Sel: “Ripartiamo dalla partecipazione per andare oltre l’esperienza Porro”
SARONNO – E’ Dario Accurso Liotta a rispondere per Sel alle domande dello speciale de IlSaronno.
Abbiamo fatto tre domande, semplici e molto aperte, a tutti i gruppi politici cittadini per fare un bilancio dell’anno appena passato e iniziare a guardare a quello che arriverà.
1. bilancio dell’anno appena trascorso e degli ultimi 5 anni di Amministrazione ed opposizione
2. identikit del candidato sindaco ideale
3. le tre priorità della città di Saronno
Sinistra Ecologia e Libertà non esisteva al momento dell’elezione di Porro; in diversi partecipammo insieme a Rifondazione Comunista alla formazione di una lista, Sinistra Saronnese, che non ottenne alcun candidato, poi anche quell’esperienza fini. Rifondazione scelse di uscire dalla maggioranza, SEL decise di rimanere, pur in estrema minoranza e pur non concordando su alcune scelte nella maggioranza di Centro Sinistra; alcuni nostri compagni hanno lavorato proficuamente e lavorano tuttora in alcune Commissioni Comunali.
1. bilancio dell’anno appena trascorso e degli ultimi 5 anni di Amministrazione ed opposizione
Partiamo da un dato: 6,5milioni di euro in meno trasferiti dalle istituzioni governative in 5 anni, come se fossero tagliati circa due anni di bilancio. Una cifra enorme che deve essere tenuta in considerazione quando parliamo di quello che è stato fatto o non è stato fatto. Il patto di stabilità, i vincoli di bilancio imposti da Europa e Governo, le politiche di spesa del governo stesso, scaricano sulle spalle delle amministrazioni locali gran parte delle difficoltà del Paese.
Forse bisognerebbe imputare a questa amministrazione di non essersi distinta particolarmente dalle politiche Nazionali, imposte dal suo stesso partito di maggioranza, o forse di non aver avuto la capacità di interpretare “creativamente” il suo ruolo scegliendo percorsi innovativi, partecipati, per far fronte ad una crisi economica senza precedenti.
In questa situazione nessuno dei dieci grandi progetti promessi nel programma elettorale, quattro anni fa, è stato avviato, ma è anche vero che, in questa situazione, si è contenuto l’aumento delle tasse locali, il costo dei servizi primari, si è mantenuto quasi inalterato il sostegno alla popolazione più disagiata e il funzionamento dei servizi. Cosa per nulla scontata.
Inoltre si è iniziata una razionalizzazione dell’uso del patrimonio immobiliare pubblico ed un suo recupero.
A partire dall’edilizia scolastica dove si sono dovuti fare interventi di messa insicurezza di cui si era completamente disinteressata la precedente amministrazione.
Il giudizio verso questi cinque anni di amministrazione rimane quindi contraddittorio:
a) Una scarsa capacità di comunicare con la città e di aprirsi alla partecipazione e al dialogo, con la città ma anche Commissioni Consiliari aperte (Commissione Acqua innanzitutto) e iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza.
b) Iniziative amministrative volte alla “mobilità dolce”, ma la mancanza di un “nuovo” piano organico di viabilità.
c) La ricontrattazione con i gestori dei principali servizi (nettezza urbana e trasporti) ma con ben poco miglioramento reale del servizio.
d) Una presa di posizione coerente e responsabile per la gestione del nuovo sistema idrico integrato in provincia, ma scarsa verifica e indirizzo dell’operato delle partecipate adibite alla gestione dello stesso.
e) Un evidente ispirazione del proprio operato ai principi Costituzionali e democratici, ma l’incapacità di arginare l’aumentare della xenofobia, della demagogia sicuritaria, anzi in alcuni casi sposandola, della riorganizzazione della presenza neofascista.
Come se il rispetto e l’applicazione dei principi Costituzionali non fosse interesse diretto dell’ Amministrazione.
Se ci chiediamo, innanzitutto con onestà, se la qualità della vita dei saronnesi è peggiorata o migliorata. Se la città oggi sia percepita come più vivibile o meno vivibile?
Ho paura che il bilancio, ponendosi queste domande, assuma un segno negativo… Forse al di là delle responsabilità dell’amministrazione Porro.
Alcune questioni strategiche poi hanno segnato la maggiore distanza tra noi e l’amministrazione:
1) Il nuovo PGT e il suo indirizzo generale: su questo pur non concordando sulla filosofia di fondo utilizzata, siamo riusciti insieme a Tua@Saronno a ridurre in buona parte l’impatto che avrebbe potuto avere il recupero delle aree dismesse in termini di nuova cementificazione. Su questo ancora molto si dovrà faren nelle varie fasi attuative dello stesso.
2) IL Nuovo Regolamento di Polizia Urbana che troviamo una delle peggiori derive di un atto amministrativo verso la vulgata demagogica securitaria.
3) La gestione delle Partecipate, Saronno Servizi e Fondazione Teatro che non ha segnato alcun cambiamento nel metodo e nelle forme rispetto alla vecchia politica, ne ha permesso una riconsiderazione in una visione più ampia del ruolo che queste importati realtà debbano assumere nei nuovi assetti del “pubblico” nella nostra città.
Allora oggi la questione che si pone è come dare vita ad una nuova Amministrazione che sappia con intelligenza e con un indirizzo chiaro, la difesa degli interessi di quelle fasce di popolazione più disagiate, della democrazia e della Costituzione, rispondere alla crisi economica e istituzionale, che sembra non voler finire, e risolvere al contempo questi “limiti” amministrativi che avrà in eredità.
2. Identikit del candidato sindaco ideale.
Più che di un candidato, o prima “che”, bisognerebbe definire quale governo, formato da quale coalizione e per cosa ?
Il primo obiettivo di SEL è non riconsegnare la città alle destre. Innanzitutto perché la cultura politica dominante della destra italiana è liberticida, xenofoba e anti Costituzionale.
Leggiamo con molta preoccupazione la “rimonta” di Salvini e di una Lega sempre più contaminata dalle culture e dai militanti fascisti di Casa Pound.
Poi perché a Saronno la destra, anche quella democristiana di vecchia data, quella che spesso si veste di moderatismo, si è sempre contraddistinta nella difesa degli interessi immobiliari e speculativi, cosa di cui questa nostra città non ha proprio bisogno.
Il dibattito poi sulla strategia da adottare è ancora aperto al nostro interno.
Personalmente sono per costruire un’ipotesi di governo, capace di fare argine a tutto questo, poi per rinnovare, se possibile e per quanto saremo capaci l’esperienza della giunta Porro, costruendo al suo interno una presenza di sinistra più determinante, non per relegarci all’apposizione insieme ad altre forze “identitarie”.
Per far questo bisognerebbe rinnovare la coalizione di centro sinistra, superando l’autoreferenzialità dimostrata in questi anni dal PD, fermando, almeno localmente, la sua deriva verso il “Partito della Nazione”, dando vita a duna cultura politica nuova che faccia della partecipazione e della volontà di cambiamento i suoi assi portanti.
La prima cosa che mi sentirei di dire è che non si debba ripartire, per il futuro, da “10 grandi progetti”, ma dalle priorità reali che questa crisi ha determinato nel nostro territorio misurandole con le compatibilità economiche.
Mi pare cioè che vada chiesta a questa maggioranza politica, l’unica possibile con una qualche aspirazione riformista, di misurare la propria capacità di “cambiare” non aprendo o declamando un libro dei sogni ma dicendo con onestà come sui bisogni primari si possa e si debba intervenire a partire dalle risorse di cui oggi il “soggetto pubblico” dispone.
Per affrontare un nuovo quadriennio amministrativo bisognerebbe da subito “ripartire dalla crisi”, dai suoi effetti devastanti , facendo dell’analisi del reale le sue premesse e contrapponendosi alle logiche neoliberiste, subito e concretamente.
Con Luciano Porro ci siamo trovati spesso in contrasto, anche duro, ma bisogna riconoscergli la grande onestà e abnegazione, la determinazione con la quale ha affrontato il suo mandato.
Nel ringraziarlo per quanto ha fatto per la città speriamo che si possa trovare un degno sostituto.
Gli esponenti del centro sinistra adeguati non mancano: Augusto Airoldi, Valeria Valioni, Giuseppe Nigro, che già hanno lavorato in questa giunta e hanno capacità ed esperienza.
Noi preferiremmo un ricambio netto, visto che forse uno dei limiti maggiori di questa esperienza lo abbiamo riscontrato proprio nel lavoro e nella coesione della giunta.
Per esempio con Nicola Gilardoni o con Anna Cinelli o Franco Casali, che pure sono stati attivi nella maggioranza hanno esperienza e darebbero comunque una garanzia di continuità.
Senz’altro pensiamo che si debba mettere freno a un’idea “monocratica” del sindaco che “conta” per tutti… E’ una buona squadra e un buon “programma” che fa un buon sindaco, non viceversa.
Quindi apriamo il dibattito e che sia il più aperto e partecipato possibile, oltre i confini di questa attuale coalizione, sugli obiettivi di questo prossimo quadriennio e sugli uomini giusti per realizzarli.
Se necessario diamo vita alle primarie di coalizione, purchè siano innanzitutto un modo per aprirsi alla partecipazione e per avere un reale confronto di idee e proposte.
3. le tre priorità della città di Saronno
Purtroppo i problemi continuano ad accumularsi e nulla indica che in futuro sarà meglio, quindi forse limitarsi ad indicare tre grandi aree di intervento, in questo ritrovandoci abbastanza nelle prospettive indicate già da Tua@Saronno. Sapendo che comunque grandi questioni strategiche, quanto delicate pur affrontate difficilmente matureranno nel prossimo mandato ( il recupero delle aree dismesse e Palazzo Visconti, su queste si potranno porre solo le premesse e i vincoli che ne permettano nel futuro la riconsegna alla città).
a) Il lavoro.
Sarà il problema del prossimo futuro. Il Comune non è il principale attore in questa partita, ma ci sono cose che può e deve fare. Noi proporremo la centralizzazione di tutte le iniziative a sostegno delle microimprese, per le strutture e infrastrutture di sostegno e per l’assistenza in un unico Centro operativo, una Banca del Lavoro dove pubblico e privato coordino insieme la ripresa del lavoro e il contrasto alla disoccupazione.
b) Partecipazione e sicurezza.
La ricostruzione di un tessuto sociale vivo e di una convivenza fatta di regole ma anche di condivisione non passa attraverso il proliferare di norme e di regole, né attraverso la “paura” dell’altro. Passa attraverso un insieme di azioni concrete: momenti e spazi di socialità; lotta al degrado (pulizia e manutenzione del bene pubblico); Condivisione delle scelte amministrative con gli amministrati. Molto si deve fare, a partire dalla revisione del pessimo Regolamento di Polizia Urbana, votato da questa amministrazione.
c) Viabilità.
E’ il grande tema inevaso di questa passata giunta e uno di quelli che maggiormente condiziona la qualità della vita a Saronno. E’ necessario subito ripensare radicalmente la viabilità, soprattutto quella di attraversamento, ma anche il rapporto tra ZTL e zone limitrofe, con un progetto adeguato Che renda meno necessario l’utilizzo dell’auto in città, faccia desistere il traffico di attraversamento e renda agibile con facilità il centro a pedoni e biciclette, senza isterismi e estremismi ma con un idea ed un obiettivo preciso di città: una città a misura di persona.
Concludo ricordando che non ci son molte “verze da sfogliare” i tempi sono difficili, pensare di affrontarli con la solita “routine amministrativa” o con le “grandi promesse” lascerebbe la nostra comunità disarmata ed inerme di fronte all’incalzare della crisi.
Per il futuro serve un’ Amministrazione che faccia del coraggio e dell’intelligenza creativa le sue armi. Su questo cercheremo di impegnarci come Sinistra Ecologia e Libertà.
07012014
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Commenti
E bravo Liotta. Tre punti ottimi per il futuro. Peccato che la Vostra amministrazione li abbia ignorati se non peggiorati (vedi viabilità e barin) 5 anni passati a pensare i tre punti per il futuro.