Il Comitato per il sì spiega le ragioni del Referendum
COGLIATE – Interessante incontro sul referendum per l’automia della Lombardia. Organizzata in sala Cattaneo a Cogliate dal Comitato per il sì, alla serata erano presenti in qualità di relatori il vice presidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, l’onorevole Davide Caparini, l’ex ministro Giancarlo Pagliarini ed il consigliere regionale Gianmarco Corbetta Portavoce MoVimento 5 Stelle Lombardia sul palco, accompagnati dalla moderazione del giornalista Gabriele Bassani. «Quella di giovedì è stata una gran bella serata di informazione e confronto sul referendum del 22 ottobre – commenta il coordinatore del Comitato per il sì della provincia di Monza e Brianza Andrea Basilico – Un grazie doveroso a tutti i relatori, personalità indiscutibili del panorama politico brianzolo e lombardo, al moderatore, ma sopratutto ai tanti cogliatesi e ai tanti presenti dai comuni della zona che hanno partecipato attivamente all’incontro. L’importante obbiettivo di informare su questo fondamentale passaggio per la nostra Lombardia possiamo dirlo raggiunto. L’invito ovviamente è di andare tutti a votare il prossimo 22 ottobre».
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Commenti
perdonami quali sarebbero gli altri strumenti? ed oltretutto ricordiamoci che la democrazia ha un costo, secondo te quando andiamo a votare con le classiche schede (quando ce lo permetteranno) è tutto gratis?
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Quando andiamo a votare con le classiche schede si tratta di elezioni riconosciute e referendum tradizionali, che in effetti per risparmiare potrebbero essere accorpati tranquillamente, ma si sa, si cerca sempre di scongiurare il voto.
Gli altri strumenti sono quelli normativi, corretti e che non richiedono certo un esborso simile. Seguire l’esempio dell’Emilia Romagna, che sta avviando lo stesso percorso con gli strumenti normativi a disposizione di qualsiasi regione (basta una breve ricerca su Google per trovare le basi). Inoltre, il quesito referendario attuale è assolutamente senza senso, perché chi risponderebbe NO, sinceramente. Non serve un referenderum, bastava avviare il procedimento per una maggiore autonomia su altre questioni (ricordo che le regioni hanno già diverse competenze). Non si deve pensare solo al tifo politico, indipendentemente dal proprio schieramento politico, il costo di questa pseudo consultazione è qualcosa di assurdo, che paghiamo tutti. Soldi che potevano essere investiti in tantissime altre necessità che possiamo vivere e vedere tutti i giorni, dalle scuole, al trasporto pubblico, all’ambiente…
Ma il comitato per il NO che fa?
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il comitato del no non esiste, è come dire che non si vuole bene alla mamma (cit. Formigoni), chi è in disaccordo con questo referendum farsa sta a casa (come farò io)
L’invito è di non spendere milioni di euro dei cittadini in questo modo, ma di utilizzare gli altri strumenti per analoghe richieste.
bravo Andrea sempre impegnato positivamente sul territorio. Avanti così il futuro deve essere dei giovani!