Irruzione, sequestro e carcere: epilogo dello spaccio alle Case Cristina
TURATE – GERENZANO Con un’irruzione hanno trovato la sostanza stupefacente e con un’attenta indagine hanno ricostruito l’attività di spaccio di un 38enne marocchino: così ieri i militari della stazione carabinieri di Turate hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Como per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ad esserne destinatario è stato un marocchino, classe 1980, già detenuto perché tratto in arresto, in flagranza dello stesso reato, dalla stazione carabinieri di Turate lo scorso 22 marzo.
In quell’occasione i militari turatesi unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cantù e della Stazione CC di Lurate Caccivio, coadiuvati da due unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Casatenovo (LC), nel corso di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti gestito da organizzazioni magrebine, fecero irruzione nel complesso popolare “Case Cristina” al confine con Gerenzano.
I militari procedettero al controllo di decine di persone ed all’ispezione di anfratti, cantine ed autovetture sospette. Nel corso di una perquisizione, all’interno dell’appartamento in cui si trovava momentanea dimora il 38enne marocchino, i cani antidroga fiutarono diversi nascondigli in cui erano stati occultati 230 grammi di hashish, una dose di eroina, tre bilancini di precisione, alcuni telefoni cellulari, materiale vario atto al confezionamento delle dosi di stupefacente, oltre a documentazione attestante le attività di spaccio.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi condotti dalla stazione di Turate attraverso l’escussione di testimoni e attività tecniche di riscontro, ha consentito di ricostruire la fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti che il marocchino 38enne, nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2018, aveva posto in essere. Numerosi gli episodi di spaccio di narcotico del tipo hashish e altrettanto cospicuo il numero di acquirenti. La ricostruzione certosina di tali episodi è sfociata nell’emissione del provvedimento cautelare che è stato notificato in carcere allo straniero.
(foto archivio)
06062018
Lascia un commento
Commenti
Ossa umane alla discarica, spacciatori, rapine, delitti dell’ospedale, sedicenti anarchici, imbrattamenti dei muri, traffico insostenibile, nomadi-non-più-nomadi privilegiati, amministrazione inefficiente… Povera saronno
SALVINI: c’è tanto lavoro per te! 🙂