Ex Cuem: richiesta una condanna di un anno e dieci mesi per l’anarchico saronnese
SARONNO – Un anno e dieci mesi è la pena chiesta dal pubblico ministero milanese Piero Basilone per il 32enne saronnese, tra i fondatori del centro sociale Telos, coinvolto negli scontri con le forze dell’ordine del 6 maggio 2013 avvenuti nel cortile dell’Università Statale di via Festa del Perdono a Milano, in seguito alle proteste per lo sgombero dell’ex libreria Cuem occupata.
Giovedì nell’aula bunker di via Uccelli di Nemi si è conclusa la requisitora del pm che per il 32enne saronnese ha chiesto una condanna di un anno e dieci mesi. il giovane è accusato di aver sradicato una bacheca esposta lungo un corridoio dell’ateneo milanese che poi avrebbe scagliato contro le forze dell’ordine.
Per gli altri imputati, accusati di diversi reati dai danneggiamenti alla resistenza, sono state chieste pene di varia durata fino ad un massimo di 3 anni e 5 mesi.
(foto archivio)
02052015
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Commenti
Curiosità: perchè veien pubblicato nome e cognome del PM e non quello dell’imputato?
Fatti una domanda…
In un Italia dove al G8 di Genova finiscono per pagare soltanto le forze dell’ordine e i facinorosi devastatori vengono come dire… Martirizzati
incertezza della pena … !?
e chi se ne frega!!! … paghi quello che deve pagare.
La condanna e’ troppo bassa per simile gentaglia.
Ora glie li fanno fare? In carcere, intendo…
Tanto la galera non se la farà mai, il giudice sarà clemente
… e poi perché dobbiamo pagargli Noi “il soggiorno” in carcere per un atto che ha fatto Lui? .
Per questa gente ci vorrebbe un unica pena diretta e senza attenuanti o lungaggini burocratiche :
Pagare il danno lavorando “di persona” al ripristino del danneggiato o del devastato! !
Sai come ci pensa prima di rifarlo un altra volta ?Beh, certamente dovrebbe essere ben inteso che non se ne stesse in carcere a “riposare”…
Immagino chissà quanti anni di elaborazione per una teoria della giustizia così articolata, che stupidi siamo a non prendere in considerazione l’idea perfetta di tale Matteo…
…fatte salve alcune incertezze sull’uso della punteggiatura e delle lettere maiuscole, molto probabilmente complice il correttore automatico e le dimensioni ridotte della tastiera dello smartphone, il concetto è buono…anche se la sua attuazione in uno Stato così garantista ed attento al politicamente corretto ne fanno una chimera.