“Grazie Volontè”: Saronno si ferma per salutare l’ingegnere
SARONNO – Non è bastata la parrocchia della Regina Pacis, e nemmeno il suo porticato, ad ospitare tutti i saronnesi che oggi pomeriggio si sono radunati per l’ultimo saluto a Enzo Volontè 64enne, imprenditore, politico e filantropo che, come ha ricordato il prevosto nell’omelia, “si è dedicato senza sosta alla sua città”.
Ed effettivamente Saronno hanno ha voluto far sentire il proprio grazie ad uno dei suoi volti più noti e per questo nessuno ha voluto mancare. Amministratori, dal sindaco Alessandro Fagioli in carica ai suoi predecessori (Porro, Gilli, Tettamanzi e Stucchi) assessori (tutti quelli in carica a quelli del passato) e tanti consiglieri comunali in carica e del passato. Presenti anche molti dipendenti comunali, esponenti della società civile (dai membri dei Lions Club e del Rotary senza dimenticare Cdo) e del mondo sportivo (presenti dirigenti e sportivi di molte società dall’Osa, all’Amor Sportiva, dall’Fbc alla Caronnese) e della cultura come lo scrittore Giorgio Fontana. Presente anche l’europarlamentare Lara Comi con la famiglia e il procuratore capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana. Tantissimi gli esponenti della lista civica Saronno al centro, i protagonisti del mondo imprenditoriale ed anche autorità arrivati dal comprensorio come il sindaco di Uboldo Lorenzo Guzzetti.
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L’omelia è stata presieduta dal prevosto monsignor Armando Cattaneo che ha tratteggiato la figura di Enzo Volontè dal suo impegno professionale, a quello civile a quello nel campo della solidarietà. “Il lutto è un dolore che ci graffia internamente ma oggi ad essere colpita da questa scomparsa è l’intera Saronno che ha perso uno dei sui cittadini più intraprendenti e capace di guardare avanti e di concretizzare grandi progetti. Enzo ha sempre dedicato alla sua città tempo ed energia a non finire”. Ma non solo il religioso ha ricordato l’impegno del 64enne nella sua parrocchia la Regina Pacis ma anche la sua presenza nella vita religiosa della comunità pastorale “tanto che quando non ha partecipato all’ultima processione del Trasporto molti fedeli si sono preoccupati”. Effettivamente Volontè aveva da tempo iniziato a lottare contro una grave malattia: “Ha vissuto e lavorato come sull’orlo di un burrone per molto tempo – ha ricordato il prevosto – lottando contro la malattia con le cure, le terapie ma soprattutto con la fede dell’uomo cristiano. Nelle ultime settimane aveva anche trovato un aspetto positivo in questa suo soffrire, l’impegno e la dedizione con cui i figli avevano iniziato a seguire i suoi progetti”. “E’ questo che vorrebbe Enzo da noi – ha concluso il prevosto – lui che era un uomo di azione di concretezza vorrebbe che, con l’aiuto di Dio continuassimo a concretizzare i suoi sogni e le sue sfide a partire dalla Casa di Marta, il progetto per dare uno spazio adeguato ai poveri e alle eccellenze cittadine che si occupa di loro”. “Non abbiamo parlato di quanto fatto da Volontè per una sterile lode – ha concluso – ma per dare concretezza al nostro ringraziamento a Dio di aver messo sul nostro cammino una persona come lui”.
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Al termine della funzione, elegante e ricercata proprio com’era Volonte in vita, tanti ricordi dal pulpito: dei Lions, delle suore Orsoline, di don Pasquale Colombo ed anche del nipotino e del figlio Giovanni. Proprio i saluti dei familiari sono stati conclusi da un lungo applauso dei presenti. Sul sagrato, prima che il feretro partisse alla volta del cimitero di via Milano, il lungo abbraccio della città e dei saronnesi alla famiglia Volontè.
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27112015