De Marco: “Ecco perchè Forza Italia non ha firmato per il consiglio comunale aperto. Serviva tempo”
SARONNO – “Come rappresentante di Forza Italia. non avrei avuto nessuna difficoltà a firmare per un consiglio comunale aperto sul riuso della sede ferroviaria dismessa Saronno-Seregno quando mi è stato chiesto mercoledì mattina 7 novembre. Ho semplicemente ribadito che volevo documentarmi sull’argomento in modo da affrontarlo senza pregiudizi di sorta. Cosa che ho fatto nella giornata di mercoledì e giovedì”
Inizia così la presa di posizione di Agostino De Marco, consigliere comunale di Forza Italia che spiega come mai il partito sia l’unico a non aver firmato la richiesta di consiglio comunale presentata dalle opposizioni e che permetterà lo svolgimento di una seduta dell’assemblea civica dedicata al recupero dell’ex Saronno-Seregno
“Ritengo da un punto di vista viabilistico necessaria e prioritaria la demolizione dei due ponticelli che creano una strozzatura nella viabilità delle due vie (Reina e Don. L. Monza), in particolar modo quello di via Reina che non consente neanche il passaggio di un’ambulanza.
Non entro in merito a problematiche strutturali e legate allo stato di conservazione dei manufatti, e quindi alla sicurezza degli stessi, tematica che meriterebbe un ulteriore approfondimento, tuttavia, ad una prima osservazione, appare ancora più doverosa la loro rimozione e il conseguente allargamento delle sedi stradali.
La realizzazione di una nuova sede viaria, comprensiva di pista ciclabile, e fasce verdi laterali, tra le due vie e dunque senza parcheggi, avrebbe un impatto positivo sulla viabilità cittadina. Comunque sono pronto a ricredermi se uno studio di fattibilità dimostrasse il contrario.
Non sarebbe certo un problema superare un dislivello inferiore al 3% nel tratto di circa 210m lineari tra il ponte sulla ferrovia e l’eventuale intersezione a raso con la via Reina.
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Commenti
Mi sembra che il “pasticcio dei ponticelli” che oggi ha avuto l’onore di un passaggio RAI sia sotto gli occhi di tutti. Quanto a “Gerardo” ne riparliamo quando avrà’ il fegato di metterci la faccia come me?
scusate l’ignoranza, ma volete farci credere che la larghezza del sedime ferroviario (peraltro a bianario unico) corriponde, fatte le dovute proporzioni, all’altezza di un palazzo di 4 piani?
ma qualcuno ha idea di quanto UN treno? ci starà a mala pena una pista ciclabile (stile parco lura/groane) + una filata di alberi a destra e a sinistra della stessa…
Grazie al Consigliere De Marco ne sappiamo finalmente di piu’. Gli chiedo se ha visto l’intero progetto fino a Via Escriva’. Non mi e’ per nulla chiaro come si intenda raggiungere la stazione da via Reina e d’altra parte una ciclabile che non porti in stazione non ha alcuna reale utilità’.
Come al solito Bergamaschi non ne azzecca una….????
Forse adesso di capisce la fretta di abbattere i ponti. Una volta giù non ci sono altre soluzioni che fare la strada a raso con pista ciclabile ( condivisa con i pedoni ) ridicola e pericolosa. Sarebbe ora di smetterla di prendere in giro i cittadini. Quando fa comodo si tira sempre in ballo la sicurezza, l’inquinamento ecc. Nella zona interessata dai due ponti non ci sono mai stati incidenti, ne tantomeno problemi di ambulanza. Inoltre mi risulta che sotto uno dei due ponti ci passa pura l’autobus. Sarebbe meglio ( visto che ancora si puo’ ) e più democratico ( vedere il significato della parola ) che venisse proposto un referendum sulle due soluzioni ( strada + pista ciclopedonale o solo pista ciclicabile ). Tanto i tablet per votare ci sono già….
certamente è possibile abbattere gli attuali ponti per allargare le sedi stradali di via Reina e don Marzorati come non c’è problema a fare una rampa laterale alla massicciata con pendenza del 3/4% accessibile a
tutti compresi ciclisti e portatori di handicap.
è altrettanto fattibile un parco lineare alberato,comprensivo di pista ciclabile e ponti leggeri sulle via sopracitate.
Per quanto riguarda il passaggio dal ponte di ferro alla stazione diventerebbe una passerella sopraelevata che scavalca due fasci ferroviari,viaMilano il deposito FNM ecc.ecc. con un costo ritengo pazzesco.
Si eviterebbe in questo modo uno sbancamento molto costoso.
Ovviamente la viabilità della zona deve essere rivista perchè comunque ricadebbre sempre su via Marconi e via Piave.
Pista ciclabie da 2,5 metri per doppio senso di marcia? Sono per equilibristi del circo, forse chi progetta in questo modo non va in bicicletta e non si rende conto della pericolo che si corre incrociandosi (vedi via Roma) . Inoltre con questa soluzione appare evidente che la via Doderdò diventerà a uso esclusivo dei residenti che senza sborsare un quattrino si trovano una strada privata ad esclusivo uso e consumo.
Vogliamo dirlo che questo disegno è opera di De Marco e non dell’amministrazione?
Forse non avete capito che questa è SOLO un ipotesi-proposta- idea- presentata da DeMarco.
Questo è il progetto del professionista De Marco. Una sua idea.
Ecco perché la giunta comunale non ha reso pubblico il progetto!
Ma allora mi chiedo che cosa ha dichiarato il segretario Sala quando ha confermato la sola presenza della ciclabile
Qui si stanno prendendo in giro!
No, c’è chi si diverte a creare disinformazione.
Ma dove sono 20m? Come è possibile che dove ci passa un solo binario si trovi tutto questo spazio? Oltre allo sbancamento servirebbero espropri e abbattimenti di case!
Ma allora alla fine è questo il progetto tenuto nascosto dall’amministrazione…quindi la strada è prevista…quindi il consigliere Sala ha raccontato solamente quello che ha voluto prendendo in giro la cittadinanza, a questo punto dobbiamo ringraziare il consigliere di marco per averlo reso finalmente pubblico, un politico vero sempre al servizio della gente.
Però rimane un dubbio, visto che come consigliere aveva accesso alle carte, perché non ha firmato per la richiesta di un consiglio comunale aperto?
Misteri della politica…
Il disegno è di De Marco, non dell’amministrazione
Tra l’altro qui rispunta la strada, dunque qual è la versione finale, strada o non strada?
Per questo non si vuole organizzare il consiglio comunale aperto?
Quindi la strada c’era e c’è tuttora.
Col progetto presentato per avere il finanziamento avrebbero potuto fare qualunque cosa dopo lo sbancamento.
Smascherati da un quasi alleato di FI.
Alcuni partiti sono verdi solo nei simboli, vedono asfalto/cemento ovunque.
Possibile che non si riesca ad avere una visione diversa, alla luce della grave situazione ambientale in cui ci troviamo?
La provincia di VA è diventata la più alta provincia a consumo di suolo… bel record che gli amministratori passati ci hanno consentito di ottenere.
Si tratta di trovare un equilibrio…
Da politico di lungo corso e da tecnico professionista del settore edilizio, il Consigliere di FI ha assunto un atteggiamento sensato ma opportunamente strumentalizzato. Lo studio di fattibilità proposto anche da altri cittadini è la procedura più logica che ogni elettore equilibrato ed amante della propria città si aspetta da un amministratore pubblico che, nella sua sprovvedutezza, tentenna nell’attuare con serena obiettività la soluzione condivisa al problema.