Saronno fuori dall’area metropolitana, Indelicato: “Piazza Libertà salva dalle palme del Duomo”
SARONNO – “Palmizi in Duomo, buon senso in piazza Libertà! Le palme fanno un certo effetto di fronte ai marmi politi e candidi del gotico lombardo, ma dice che dobbiamo abituarci alle ibridazioni, dei popoli come delle culture. Anzi questa compresenza di elementi difformi è a ben vedere l’icona dei nuovi tempi, e certo, oltre ad aver mandato in sollucchero il sindaco milanese Giuseppe Sala, non sarà spiaciuta neppure al cardinale arcivescovo, che ha dato prova di avvertire per tempo i cambiamenti”.
Inizia così l’intervento di Alfonso Indelicato, consigliere comunale saronnese di Fratelli d’Italia, sul tema del momento: le palme che sono “comparse” ad “abbellire” piazza Duomo a Milano.
Ma non si creda che, se il centro città gode di queste meraviglie, le perIferie milanesi siano allo sbando. Al contrario, il principio di autorità vi è tutt’altro che latitante. Infatti vi governa il combinato disposto costituito dai centri sociali (le menti dirigenti) gli extracomunitari clandestini (la manovalanza che sfonda e che occupa le case) e i rom (la delinquenza comune che opera a latere come certi funghetti crescono sul legno marcio). Un esempio fra i tanti: sei un anziano che abita a Lambrate e vuoi goderti il sole seduto su una panchina? Paghi il tuo obolo al rom e ti siedi. Mica come ai tornelli della metro dove chi vuole passa senza pagare. Da pochi giorni in qua sono cambiate le regole per entrare nella Ztl, la Zona a traffico limitato milanese. Ad esempio chi risiede in in Montenapo potrà godere (si fa per dire) di 40 accessi gratis all’anno. Purtroppo, essendo l’anno fatto ancora di trecentosessantacinque giorni, ne restano fuori trecentoventi nei quali chi abita all’interno di quest’area dovrà pagare per poter entrare in casa sua.
Ma è pur vero che costoro non ne saranno scontenti: essendo ricchi abitanti del centro, alle ultime comunali hanno votato per la Sinistra, così saranno ben felici di contribuire alla causa. Quale poi essa sia o sia diventata, non è ben dato sapere e comunque è questione secondaria.
Sempre parlando dei quartieri alti, e’ stato approvato un nuovo progetto viabilistico che prevede intorno al castello una fascia protetta ricoperta di una sostanza chiamata calcestre, alla quale potranno accedere soltanto pedoni e ciclisti. Nascerà così un paesaggio surreale degno di un quadro di Dalì, in cui un merlato castello trecentesco emerge da un grande anello di un bianco abbacinante sul quale corrono senza fine i ciclisti, disegnando milioni e mlioni di peripli: un monumento alla solitudine umana, all’ossessione ecologista e alla nevrosi compulsiva dei salutisti. Intanto che tutto ciò succede, il sindaco vieta l’uso della palazzina Liberty per commemorare gli infoibati, ed ora senza ira e passione ne spiegherò il perché. La psicologia di chi cambia casacca (è vero, potevo usare un termine solo invece di una perifrasi) è tanto semplice quanto faticosa: egli deve dimostrare ai suoi nuovi compagni di militanza di non essere più l’uomo di prima, che insomma si possono fidare di lui. Solo che deve dimostrarlo quotidianamente e in pubblico, altrimenti si potrebbe avere il dubbio che egli coltivi ancora delle nostalgie. Per fare un esempio: se Maiorino canta l’Internazionale sotto la doccia una mattina sì e l’altra no, Sala dovrà assolutamente cantarla tutte le mattine – nonché a squarciagola, per farsi sentire dai vicini di casa – altrimenti i suoi nuovi sodali dubiterebbero di lui. Ed ecco, da ciò, la proibizione di utilizzare la Palazzina, ecco i palmizi magrebini in piazza Duomo, ecco l’ingresso a pagamento in casa propria, ecco l’anello di Nettuno con gli ossessi sulle due ruote.Pensare che qualcuno voleva che la nostra Saronno entrasse nell’Area metropolitana, quale propaggine settentrionale di Baranzate. No, lasciamo che Milano, come sempre nella nostra storia, sia il termometro delle febbri e delle convulsioni della Patria. E teniamoci le polemiche sulla nostra Ztl come scherzosi bisticci fra fidanzati.
17022017
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Commenti
Il signor Indelicato
usando lo scherzo musicale con fantasia e candore arriva ad alleggerire il finale.
“Pensare che qualcuno voleva che la nostra Saronno entrasse nell’Area metropolitana, quale propaggine settentrionale di Baranzate.” ….E teniamoci le polemiche sulla nostra Ztl come scherzosi bisticci fra fidanzati.
Siamo partiti dalla fine era utile per capire l’impianto costruito, perché mica è facile legare logicamente tutti i pensieri liberi.
Andiamo con ordine il tutto parte con:
“Palmizi in Duomo, buon senso in piazza Libertà! Le palme fanno un certo effetto di fronte ai marmi politi e candidi del gotico lombardo”
vengono rappresentate le periferie di Milano come luoghi ove non vigono più, solo,le regole della malavita organizzata, ma anche, quelle di uno strano miscuglio di usurpatori del “bene pubblico e privato” e di etnie dedite al ricatto e al furto,non sempre organizzati e qualche volta anche un po’ scombinati.
“….se il centro città gode di queste meraviglie, le periferie milanesi siano allo sbando.”
La mia frequentazione delle periferie di Milano ( zona Casoretto e altre..) per cecità, probabilmente, non mi ha permesso di vedere quanto Lei afferma..
Come si dice nel “Gulio Cesare” (mi permetta) “…e Alfonso è uomo d’onore” quindi andrò a verificare meglio, se così fosse, mi chiedo se tutto questo sia accaduto nel tempo del governo della pseudo sinistra o se invece tutto è partito molto prima e adesso la valanga ha preso velocità è difficile da fermare.
Si continua con:
“…..regole per entrare nella Ztl,” ….“essendo ricchi abitanti del centro, alle ultime comunali hanno votato per la Sinistra,”
Che dire … non conosco persone che abitano in via Montenapo e quindi mi fido con riserva …
Prosegue con:
“Sempre parlando dei quartieri alti, è stato approvato un nuovo progetto viabilistico che prevede intorno al Castello……….”
Una città si può guardare dall’alto magari dall’attico di un alto e importante palazzo di votanti sodali , ma , per quelli come me, si guarda camminando e cercando di vedere con attenzione se quanto è stato fatto, ha un’utilità … ne riparleremo.
Per arrivare in un crescendo a:
“Intanto che tutto ciò succede, il sindaco vieta l’uso della palazzina Liberty per commemorare gli infoibati”
Mi fermo un attimo e provo a controbattere mi sembra che alla palazzina Liberty fosse previsto un concerto di Skoll.
il nome sta per lupo nella simbologia nordica (avrei dovuto dire norrena.) una sua opera è intitolata “Sole e Acciaio” I suoi riferimenti non sono esplicitamente filo-fascisti, ma pescano dallo stesso immaginario delle formazioni musicali dello stesso filone: mitologia nordica, manifesti futuristi, kamikaze giapponesi, Istria, spade, guerre e ribellioni.
Un’altra sua opera è dedicata Yukio Mishima e spesso compaiono sue immagini in concerti con striscioni provvisti di croci celtiche
……
“Maiorino canta l’Internazionale sotto la doccia una mattina sì e l’altra no, Sala dovrà assolutamente cantarla tutte le mattine..”
Spero solo che i vicini apprezzino il testo, però essendo anche loro ricchi va da se che normalmente la cantano ogni mattina , se gli orari della doccia sono diversi nel palazzo durante il giorno risuona spesso l’Internazionale.
Urca da non crederci siamo ritornati alle palme.
Mi sembra che sia un idea del fascismo quella della battaglia del grano con celebrazione in piazza Duomo altri tempi altre idee…
Lei, che è mi dà l’impressione di essere un estimatore dii Gentile, ha certamente presente l’ operazione, che il Fascismo ha fatto per la sacralizzazione della politica .
E’ forse per questo che teme che le palme in piazza Duomo siano un rimando ad un simbolismo che non vuole provo a buttare li “il Mediterraneo come cultura di genti e come via di comunicazione delle culture delle genti che stavano su sponde opposte”
In un mondo dove nella tiepida Brianza si piantano ulivi di 30 anni presi ( strappati…) dalle i campagne del sud e dove quasi tutte le villette hanno una palma si può passare un po’ diel nostro tempo a discutere di palme in piazza Duomo, come abbiamo fatto.
In una bella canzone di Chiosso e Carpi si dice:
…….
dove un duomo pazzesco coperto di pizzi
è una cava di marmo vestita da sposa.
Una chiosa prima dei saluti ieri sera vedeva che sui padiglioni della “fiera del cioccolato” c’è scritto città di Milano non è che siamo già diventati milanesi e stiamo qui a parlare perché al solito mica ci hanno avvisato.
Distinti saluti
Kolombo con Licata e Paleardi alla festa dell’unità condividono progetti per conquistare la città ?
Grazie, Sig. Colombo, per il tempo che mi ha dedicato.
Prima di tutto mi fa piacere che Lei abbia capito che su Maiorino scherzavo: che ne so io cosa canta Maiorino sotto la doccia, se l’Internazionale o Signorinella pallida? Eppure c’è chi ha scritto come se io fossi del tutto serio. Però, la psicologia del *** è proprio questa: egli deve costantemente dimostrare di essere cambiato, di non essere più “quello di prima”, e ciò lo porta di solito a punte estremistiche che ai suoi nuovi compagni di viaggio facilmente sono estranee. Successe qualcosa di smile quando la sinistra milanese candidò il prefetto Ferrante, uomo law and order che però non vinse.
Skoll può non piacerLe, ma è un artista conosciuto e comunque la proibizione della Palazzina ha avuto modalità grottesche prima e ipocrite poi, come ho cercato di spiegare. Per inciso “Sole e acciaio” riprende il titolo di un romanzo di Mishima, il quale fa parte del Pantheon della Destra radicale ma comunque, piaccia o no, è il più quotato scrittore giapponese del periodo post bellico.
Sul Castello e dintorni possiamo naturalmente dissentire. A me già ora l’anello riservato ai ciclisti ricorda il girone degli avari e prodighi, costretti a un eterno movimento circolare. L’uso del calcestre creerà a mio avviso un paesaggio ancora più lunare.
Milano è sempre più simile a una città brasiliana o estremo orientale: grattacieli sfavillanti e squallide favelas. le case popolari sono gestite dai racket organizzati come ho descritto,tanto che gli anziani temono, uscendo di casa per fare la spesa, di trovarle occupate al loro ritorno. Spesso succede. Ma anche in zone sulla carta non degradate la situazione non è molto migliore. Ha presente Piazzale Lotto, zona un tempo dignitosissima? Faccia un giro dalle parti del Mac Donald: c’è una sorta di mercato abusivo a cielo aperto di auto usate (e di chissà cos’altro) gestito da facce patibolari che usano i tavolini del Mac come uffici. E’ lì da anni. Nessuno fa niente.
Cosa ne pensa se Lei ed io lanciassimo la proposta di affidare la gestione dell’ordine pubblico alle comunità cinesi? Sarebbe tutto economico, rapido e – dicono con riferimento ad alcuni fatti di cronaca – assai efficiente.
Naturalmente scherzavo ancora, e con questo La saluto cordialmente.
Palme a parte, ciò che lei dice di Milano mi sembra tutto francamente esagerato, a me l’idea di un’area ciclo-pedonale attorno al Castello piace tantissimo. E non si tratta di essere ossessi della bici o delle scarpe; semplicemente Milano è Europa. La battuta poi su Maiorino p proprio fuori dal mondo. Se ci si rispettasse un po’ di più…..
eh?
L’esempio dell’Internazionale è quanto di più misero e gretto potesse scrivere. Non che il resto fosse particolarmente illuminato. Anzi.
Sinceramente io non vedo nesso tra le scelte contingenti di una qualsiasi Giunta di Milano (le palme,certamente orribili in Piazza Duomo, la ZTL, la Palazzina Liberty) e la scelta di aderire all’Area Metropolitana di Milano, che è scelta tutta strategica e tutta svincolata dalle cosette di ogni giorno.
Ma, di grazia cosa c’entra? Io sono perché Saronno torni di corsa nel Milanese, che è la sua casa natale e il suo futuro, e non faccio dipendere certo questa convinzione da quattro palme in Piazza Duomo.
Indelicato, prima di disquisire sulla collocazione di Saronno, dovrebbe approfondirne la storia e la geografia. E queste dicono che con Varese non c’entra proprio niente.
Gentile Signore,
quando, quattro anni fa circa, decisi di lasciare Milano e di trasferirmi a Saronno, ne studiai la storia e (chiamiamola così) anche la geo-politica. Quello che mi parve di capire è che la città ha una sua identità, la quale dipende anche dal fatto che è come un punto di equidistanza e di equilibrio fra città diverse. Non c’entra con Varese, come dice Lei con qualche ragione, così come non c’entra con Milano, con Como, con Monza. E insieme c’entra con tutte queste, più o meno in pari misura. E c’entra, naturalmente e infine, con se stessa.
perchè non ritorna a milano?
Speriamo nella scissione del PD che spazzerebbe via una volta per tutte questi comunisti. Sarebbe ora.
Sveglia! il Muro è caduto nel 1989! Sembri il giapponese nella giungla cinquant’anni dopo.
lettura piacevole e istruttiva
grazie