Campo Base: tre striscioni e fiori tricolori per ricordare i martiri delle Foibe
SARONNO – Ermergono nuovi dettagli sul blitz notturno degli attivisti di Campo Base che hanno voluto rendere omaggio ai caduti delle Foibe.
Oltre allo striscione con la scritta “Titini assassini” esposto sulla cancellata di Villa Gianetti nella notte è stato affisso uno striscione con le bandiere di Istria, Fiume e Dalmazia con lo striscione “Onore ai martiri delle foibe” in piazzale Santuario ed è stato deposto un mazzo di fiori tricolori davanti al cippo che ricorda i caduti e l’esodo degli italiani. Un ultimo “lenzuolo” è apparso sulla cancellata dell’Itis Riva di via Carso.
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Il blitz è stato rivendicato dal gruppo Campo Base (che in passato aveva già fatto parlare di sè con striscioni per ricordare le Foibe, i marò e contro Equitalia) con un breve testo.
“Abbiamo esposto uno striscione con la scritta “Onore ai Martiri delle Foibe” e le bandiere di Istria, Fiume e Dalmazia nei pressi del cippo cittadino che commemora la tragedia italiana. Deponendo un mazzo di fiori, dai colori, verdi bianchi e rossi, abbiamo voluto ricordare chi per il Tricolore mori’, barbaramente trucidato perchè italiano volle restare!
Un altro striscione è stato posizionato fuori dall’Itis per sensibilizzare i giovani saronnesi al ricordo di questi Eroi italiani e sulla cancellata di Villa Gianetti e’ stato esposto uno striscione con scritto:”Titini Assassini”. Non dimentichiamo che la popolazione istiana, fiumana e dalmata fu barbaramente massacrata dalle truppe comuniste titine con un intento sterminatorio verso chi rivendicava la sua italianità. Truppe del Maresciallo Tito che con la complicità di traditori italiani hanno stuprato,assassinato ed infoibato le popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia. Le nostre azioni vogliono ricordare il genocidio italiano e contestare fortemente chi per scopi elettorali usa questa ricorrenza, come chi ha organizzato proprio per il 10 febbraio a Torino un presidio antifascista per la pace e la democrazia con una mostra fotografica tutta ispirata all’equazione genocidio italiano uguale reazione legittima alle violenze fasciste.
Contro ogni revisionismo, NOi non scordiamo e non scorderemo Mai!
Campo Base
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Commenti
http://www.youtube.com/watch?v=gqgXIUDSvms una canzone
Per finire …
http://www.stefancok.eu/
http://www.linkiesta.it/campo-concentramento-italiano-rab-dimenticato
http://www.linkiesta.it/campo-concentramento-italiano-rab-dimenticato
Facciamo un poco di chiarezza nelle teste vuote
@ Sinistra Nazionale — >> (nazional-socialista?)
09/02/2013 at 7:04 pm
Per quanto mi riguarda, confermo quanto scritto in precedenza (09/02/2013 at 5:58 pm).
Celebrare i morti nelle foibe senza prima avere fatto un esame
e avere riconosciuto le colpe del Fascismo italiano é pura ipocrisia.
Ma tant’é …
insomma….alla fine rileggendo tutti i commenti sopra diciamocelo chiaramente: sarebbe stato opportuno buttarcene un po’ di più nelle foibe, giusto?
E va beh….mi sa che dovete rassegnarvi a questi tipi di becere e strumentali commemorazioni….a Saronno pianino pianino il pensiero fascista sta tornando a diffondersi come un cancro che ti consuma a poco a poco….e voi impazzirete all’idea 🙂
http://www.linkiesta.it/lager-italiani
Per chi avesse la memoria corta o gli occhi foderati di prosciutto.
Ovviamente, con questo non intendo giustificare assolutamente nulla, fermo restando che l’Italia fascista aggredì la Jugoslavia così come già aveva nel 1940 assalito la Francia con il famoso “coup de poignard” alle spalle.
E poi ci si meraviglia se gli aggrediti eccedono nella vendetta ?
A buon intenditor …
Suvvia caro Marco un po’ di Carita’ anche per te, non vorrai mica lasciarla tutta al Fanciullacci….Buon volo….
peccato che marco non abbia la laurea,che carriera brillante poteva assicurarsi nel ventennio ducesco.anche ora ha successo.il novello giovanni gentile spero incontri Bruno Fanciullacci perchè di intellettuali così non ce ne facciamo niente. addio filosofo.
Per i ”professori” di storia, un po’ di Storia che non troverete sui vosti libri….. Vol.3
CIRO RANER, Dal maggio 1945 al marzo 1946 comandò il campo di concentramento di Borovnica in cui sono stati deportati oltre duemila italiani, in gran parte militari che si erano arresi. “Eravamo in fila con un scodellino per avere un mestolo d’acqua sporca e patate (…), quello davanti a me cercò per fame di raschiare il fondo della pentola. Subito la guardia partigiana lo colpì con una fucilata trapassandogli il torace. Arrivò il Raner che, dopo aver preso la mira, diede il colpo di grazia al ferito sparandogli alla nuca”. Questo il racconto di Giovanni Prendonzani, sopravvissuto a Borovnica e ancora in vita a Trieste, città nella quale ha rilasciato la sua testimonianza ai Carabinieri. Sempre nel lager di Borovnica: ” Il 15 maggio 1945 due italiani lombardi per essersi allontanati duecento metri dal campo furono richiamati e martorizzati col seguente sistema: presi i due e avvicinati gomito a gomito li legarono con un fil di ferro fissato per i lobi delle orecchie precedentemente bucate a mezzo di un filo arroventato. Dopo averli in questo senso assicurati li caricavano di calci e di pugni fino a che i due si strapparono le orecchie. Come se ciò non bastasse furono adoperati come bersaglio per allenare il comandante e le drugarize (sentinelle, ndr) che colpirono i due con molti colpi di pistola lasciandoli freddi sul posto”. Questo racconto è riportato sul documento n. 62, archiviato nella stanza 30 al primo piano del ministero degli Affari Esteri e consegnato al giudice Pititto.
Per i ”professori” di storia, un po’ di Storia che non troverete sui vosti libri….. Vol.2
GIUSEPPE OSGNACCO, detto “Josko”, ex sergente dell’esercito italiano, era il comandante militare della banda partigiana Beneska Ceta fin dal 13 agosto 1944. La formazione operò nelle Valli del Natisone con l’obiettivo dichiarato di annettere più territorio possibile della Venezia Giulia alla Jugoslavia di Tito. Nel 1959 fu istruito un processo contro gli appartenenti alla Beneska Ceta, ma l’amnistia promulgata da Palmiro Togliatti nel 1946 fece sì che fosse dichiarato il non luogo a procedere. Nella nuova inchiesta della Procura di Roma i reati di strage ai danni della popolazione italiana, con finalità di pulizia etnica, non possono andare in prescrizione. Le testimonianze raccolte da Giuseppe Vasi, un udinese che ha dedicato gran parte della sua vita a ricostruire i drammatici giorni della guerra sui confini orientali, sembrano confermare che la Beneska Ceta passava quasi sempre per le armi i prigionieri. “Sono state almeno 40 le persone ammazzate nei boschi circostanti le Valli del Natisone tra militari tedeschi, fascisti e anche civili”. Ma la sorte più ingrata toccò a due giovani carabinieri, secondo la testimonianza oculare di Giovanni Lurman consegnata alla Procura di Roma. ” I partigiani ordinarono loro di spogliarsi (…), li legarono mani e piedi e li spinsero nella buca (…).Loro piangevano dentro e più che buttavano terra e sassi si sentiva che urlavano” racconta il testimone che ammette di averli disseppelliti personalmente un mese dopo, all’arrivo delle truppe “alleate” (1945), riscontrando che almeno uno dei militari non aveva la pur minima ferita e quindi era morto dopo essere stato sepolto vivo.
Per i ”professori” di storia, un po’ di Storia che non troverete sui vosti libri…..
MARIO TOFFANIN, nome di battaglia “Giacca”, è il responsabile della strage delle malga Porzus sui monti friulani. Fra l’8 il 13 febbraio del 1945 massacrò con i suoi uomini, tutti partigiani garibaldini rossi, 22 combattenti della Resistenza della brigata “Osoppo”, che si opponeva all’annessione alla Yugoslavia della Venezia Giulia. Nel 1957 Toffanin fu condannato all’ergastolo per l’eccidio di Porzus, ma si nascose prima in Yugoslavia e poi in Cecoslovacchia. Nel 1978 venne graziato dal presidente Pertini. La pensione Inps era la VOS 04908917: nonostante le sanguinose azioni anti-italiane, ha ricevuto 672.270 lire di pensione dall’Inps fino alla morte.
Guarda caso proprio a Torino….Allora sti qua di CB ci hanno azzeccato!
Torino, 8 feb. – (Adnkronos) – Nella notte degli sconosciuti hanno staccato dal muro e danneggiato una lapide dei ”Martiri delle Fobie” a nord di Torino.
ecco alcuni dei “fascisti” come dite voi grandi conoscitori della storia:
QUESTI SONO NOMI NON OPINIONI!!!!!!
POLA
Del Mestre Mario (operaio), Vogliacco Pietro (autista), Garbin Giovanni (manovale), Pravi Giovanni (agricoltore), Cernobori Giorgio (amministratore), Stossi Bruno (elettricista), Patelli Umberto (impiegato), Clari Giorgio (manovale), Montello Nicola (impiegato), Collani Giovanni (contabile), Sorrentino Vincenzo (studente), Opassi Francesco (impiegato), Ardossi Giacomo (agricoltore), Lazzari Luca (marittimo), Lazzari Aldo (studente), Barbole Antonio (impieg.), Crevatin Giovanni (pensionato), Armandi Nicolò (impiegato), Ricchiuti Caterina (casalinga), Manco Rocco (impieg.), De Toffi Pietro (guardiano), Pederzoli Virgilio (milite), Cernigo Andrea (autista), Santin Alfredo (studente, 15 anni), Scoppa Guglielmo (app. carabinieri), Tofful Umberto (impiegato), Pollan Nerone (sottuff.).
PARENZO
Baraia Angelo (colonnello), Barbo Giuseppe (farmacista), Benci Marco (barbiere), Bernardon Fortunato (commerciante), Biagini Giacomo (bancario), Bon Luigi (fattorino), Bronzini Vittorio (invalido), Calegari dott. Virginio (possidente), Castro Francesco (farmacista), Ghersi Giusto (impiegato), Ghersi Mario (panettiere), Chiarandini Giuseppe (commerciante), Cleva Giovanni (impiegato), Cragno Leone (maestro), Dapetto Giorgio (commerciante), Decaneva Giovanni Battista (milite forestale), Decastello Gaetano (tecnico agr.), Dellapicca Giovanna (bidella), Depase Domenico (pescatore), Domeniconi Vincenzo (bidello), Draghicchio Silvio (impiegato), Farinati Antonio (maresc. finanza), Galli Bene detto (falegname), Greco Carlo (impiegato), Gucli Giovanni (maestro), Machin Giusto (commerciante), De Manzolini Armando (impiegato), Mazzoni Teopoldo (carabiniere), Mengaziol Michele (guard.), Paoletti Antonio (commerciante), Peoletti Teresa Dellapicca (moglie prec.), Petracchi Torquato (maresc. carabinieri), Poli Luigi (impiegato), Privileggi Carlo Albeno (costruttore navale), Rocco Manlio (commerc.), Rodella Giovanni (pensionato), Signorini Vittorio (impiegato), Sivotti Adelchi (impiegato), Tami Nicolò (commerciante), De Vergottini Antonio (possidente), Bernardon Mario (commerciante).
Persico Pasquale (milite), Abbi Giorgio (vigile urbano), Bruno Domenico (carabiniere), Rocco Angelo (benestante), Tromba Giuseppe (pittore), Silvino Giuseppe (portalettere), Sponza Simone (oper.), Aspromonte Francesco (oper.), Bembo Tommaso (possidente), Rocco Romolo (impiegato), Rocco Antonio (oper.), Quarantotto Leonardo (vigile urbano), Maltese Salvatore (oper.), Miculian Giovanni (oper.), Maressi Andrea (guardia notturna), Paliaga Gregorio (oper.), De Angelini Cristoforo (oper.), De Martini Vittorio (oper.), Budieni Nicolò, Meiach Maria Cressnia (casalinga), Legotte Giovanni (agricoltore), Zaccaria Marianna (casalinga), Pagliaca Domenico (operaio), Bembo (medico).
se volete si continua.
OLTRE A ESSERE BUGIARDI CON GLI ALTRI MENTITE ANCHE A VOI STESSI!
caro Tito e cari tutti, premesso che ognuno è libero di onorare i propri martiri e i propri morti, la barzelletta foibe=giusta reazione andatela a raccontare alle migliaia di famiglie italiane sparse in tutta Italia i cui avi con tutto hanno avuto a che fare tranne che con il fascismo….
So che vi rode che dopo 60 anni di totale silenzio finalmente se ne parli da qualche anno a questa parte.
Ovvio che se si prende un libro si scopre che la storia delle Foibe è solo un tentativo di riscrivere quello che accadde…peccato che i libri siano stati pressochè tutti scritti dai complici di questa vergogna. Se invece ti documenti a 360 gradi su internet vedrai che l’unica visione non è solo la tua…..
Ad ogni modo penso che questa azione sia stata fatta non tanto per imporre o monopolizzare o strumentalizzare una sola verità, bensì per aprire gli occhi a quelli che appunto studiando sui libercoli di storia ancora credono a voi!!!
caro Gigi, qui non si tratta di essere professori, si tratta di conoscere o meno la storia, poi se la vogliamo riscrivere assecondando i propri interessi, si faccia pure, in tutti questi anni si è detto di tutto e di più, ma se si prende un libro o se ci si documenta su internet o si ha l’accortezza di fare qualche ricerca, si scopre che la grande storia delle Foibe è solo tentativo di riscrivere quello che accadde dandone diversa interpretazione, parlarne oggi, senza il contesto di allora, si altera la storia, le foibe jugoslave e carsiche non possono giudicarsi estranee da quello che è avvenuto, sia per le problematiche etniche sia per tutte le questioni politiche, poi se si vuole capire bene altrimenti ognuno si tenga il proprio credo .
unica domanda: se il 27 gennaio ci fosse stato un bliz notturno con 2 striscioni con su scritto:
“onore ai martiri ebrei”
“nazisti assassini”
vi sareste stracciati le vesti ugualmente con questi commenti idioti sopra?
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idiota sarà il commento del sinistro nazionale,o sei un titino o sei un fascista .quindi vai avanti a rivendicare i morti delle foibe e a fare striscioni che sono un insulto alla storia.la dignità è stata calpestata,quando i parlamentari hanno mercanteggiato la memoria con gli interessi politici.non c’è onore ne rispetto che io rivendico,non sopporto i nazionalismi,gli eserciti e gli stati,le chiese e i partiti.
negli anni ’70 non c’ero; so , però, che a priori c’era una contrapposizione ideologica.
non so se ringraziarvi per questo salto temporale agli anni ’70…
come sempre tutti “professori” quelli che commentano
riscrivere le pagine di storia è scorretto moralmente e politicamente, la jugoslavia pagò con 1.700.000 morti l’occupazione tedesca e italiana, senza dimenticare che l’occupazione fu appoggiata e vi collaborarono attivamente gli ustascià croati, con gli elmetti di foggia tedesca con l’emblema di croazia o gli “Landschutz” sloveni con la capra stilizzata cucita sulla manica, al ,loro fianco vi erano anche cetnici ed ausiliari serbi, legioni maomettane e truppe bulgare.Nel 1941 il governo jugoslavo firma il patto tripartito per permettere ai tedeschi di correre in aiuto dell’esercito italiano impantanato in grecia, la firma di questo patto non viene accettata dalla maggioranza della popolazione e dalla resistenza clandestina filocomunista, la vicenda jugoslava si trascina per gli anni bui della guerra, con tutte le atrocità che avverranno, ma come non dimenticare che dopo il bombardamento di Belgrado del 6 aprile 1941 che provoca 10.000 morti, si costituisce sotto il protettorato tedesco e italiano lo stato indipendente di croazia (Nezavisna Drzava Hrvatska), intanto gli ungheresi alleati dei nazisti occupano la Bacska, l’Italia il Montenegro, buona parte della Dalmazia e della Slovenia. Già nel 1941 partono le prime azioni repressive contro chi non accetta l’occupazione nazista e dei loro alleati, la guerra in jugoslavia si intreccia con le vicende etniche delle tante popolazioni che popolano i balcani, le atrocità commesse dai nazisti non giustificano le atrocità commesse alla fine della guerra, ma spiegano molto la sofferenza e il desiderio vendicativo di molti che ebbero amici e parenti trucidati in tre anni di resistenza. Di esempi purtroppo ce ne sono centinaia, senza dimenticare , nello specifico, che la pratica delle foibe fu introdotta proprio dai tedeschi e dai suoi vari alleati (compresi i fascisti italiani) che per primi fecero sparire partigiani , oppositori e inermi cittadini nelle grotte carsiche. Detto questo strumentalizzate come volete, tanto lo fate da anni… ma piantatela con le buffonate….
ONORE E RISPETTO , per tutti coloro che hanno dato la vita per la patria, per assurdi contrasti razziali .per tutti i morti ….. che si esprime con ONORE E RISPETTO DOVUTI ben diversi da strumentalizzazioni e blitz notturni
Ricordare tutti?
Questa è bella. Ma se io invado la tua terra, massacro i tuoi figli, devasto le tue città e le tue terre, e tu di tutta risposta quando possibile mi fai il culo, posso in qualche strampalato caso passare io da martire?
Assassino ero da vivo, assassino rimango da morto.
Studiare la storia please.
E che centra con le foibe? E’ una giustificazione? Commemorate anche questa tragedia….non ci sono morti di serie A e di serie B….Ricordare tutti….
Dopo l’aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l’8 settembre del 1943, il regime fascista e l’esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l’ideatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe-Rab, Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfìorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati.
Fonte: Kersevan Alessandra, Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
Sono certo che non scordate e non scorderete mai le cause che hanno provocato le reazioni di cui non condivido nè giustifico ma che sicuramente dovrebbero far riflettere cominciando col non provocare evitando forme esasperate di espressione.
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@ Giuse concordo con te