La biblioteca chiude per ristrutturazione, Per Uboldo la ripensa “itinerante”
UBOLDO – Fare di necessità virtù. La biblioteca “Gianni Rodari” chiude per ristrutturazione? Bene, la lista Per Uboldo-Colombo sindaco non dispera, anzi, spera che si sfrutti l’occasione per ripensare un nuovo modo di “fare biblioteca” e avviare un nuovo modo di “diffondere la lettura”.
“Innanzitutto, sul nuovo modo di “fare biblioteca” noi speriamo che, come dicemmo già a dicembre 2015, la ristrutturazione serva a far diventare la biblioteca “Gianni Rodari” un vero e proprio “centro culturale” strutturato come un “open space” con arredi e scaffalature mobili – dice il capogruppo della lista, Alessandro Colombo – Una biblioteca che diventi anche un centro di aggregazione grazie a spazi per lo studio e la lettura e a servizi innovativi, come quello del “Libro parlato” per non vedenti e ipovedenti da noi proposto nel 2015. Una biblioteca che invogli i ragazzi, ma non solo, a rimanere in paese. Per quanto riguarda il nuovo modo di “diffondere la lettura” e quindi la cultura, la lista Per Uboldo lancia l’idea di avviare il progetto denominato “biblioteca diffusa”. Di cosa si tratta? Si tratta di coinvolgere locali pubblici come scuole, ambulatori medici, farmacie, bar, negozi, per farli diventare dei “bibliopoint” di quartiere dove i cittadini possano recarsi e iscriversi gratuitamente al servizio di prestito bibliotecario e portare gratuitamente a casa un volume da leggere e, successivamente, restituire”.
Perché fare questo? “Perché – risponde Colombo – oggi la biblioteca di Uboldo ha un solo addetto ed è aperta al pubblico “solo” 21 ore la settimana. Perché in questo modo si “diffonde la lettura”. Anche chi non è mai andato in biblioteca può scoprire la biblioteca e i suoi servizi semplicemente andando al bar o dal prestinaio. Un modo per “aprire” ad un pubblico sempre più vasto la biblioteca ma anche un modo per rendere più attrattivo un locale pubblico dotandolo di un nuovo servizio. E con costi accessibili, magari potendo contare anche su qualche contributo regionale di prossima emanazione. E, si badi bene. In questo modo non si svuoterebbe di contenuti la biblioteca. Anzi la si arricchirebbe di nuovi e più moderni contenuti facendola diventare un vero “centro culturale” del paese avvicinando ai libri adulti, bambini, ragazzi e nonni che in estate restano in paese. Esperienze di questo tipo esistono in diversi Comuni italiani e funzionano. Perché non provare anche a Uboldo a rilanciare la cultura?”
(foto archivio)
18072018
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Commenti
Si, si, imparate a comportarsi tutti come esempio dal sig. Guzzetti e cioè fate quello che dico io ma non quello che faccio io! CAPITO …………
Guzzetti non legge, è lui la Legge. Non serve leggere ad Uboldo, basta ammirare il sindaco per imparare.