Spariti manifesti ed espositori, chi ce l’ha coi diabetici?
SARONNO – Un tentativo di sabotaggio, un dispetto o una serie di sfortunate coincidenze? E’ quello che si chiedono i volontari dell’Associazione Saronnesi Diabetici dopo che la promozione degli appuntamenti organizzati in occasione della giornata mondiale del diabete, celebrata il 14 novembre di ogni anno, sono stati letteralmente presi di mira e “fatti sparire”.
Il sodalizio ha organizzato una conferenza, aperta alla cittadinanza, dal titolo “Battere il diabete si può: prevenzione, educazione, stile di vita quotidiano” che si è tenuta sabato 17 novembre dalle 9 all’ospedale cittadino e per oggi domenica 18 novembre dalle 9.30 alle 18 in corso Italia una postazione per la prova gratuita della glicemia, pressione arteriosa, peso e circonferenza addominale.
Quanto si è trattato di promuovere l’evento sono iniziati i problemi come spiega la portavoce Tamara Grilli:”Ebbene, abbiamo chiesto regolarmente al settimanale dell’Amministrazione comunale di pubblicizzare sabato scorso la nostra conferenza all’ospedale e l’articolo non è uscito” Ma questo è solo il primo ostacolo:”Abbiamo messo 5 espositori in vari punti di corso Italia venerdì alle 19, con logo anche del Comune e del Lions Club del Teatro e sono scomparsi tutti e che dire del manifesto affisso nell’atrio del Comune? Dopo qualche ora non c’era già non c’era più: tolto, rubato o strappato dall’atrio del municipio”.
Facile capire l’amarezza della portavoce e dell’intero sodalizio:”Ma in quale città viviamo? – continua Tamara Grilli – sono qui dal 1972, arrivata dalla Romagna per insegnare al liceo classico e non son più ripartita. devo pentirmi di fare volontariato, di non chiedere soldi mai a nessuno, di fare screening gratis e di salvare qualche persona dai pericoli di un diabete nascosto?”.
Un’amarezza in parte lenita dalla riuscita del convegno che ha avuto un buon riscontro in termine di partecipazione e dal ritrovamento di alcuni dei materiali spariti, dagli espositori ad un manifesto. Nonostante il lieto fine resta l’interrogativo di chi si sia accanito contro il materiale promozione dell’associazione.