Silvia Galli racconta gli insulti razzisti al Milan
SARONNO – E’ la notizia del giorno, gli insulti razzisti ai giocatori del Milan, che stavano giocando a Busto Arsizio. In tribuna c’era anche la giornalista sportiva saronnese Silvia Galli, tra l’altro presidentessa del Milan club Black Devils, ecco il suo racconto dell’accaduto.
Oggi, come collaboratrice di un giornale sportivo, ho assistito al match Pro Patria-Milan. Entrare allo Speroni oggi è stato sensazionale: oltre 3000 persone presenti, stadio pieno, e il Milan prima squadra presenti. Appena i rossoneri sono entrati in campo, gli ultras di casa hanno iniziato a fischiare contro i ragazzi di colore, in particolare Boateng, Nyang e Muntari. Tutto è stato tranquillo fino alla mezz’ora: gli insulti si sono fatti più pesanti in particolare verso al Prince, con riferimenti alla sua fidanzata. Boateng, di getto ha lanciato il pallone verso la curva, si è tolto la maglia e se n’è andato. Capitan Ambrosini, che era in panchina ha provato a fermarlo ma non c’è stato verso. Il Milan ha deciso di non rientrare per rispetto alla sensibilità di Boateng.
Credo che nel 2013 questi episodi di razzismo non ci devono proprio essere. Mi meraviglio di come poi alcuni ultras abbiano avuto il coraggio di chiedere il rimborso del biglietto. Sono pienamente d’accordo con la decisione di Boateng che ho applaudito mentre usciva dal campo, ma anche con la parole di Ambrosini che in conferenza stampa ha detto che bisogna dare un segnale forte. Questi episodi non devono esserci, che esempio hanno dato a tutti i bambini presenti?
Silvia Galli
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Commenti
Non ci vuole molto a capire che la partita è stata sospesa per le lacune a livello culturale in ambito legislativo, sportivo e federale…se si fosse affrontato da tempo il problema dell’etica sportiva in questo Paese, ci sarebbero già norme che regolamenterebbero cosa fare in certi casi….Ma in Italia l’educazione civica e il buon senso non interessano a nessuno: l’importante è che ogni domenica abbiamo il calcio allo stadio o in TV, poi tutto quello di negativo che capita intorno a questo evento non ci riguarda.
A coloro che dicono “Ha sbagliato il Milan ad andarsene”: Se la Legge non interviene, la Federazione non interviene….lo spettacolo deve continuare a tutti i costi??????????
Squalifica del campo per un anno e maximulta al bustocco. Massima stima per il Boa e tutti i ragazzi.
Smettiamola con questi falsi moralismi dei giornalisti. La partita si poteva proseguire tranquillamente, bastava solo che qualche poliziotto si facesse una passeggiata tra i tifosi. E poi Boateng e il Milan avrebbero fatto lo stesso se si fosse trattato di una gara ufficiale?
Saluti da un tifoso della Caronnese alla nostra speaker. Grande Silvia, pero’ quando intervisti il mister abbandona la domanda dell’obiettivo stagionale e di come ha visto la partita.
Ps ti aspettiamo a SKY ma per INA competizione più credibile e non con l’indiano. Con quello vincevo anche io che ho la terza media
Penso che non sarei riuscito a passare la notte senza questa testimonianza. Beato lui che la passa con la Satta.
Grande Silvia! Sono completamente d’accordo te!!! Grazie per averci riportato la tua esperienza.
Ohhh che bel finale moralista!!!! Il coraggio di chiedere il rimborso??? Ma stiamo scherzando??? Ma ci mancherebbe che non gli danno il rimborso… allo stadio c’era gente NORMALE che ha speso anche 10-15 euro per vedere la partita!!! Dare un segnale forte poi.. ma che segnale è stato dato??? Partita sospesa=vittoria di quei quattro pirla, che invece di essere presi e buttati fuori dallo stadio adesso staranno cenando vantandosi con gli amici di ciò che hanno fatto. E domenica prossima saranno ancora lì. Boateng, con tutti i soldi che prende e con la fidanzata che ha nel letto, doveva tapparsi le orecchie e continuare a giocare. Mentre gli ultras venivano arrestati. Ma siamo in Italia…
ps Nyang si scrive con la i normale
Tu gioca che alla Satta ci pensiamo noi.
Sottolineo alla Satta, non alla giornalista, o forse giornalaia visto il pezzo sgrammaticato dove esordisce parlando in terza persona (c’era anche la giornalista saronnese) e poi si firma il pezzo.
Ad majora e forza Pro