Ciocchina 2015: niente inno e discorso del sindaco
SARONNO – Niente inno o fascia tricolore, il sindaco che firma “in diretta” il decreto dei premiati e rinuncia al discorso: sono queste le novità della cerimonia della Ciocchina che si è tenuta oggi pomeriggio in Sala Vanelli.
A fare gli onori di casa, oltre al sindaco Alessandro Fagioli e al presidente Raffaele anche la Giunta al completo. In prima linea il prefetto Giorgio Zanzi, il capitano dei carabinieri Giuseppe Regina con il luogotenente Diego Salvia, il tenente della Finanza Marco Velonà e il comandante della polizia locale Giuseppe Sala. Presenti l’associazione nazionale carabinieri, le crocerossine e la protezione civile e molti consiglieri comunali d’opposizione (Gilli, Licata, Casali) e di maggioranza (Indelicato, Borghi, Sala, Pescatori, Garbelli,Codega,Sironi e Mai). Tra il pubblico anche l’ex sindaco Luciano Porro e l’ex assessore Cecilia Cavaterra.
Ad aprire la cerimonia il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli che ha dato la parola al sindaco che ha letto la delibera di nomina che per la prima volta è stata tenuta secretata senza che i nomi dei premiati fossero comunicati in consiglio comunale come avvenuto in passato. Una decisione che ha suscitato la presa di posizione di Pierluigi Gilli (Ui) e Francesco Licata (Pd).
La prima ad essere premiata è stata Tamara Grilli, 67enne, per “aver contribuito con impegno alla sensibilizzazione e alla promozione di attività finalizzate alla prevenzione e alla cura del diabete, quale promotrice dell’associazione Diabetici saronnese”. Senza tradire emozioni la Grilli ha ringraziato gli iscritti dell’associazione e l’Amministrazione ed ha commentato: “Siamo nati 13 anni fa, e da allora lavoriamo silenziosamente. Il diabete è una delle grandi criticità del nostro tempo. Ho iniziato la mia attività di volontariato a scuola, in prima media. E’ stata una scintilla che è rimasta sempre accesa; un fuoco positivo”.
Un pizzico di emozione invece per Giuseppe Landonio, 74enne, premiato “per il servizio svolto con spirito di dedizione, da ben sessantuno anni nell’oratorio di via Legnani. Rimane per tutti un esempio di semplicità e umiltà”. Il benemerito si è limitato ad un rapido commento “grazie… ma in realtà io faccio tutto per la gioventù”.
La più originale la premiazione di Piergiuseppe Vellini, 76enne, che per la prima volta ha lasciato la propria telecamera per ritirare la benemerenza. Vellini, conosciuto da tutti come “PierodaSaronno” è stato premiato “per la sua presenza inconfondibile nelle varie manifestazioni ed eventi, per il suo impegno continuo, volontario e instancabile, filmando, intervistando, approfondendo i più svariati temi della nostra città”. “Guardandomi in giro in questa sala – ha detto Vellini – quasi tutti i presenti, pubblico compreso, sono stati per un motivo o per l’altro nei miei filmati”. Da parte di Piero anche un ricordo ai molti volontari che nel corso del tempo hanno animato la “sua” web tv, fra i primissimi esperimenti italiani di questo genere e tutt’ora attivissima con una costante presenza di Piero e dalla sua videocamera a tutte le manifestazioni cittadine. Davvero tenero il nipote che ha filmato la premiazione del familiare.
Infine, Ciocchina alla memoria per Giorgio Stiavelli, scomparso nel giugno scorso a 86 anni, scienziato e fondatore della Rotodyne, azienda aerospaziale con sedi a Saronno e Caronno Pertusella. A ritirare il premio tutti i suoi famigliari, la moglie Diana e i tre figli, che hanno commentato “cercheremo di proseguire sulla strada che Giorgio ha tracciato”.
Ad aprire e chiudere la cerimonia il Coro Alpe, benemerito dal 2003, che ha eseguito alcuni brani del suo repertorio. E’ stata l’unica musica suonata nel corso della cerimonia vista che per la prima volta non è stato eseguito l’inno e il sindaco non ha indossato la fascia tricolore.
i premiati
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i presenti
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la ciocchina
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24102015
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Commenti
Trovo corretto che Fagioli non porti la fascia perché sta aspettando lo staff per svolgere pienamente le funzioni di sindaco.
Solo allora indosserá la fascia tricolore.
lo staff è già arrivato da mo’
Ve li siete votati? ed adesso ve li tenete 5 anni! Pensateci meglio la prossima volta..
A proposito della questione dell’Inno
nazionale.
Ricordo che l’inno non viene più neanche suonato ai Consigli Comunali. La mia meraviglia è che nessun assessore prenda una posizione in merito, facendo conoscere ai Saronnesi (che, fino a prova contraria, non sono ancora minoranza italiana) il suo pensiero, che può essere di accordo o disaccordo.
Enrico IV, Re di Francia, qualche secolo fa disse:”Parigi val bene una messa”. Forse ora da noi la famosa frase potrebbe essere aggiornata in “Saronno val bene …un inno”.
Perché mai un assessore dovrebbe prendere posizione contro il sindaco?
Si rende conto di quale aberrazione istituzionale sta sostenendo?
Molto simile a quella che contesta al sindaco.Si rispettino le leggi. È normata la riproduzione dell’inno in consiglio comunale? SI, allora si promuova azione per adempiere. NO, si smetta di polemizzare.
La mia famiglia risiede a Saronno almeno fin dal 1500. Miei parenti sono caduti per l’Italia nella prima e nella seconda guerra mondiale (tra pochi giorni ricorre il centenario della morte dell’eroico soldato Giuseppe Colombo, ferito mortalmente sul Monte San Michele del Carso).
Amo l’Italia e Saronno anche se non sono obbligato e cio’ non sia “normato” né nella Costituzione né in altra legge. I sentimenti non sono… normabili.
Poiché qualcuno ipotizza l’indipendenza della Padania (territorio da me pure amato, come parte dell’Italia), non vorrei che la “abolizione” dell’Inno nazionale e del Tricolore significasse l’abolizione… dell’Italia.
In altre parole, si può amare la Patria senza suonare l’Inno e ostentare la bandiera, ma abolirli potrebbe essere significativo.Risulta che inno e bandiera possano essere aboliti solo dal parlamento (o da Renzie) se preferisce.
Concordo, ma l’anonimo per cosi’ dire qui sopra non ha piu’ argomenti e non sa piu’ come difendere cio’ che e’ indifendibile
Caro Vittorio mi spiace che tu non sia stato invitato considerato che sei una persona di grande valore stimata da tantissime persone…
luciana fontana
Arrivati i Lanzichenecchi. No, solo persone normali. Cerimonia semplice e senza troppi ghirigori.
Un conto i “ghirigori”, un conto rovinarla!
Che cavolo centra la messa? Ci si attacca a tutto pur di giustificare una stupidaggine, l’ennesima…
Mala tempora currunt…
Fra le molte lingue che conosce ha scelto il latino, la capiranno in pochi.
Peccato per te se non capisci al volo cosa significhi “Mala tempora currunt”. Magari leggere qualche libro in più nella vita no, eh?
Chi le dice che IO non ho capito.
E se anche fosse: al giorno d’oggi bastano pochi clic per trovare la risposta.
Mi domando che bisogno ci sia di utilizzare il latino, se non vezzeggiarsi come è solito fare il sig. Dario in questo ed altri post 😉
Tranquillo Anonimo…spero che hai dormito tranquillo anche se il sig prefetto non ha ricevuto l’inno…Oggi Messa solenne sempre senza inno…Non restare in ultima fila se no’ non vedi il SIG.Sindaco. Tranquillo ci sono state poi altre sonorita’..Buona giornata.Karl
Scusate chi è il sindaco? Non l’ho mai visto , ho pensato senz’altro sarò in grado di identificarlo avrà la fascia tricolore…Inoltre l’inno non si usa più suonarlo ? I discorsi non esistono più ???
Congratulazioni a tutti i neo insigniti.
Sono passati alcuni anni da cui ho avuto l’onore di essere insignito della benemerenza cittadina.
Per la prima volta mi è spiaciuto non ricevere alcun invito per partecipare insieme a tutti i vecchi insigniti alla premiazione.
Peccato anche questa volta c’è stata una caduta di stile come quella di non suonare l’inno nazionale in presenza di personalità istituzionali come il Prefetto.
La consuetudine purtroppo continua, peccato perché proprio in questi momenti possiamo ricordare chi ha dato lustro alla nostra città. Il mio intervento non vuole essere una polemica ma un invito a tenere meglio in considerazione la storia della nostra comunità ed i valori nazionali.
Sono passati alcuni anni da quando…
Se per partecipare si aspetta un invito solenne, forse non si ama particolarmente la città.
Alla presenza del prevosto si dovrebbe suonare un Te Deum?
Non so, mi sembra polemica fine a se stessa.I “bon ton” che parola antica spesso e’ fatto anche di piccole cose
Mandare l’ivito a chi in precedenza era stato dato questo ricoscimento…. Usare la cravatta giusta ….una cravatta verde nera con fazzolettino uguale nel taschino e il guerriero insieme alla spilla di Saronno lo trovo un “po fuori tema”
Non usare la fascia in una manifestazione come questa lo trovo sbagliato
Per “l’inno ” che come atto di forza e’ stato abolito in consiglio con la partecipazione muta anche di chi dice di ricoscersi nella patria e nel tricolore almeno in queste manifestazione ci doveva essere.Non le piace la forma, non le piace la sostanza, non le piace il verde, non le piace il nero, non le piace quel che c’è e quel che manca.
Un adorabile insoddisfatto.Signor Anonimo grazie per il suo arguto commento.Lei parla di “forma e di sostanza” , finora ho dovuto dichiarare la mia non soddisfazione sulla ” forma” visto che la “sostanza” manca.
Lei pero’ va oltre perche’ dice che quando,forse, arrivera’ la “sostanza” non mi piacerà e anch’io sono certo che sara cosi’.
Grande Giuseppe!!!!!!!