Lega Nord boccia il Pgt “Vogliono riempire Saronno di centri commerciali e di case popolari per stranieri”
SARONNO – Davide Borghi consigliere comunale della Lega Nord ribadisce il no del gruppo consiliare del Carroccio al nuovo Pgt. Lo fa in una lunga nota, che pubblichiamo integralmente, in cui sottolinea un mancato rispetto delle regole, quello che ha portato alla decisione del Carroccio di non partecipare alla votazione. Ma non solo Borghi rimarca anche gli aspetti critici del Pgt, poi adottato dalla maggioranza senza i voti di Tu@Saronno, dalla mancanza di un piano viabilistico e di un piano per affrontare la carenza idrica.
La Lega Nord saronnese è fortemente contraria a questo Piano di Governo del Territorio. Questa Amministrazione non ha pensato a nuovi posti di lavoro, né alla crisi idrica per l’aumento stimato della popolazione. Finalmente però hanno messo le carte in tavola: vogliono riempire Saronno di centri commerciali e di case popolari per stranieri.
In Consiglio Comunale la Lega Nord avrebbe votato contro il documento del PGT, ma non ci è stato possibile farlo per colpa di questa Amministrazione che ha cambiato le carte in tavola all’ultimo secondo per cercare di far votare chi non avrebbe potuto essere presente nemmeno alla discussione. Questi stratagemmi da prima repubblica non ci piacciono e siamo quindi usciti per protesta. Non si può pretendere che i cittadini rispettino le leggi alla lettera quando chi siede in Comune le cambia a proprio piacimento. Sebbene non si possa parlare di illegittimità, riteniamo che lo spirito della legge non sia stato rispettato. Non è un buon insegnamento per i cittadini.
Entriamo nel merito. Sono state previste molte nuove case popolari a Saronno nuovi edifici residenziali, di cui una parte in convenzionato. Di 8500 nuove stanze previste dal PGT, 2000 saranno destinate all’edilizia sociale. Sebbene ciò non sia un male a prescindere, bisogna però far notare che la quantità di residenziale che si vuole attuare supera le capacità viabilistiche e dei servizi offerti dal nostro Comune. Rischiamo di diventare la periferia di Milano. Ciò non ci stupisce, viste le passate scelte di questa Amministrazione che volevano farci diventare un sobborgo-banlieu della Metropoli.
Non si prevedono nuove strutture aziendali per creare posti di lavoro. Non si difendono nemmeno le aree industriali a Saronno Nord. Non è previsto che sulle aree dismesse sorgano incubatori industriali come accaduto nella vicina Lomazzo, dove una vecchia area industriale è stata ripotenziata per fare da rampa di lancio per le idee degli imprenditori e dei ricercatori della zona. Si preferisce puntare sul mattone e il presunto problema della mancanza di alloggi viene sfruttato per costruire di più.
Non si risolve il problema della crisi idrica e della mancanza di acqua potabile in Città. Si vogliono aumentare le case, ma non si parla di nuovi pozzi. Non c’è alcun piano in merito, almeno sulla carta. Andremmo incontro ad una crisi idrica. Basta chiudere un pozzo per inquinamento della falda che la produzione di acqua potabile entra in crisi. Amministratori capaci avrebbero invece previsto un piano per potenziare la rete idrica, invece l’interesse per l’acqua è sfruttato solo a fini elettorali senza un reale interesse dietro.
Non si prevede nessun potenziamento per il nostro Ospedale. Nel PGT si sarebbe dovuto prevedere che l’Ospedale si modernizzasse, invece questo PGT è un progetto retrogrado, molto simile a un vecchio Piano Regolatore Generale che individua delle aree determinandole chiaramente, stabilendo a priori chi può fare e chi no. Non va bene: serviva un PGT che delineasse progetti ad ampio respiro lasciando poi ai privati la possibilità di proporsi. E’ un PGT da lottizzazione che sembra scritto dal pentapartito degli anni ’80. Invece che andare avanti, Saronno sta andando indietro.
A fronte dell’aumento dei cittadini previsti non si prevedono nuovi posteggi, né un piano viabilistico degno di questo nome.
Non solo non si risolvono i problemi, ma se ne creano di nuovi, il tutto all’ombra del palazzo in cui la maggioranza cambia le regole all’ultimo minuto per consentire a tutti i suoi consiglieri di votare un PGT incompleto e approssimativo.