Nuovi inquilini al cimitero: conigli e leprotti saltellano tra le lapidi
SARONNO – Uno spuntino a base di fiori, una corsa sui sentieri in ghiaia pronti a far capolino tra le lapidi lasciando senza parole i congiunti dei defunti che in diverse occasioni sono persino riusciti ad immortalarli con i telefonini.
Il riferimento va, ovviamente ai conigli e ai leprotti, che da qualche settimana hanno trovato casa nel cimitero di via Milano. Da sempre la zona a sud di Saronno è l’habitat di numerose colonie di conigli che fanno capolino soprattutto in orario serale e nella aree verdi da quelle intorno a via Morandi a quella intorno a Saronno a partire da via Don Sturzo recentemente però conigli si sono spostanti più all’interno della città e hanno trovato casa all’interno del cimitero. Effettivamente qui hanno trovato molto spazio per le proprie tane ed anche cibo tra l’erba e i fiori.
Al momento i saronnesi hanno accettato di buon grado “gli intrusi”, che per nulla intimoriti dalla presenza umana passeggiano e saltellano anche in pieno giorno. E non manca chi è riuscito ad immortalarli in molte foto condivise con parenti e amici ed anche sui social.
Ecco lo scatto inviatoci da una nostra lettrice
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Commenti
All’estero è normale vedere molti animali passeggiare nei cimiteri che sono oasi verde in città. Si guardi Zentralfriedhof a Vienna. Ed è solo un esempio. Scoiattoli, daini, porcellini d’india, tassi, conigli, corvi, lepri, ricci, ghiri, falchi e così via. Certo mangiano i fiori o le candele. Ma sono davvero simpatici e ricordano che la vita continua.
all’estero è normale vedere molti animali passeggiare nei cimiteri che sono oasi verde in città. si guardi Zentralfriedhof a Vienna. Ed è solo un esempio. Scoiattoli, daini, porcellini d’india, tassi, conigli, corvi, lepri, ricci, ghiri, falchi e così via. Certo mangiano i fiori o le candele. Ma sono davvero simpatici e ricordano che la vita continua.
In realtà si tratta di silvilago, quella che in gergo viene chiamata “minilepre” ma che in realtà NON c’entra nulla con la lepre comune. La lepre da noi è da considerarsi praticamente estinta, sia perché il territorio agricolo è troppo monoculturale e frammentato, sia perché c’è una pressione venatoria incompatibile con la sua sopravvivenza.
La silvilago è una specie che è stata importata e liberata per fini venatori, eh sì proprio da chi con l’avvallo delle province dovrebbe gestire la fauna e invece ha pensato bene di importare selvaggina, NON autoctona, perché ovviamente nelle nostre campagne non c’era più nulla. La silvilago, insieme al coniglio selvatico (dalle orecchie più lunghe), non sono specie del nostro territorio e sono state introdotte a fini venatori. A differenza però della lepre comune, scavano tane sotterranee, dove si rifugiano, questo fa sì che riescano a colonizzare aree anche fortemente urbanizzate. Oltre ovviamente alla loro prolificità e soprattutto alle loro minori esigenze alimentari. Celebre, ai tempi, era la colonia insediata nell’isola tra gli svincoli autostradali di Origgio. Nella zona del saronnese sono diffusi ovunque, con picchi in determinate aree, anche perché furbescamente la provincia ne autorizza la cattura quando sono in sovrannumero, per poi liberarli in altre zone (cosa che avveniva fino a qualche anno fa), questo li ha portati praticamente ovunque. Quando sono molto abbondanti e in alcune stagioni piuttosto calde, si diffonde una malattia, detto mixomatosi, che porta alla morte di una percentuale elevata della colonia (quindi si regolano automaticamente).
Non sono autoctoni, non sono specie protetta, ma ovviamente è giusto lasciarli stare e tutelarli.
I conigli al cimitero ci sono già da qualche anno !
… ci sono da sempre: sono di razza italica, autoctoni! Fanno le tane sulle ripe del vicino Lura, e in quanto specie protetta vanno tutelati e …lasciati stare!