Fagioli al tennis tavolo: “Non abbandoniamo le nostre associazioni sportive”
SARONNO – “Sabato mattina presso il palazzetto dello sport di Gerenzano ho assistito alle fasi iniziali del torneo di tennis tavolo organizzato dal Ad TT Saronno”: a parlare il candidato sindaco Alessandro Fagioli della coalizione di Lega Nord, Fratelli d’Italia, Domà nunch e Saronno protagonista.
“Ho presentato al presidente Dino Morlino le linee guida di come vorremmo coinvolgere le associazioni sportive saronnesi partendo da un tavolo di coordinamento fino all’accompagnamento nella realizzazione di eventi. Di certo il tennis tavolo è uno sport che insegna autocontrollo e disciplina in un clima sereno e di divertimento, ponendo intorno al tavolo da gioco maschi, femmine, giovani e adulti, oltrepassando barriere di genere e di età che altri sport non riescono a superare”.
L’Ad TT Saronno gode di ottima forma, è l’esempio di una associazione viva che basa l’attività sulle proprie forze, ma che dovrebbe trovare nell’amministrazione comunale un interlocutore di servizio anziché un interlocutore problematico.
Sono sempre più convinto che una progettualità di ampio respiro possa essere concordata e condivisa dalle associazioni saronnesi, non ponendo le varie realtà in concorrenza, ma offrendo loro la possibilità di collaborare in rete. E’ infatti emerso un disagio ed un senso di abbandono da parte delle associazioni che vorrebbero essere coinvolte nella progettualità annuale degli eventi e non essere utilizzate quale vetrina di propaganda.
La certificazione di “Saronno città dello sport” è una iniziativa presa di rincorsa da parte dell’attuale amministrazione, senza aver pensato ad un coinvolgimento preventivo delle dirigenze sportive. Se l’amministrazione uscente aveva pensato, ancora una volta di rincorsa, di cercare di imporre alle società sportive un calendario di eventi da dover realizzare, in caso di vittoria noi ribalteremo l’approccio: partiremo dalle potenzialità e dalle aspirazioni delle società sportive per identificare insieme gli obiettivi e raggiungere organicamente in sintonia i risultati.
27052015
Lascia un commento
Commenti
Solite frasi ad effetto da campagna elettorale. Poi il piatto delle Associazioni piange ed i politici hanno la pancia piena.
Salvini all’alba delle elezioni greche ha plaudito ad Alexis Tsipras, eroe capace di dare «un calcio nel sedere agli eurocratici»; e, all’indomani delle elezioni in Spagna, ha utilizzato lo stesso refrain per elogiare Podemos, in grado di servire «una bella mazzata ai difensori delle banche e di Bruxelles».
Non ha ancora apprezzato le grandi riforme di Castro a Cuba e il potere illuminato di Pol Pot in Cambogia, ma poco ci manca.
Salvini, intanto, già flirta alla grande col dittatore della Corea del Nord, uno di cui si dice che abbia la piacevole abitudine di svegliare (per l’ultima volta) i suoi ministri a colpi di cannonate; e ormai è culo e camicia con Putin, quasi quasi più di Prodi e Berlusconi, perché Matteo il leghista ha capito che bisogna guardare a est per salvare le nostre imprese, a quello Stato democratico e liberale chiamato Russia, mica all’America…
Facendosi avanti sul tema del reddito di cittadinanza, il governatore Maroni -LEGA NORD- in Lombardia ha mostrato tutta la sua vicinanza non solo agli urlanti reclami grillini, ma anche alle sirene della solidarietà sociale old style: quella che prevede aiuti di Stato a prescindere, assistenzialismo, pioggia di soldi che l’Erario, come un Buon Padre, deve concedere al suo figlio indigente.
Un’idea che, fa a pugni con la filosofia lumbard del self-made man, del guadagno figlio del merito, del reddito ottenuto col lavoro, con la logica dell’impresa, del non piangere in attesa di prebende (chiagn’e fott, dicono a Napoli); e soprattutto non tiene conto della vera rapina che il Nord subisce, chiamata residuo fiscale, per la quale dovrebbe essere Roma a restituire i soldi illecitamente sottratti con le tasse, e non la Lombardia stessa a utilizzare i denari rimasti per aiutare i più poveri