Referendum frontalieri, Comi: “Un capolavoro di irresponsabilità. Ue e Italia intervengano”
SARONNO – “Oggi (ieri ndr) in Svizzera stiamo assistendo ad un capolavoro di irresponsabilità. Le forze politiche locali che hanno promosso e portato alla vittoria il referendum che declasserà i 65.000 frontalieri italiani non sono consapevoli delle conseguenze che ora ci saranno proprio per i cittadini svizzeri. E’ infatti inaccettabile il trattamento riservato oggi ai nostri connazionali: è ampiamente finito il tempo in cui gli italiani, come dopo la Seconda Guerra Mondiale in Belgio, erano considerati poco più che bestie da lavoro”.
https://www.facebook.com/lara.comi.90/videos/1411019655591982
Inizia così la forte presa di posizione di Lara Comi eurodeputato al Parlamento Europeo di Forza Italia e vicepresidente del Partito Popolare Europeo in merito al referendum “Prima i Nostri”, promosso in Canton Ticino dalla destra nazionalista Udc, che ha infatti ottenuto il 58% di sì. Il testo chiede una modifica della Costituzione svizzera sul mercato del lavoro, perché “venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio”. Il controprogetto è stato invece respinto dal 57,4% dei ticinesi. Il voto ha però un significato solo “politico”: la materia è infatti di competenza statale.
“Ho per questo già scritto oggi al Commissario Marianne Thyssen, responsabile per l’occupazione, affari sociali, competenze e mobilità dei lavoratori dell’Unione Europea per incontrarla chiedendo di poter avviare urgentemente la sospensione di tutti gli accordi ad oggi in essere tra Svizzera ed Europa. Ricordiamo a chi ha voluto perseguire solo la propaganda e non la realtà che l’Europa è il principale partner commerciale dell’economia svizzera: un impiego su tre dipende dagli scambi con l’Unione Europea, con la libertà per le imprese svizzere – grazie alla libera circolazione – di reclutare in Europa la manodopera specializzata che non riescono a trovare in casa, peraltro in tutti i settori per loro strategici: sanità, industria, turismo, servizi e tecnologie”.
Conclude con un appello all’esecutivo italiano: “Al Governo chiediamo infine l’immediata definizione di aree tax free nelle zone di confine con la Svizzera: occorre favorire il rientro e la nascita di nuove aziende che potranno così assumere italiani”.
(foto archivio)
26092016
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Commenti
Chi di Lega ferisce, di Lega perisce!
Ma cosa vuoi intervenire ……………..???????????
ah cavolo!quando sono gli altri che ti vogliono tenere fuori dal proprio paese si parla di “irresponsabilità!!?
irresponsabilità e demagogia.. caratteristiche che non difettano ai suoi (ex?) alleati leghisti… (prima il nord, prima I saronnesi, allora anche prima I Ticinesi…), perchè l’origine dovrebbe prevalere sul merito e la disponibilità??? meditate gente, meditate…
Cara On. Comi
La sua indignazione dovrebbe indurla a meglio valutare analoghe “straparlate” dei suoi (ex) sodali politici leghisti (nostrani), non a caso “alleati” della Lega del Ticino ( a la Chaux-de-Fond invasa dai frontalieri francesi simili cose non succedono…)