“Quella tragedia non doveva accadere”: la saronnese sulla Concordia ricorda il disastro
SARONNO – “Ormai è passato quasi un anno. Un anno pieno di pensieri, di riflessioni e di domande.“Ma come fate a stare senza tutto quello che avete perso?”, ormai questa è la classica domanda alla quale noi abbiamo imparato a rispondere che le cose materiali non sono tutto nella vita. Si, è vero che abbiamo lasciato quasi tutto su quella nave, dai vestiti più belli ed eleganti ai gioielli più preziosi, ma la vita siamo riusciti a riportarla a casa. Mi sono convinta che le cose non accadono per caso, quindi se siamo ancora qui vorrà dire che il nostro compito non è ancora finito. Forse qualcuno aveva e ha ancora bisogno di noi. Riesco ancora a vedere davanti ai miei occhi le immagini, le urla, l’inferno di quelle ore interminabili. Ricorderò per sempre anche la solidarietà e la fratellanza presenti tra le persone; almeno in questi momenti gli uomini non pensano più solo a sé stessi, eravamo proprio tutti sulla stessa barca!”
Così sul proprio profilo la studentessa saronnese Claudia Caimi ricorda la tragedia della Costa Concordia che ha vissuto con alcuni familiari un anno fa.
Il 13 gennaio 2012 Claudia, diciasettenne che studia al liceo scientifico Grassi e vive con la famiglia a Cogliate, era sulla nave da crociera con un gruppo di famigliari. Undici persone tra cui la cugina Sara Bassani anche lei iscritta in un istituto superiore saronnese. Subito dopo il suo rientro a casa Claudia aveva raccontato con dovizia di particolari al tragedia che aveva vissuto in prima persona:”Il momento peggiore è stato quando la barca ha iniziato a piegarsi – aveva raccontato – è stata un’esperienza bruttissima che non auguro a nessuno. Non credo proprio che riuscirò a dimenticare, nemmeno i particolari, soprattutto le urla delle persone”.
Ed effettivamente Claudia non ha dimenticato quegli attimi di paura quando tutto nel ristorante si è inclinato, quando ha perso nella ressa alcuni membri del suo gruppo familiare e quando con la cugina ha scaldato i piedi ad uno straniero quasi assiderato. Così sul suo profilo Facebook, dove ha ancora l’album con le foto di quella crociera intitolato “Quando tutto era ancora un sogno” Claudia ha voluto ricordare e ringraziare le persone con cui ha condiviso quella drammatica esperienza quei momenti così lunghi e difficili. Non è mancato poi un pensiero alle vittime
“È già passato un anno – conclude – e oggi è giusto ricordare le persone che hanno perso la vita in quell’incidente che non doveva accadere”.
Le foto sono state tutte scattate da Claudia durante la crociera e il naufragio
[gallery ids=”5010,5011,5012,5013,5014,5015,5016,5009″]
14012013
Lascia un commento
Commenti
“Ma come fate a stare senza tutto quello che avete perso?”
La gente che lo chiede non mi sembra molto normale, visto che è morta della gente, e visto che per comprarsi i vestiti e gioielli persi la Costa ha sborsato migliaia di euro per ciascuno. Meno male che rispondete che le cose materiali non sono tutto..