Attac:”Porro ha tradito i suoi elettori e i cittadini. In città non c’è democrazia”
SARONNO – Alla luce dell’adozione del Piano di Governo del territorio, nonostante le critiche mosse dai cittadini e persino da un partito della maggioranza, arriva la presa di posizione di Attac Saronno. Già prima del consiglio comunale gli attivisti hanno espresso la propria opinione regalando al sindaco Luciano Porro un albero di natale decorato con mattoni.
Ecco il testo integrale della nota diffusa da Attac
Quando il sindaco Porro ci ha detto, ricevendo in dono il nostro albero di Natale addobbato di mattoni, di “non prendere in giro i saronnesi”, è stato forse raggiunto il culmine del tradimento – da parte della maggioranza al governo di Saronno – del suo stesso programma elettorale.
Rileggiamolo insieme, a pagina 44: “nel rapporto amministratori-cittadini riteniamo necessario rafforzare gli istituti della democrazia partecipata (il grassetto è copiato dal programma, NdR), pensare a nuovi modelli, a nuove regole che sappiano coinvolgere la comunità nella pianificazione, approvazione e gestione delle scelte importanti…”.
L’opposto di quanto avvenuto, in questi ultimi due anni, per il Piano di Governo del Territorio, la scelta più importante in assoluto, perché riguarda il futuro concreto di ognuno di noi: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il terreno che calpestiamo, la qualità della nostra vita e della nostra salute, insomma.
“… e, nello stesso tempo, pongano gli amministratori in un sistema di relazioni caratterizzato da disponibilità e apertura nei confronti delle istanze che provengono dalle varie forme organizzate del tessuto sociale cittadino”.
Questo passaggio appare addirittura tragicomico, pensando allo sgombero richiesto dal presidente del consiglio comunale Airoldi ed attuato, senza risparmio di violenza istituzionale, dalle forze dell’ordine, ieri sera, nei confronti di chi contestava rumorosamente la scelta di voto “blindato” del PGT.
O anche, banalmente, al silenzio mostrato dall’amministrazione a chi – come Attac Saronno – ha mosso al PGT pubbliche critiche nel metodo e nel merito, circostanziate e basate sugli stessi documenti “semi-segreti” approvati ieri sera, sopperendo persino all’attività istituzionale di informare i cittadini sul PGT.
Un silenzio, quello dell’amministrazione saronnese, molto più assordante di qualsiasi rumorosa contestazione, e pertanto molto più grave: ieri si è consumata a Saronno una frattura che sa di definitivo tra amministrazione e cittadinanza attiva, quella che propone alternative, spesso scomode e in quanto tali capaci di “disturbare il manovratore” dal perseguimento dei suoi obiettivi.
Obiettivi che – ricordiamolo – sono quelli di sempre: aumento del cemento sul territorio, con la previsione di 8300 nuovi vani da edificare, senza nemmeno aver calcolato gli immobili già edificati e vuoti (abbiamo dovuto organizzare noi di Attac Saronno un “censimento autogestito”, che prosegue); senza tener conto dell’esiguo aumento di popolazione nell’ultimo decennio, che mai giustificherebbe un incremento di vani di queste dimensioni. Altro che “stop al consumo di suolo”, unica scelta possibile in un comune sovrappopolato come il nostro!
Ecco il “punto di non ritorno” oltrepassato ieri sera dall’amministrazione saronnese, che neppure ha tenuto conto delle voci dissenzienti al suo interno, come emerso dal voto “non allineato” della civica TuaSaronno.
In una sala Vanelli vuota, non solo per l’assenza delle opposizioni al dibattito più importante per il futuro della città, ma anche per l’assenza dei cittadini, ai quali nemmeno una seduta aperta di consiglio comunale è stata dedicata per approfondire un tema, il PGT, rimasto sconosciuto ai cittadini e addirittura a molti degli stessi consiglieri comunali, che – ammettendolo – sono riusciti, senza vergogna, a dichiarare che votavano “sulla fiducia” del lavoro fatto dai loro colleghi…
Il quadro della democrazia in città è desolante: auguri, Saronno!