Anche Gerenzano tuona contro le spese elettorali
GERENZANO – “Rimborsateci! Questo è quanto ho chiesto a nome dei gerenzanesi con una lettera inviata a tutte le cariche istituzionali competenti: dal Ministro degli Interni, al presidente della Regione Lombardia, alla Prefettura di Varese e per conoscenza all’Associazione dei Comuni ed alla Lega autonomie nazionale di Milano”: dopo Uboldo, anche a Gerenzano le autorità locali scendono in campo per contestare le spese alle quali i Comuni sono stati “obbligati” dalla recente scadenza elettorale.
E’ il sindaco Ivano Campi che si è reso portavoce del malcontento:”Ho chiesto che i gerenzanesi vengano rimborsati delle spese che hanno dovuto sostenere a fronte di questa ultima tornata elettorale. Ritengo giusto che i cittadini siano messi al corrente sia dei costi, sia dei motivi che li hanno generati. Iniziamo questa analisi partendo dai pannelli per i manifesti elettorali posizionati in più punti in tutto il paese, il cui elevato numero ha creato sconcerto”.
Riepiloga Campi:”Poiché la popolazione del Comune di Gerenzano supera di poco i 10 mila abitanti, la legge prevede che i Comuni che, come da quindicesimo censimento generale della popolazione effettuato nell’ottobre 2011, hanno tra i 10 mila e i 30 mila abitanti, riservino 10 spazi sul proprio territorio dove sistemare i pannelli per la propaganda di ogni partito. Il triplo rispetto alle ultime elezioni nazionali, quando gli spazi da assegnare erano tre. Così, in base a una legge che valuta nella stessa maniera le comunità da 10 nila cittadini e quelle grandi il triplo, abbiamo dovuto predisporre obbligatoriamente circa 680 pannelli di vario tipo. Alcuni di questi li avevamo già dalle precedenti elezioni, ma 450 pannelli li abbiamo dovuti acquistare dalla società a cui, in seguito a bando di gara a livello nazionale, il Ministero delle Finanze ne ha affidato la fornitura. Per l’acquisto di questi pannelli si sono spesi 32 mila e per il montaggio e smontaggio 18 mila euro. Inutile dire che occorre rivedere la legge perché una gran parte dei pannelli non è nemmeno stata utilizzata dai partiti, infatti sono rimasti desolatamente inutilizzati. E ingiustamente pagati dai gerenzanesi. Aggiungo che, onde evitare di fare ulteriormente lievitare i costi, non abbiamo ancora provveduto allo smontaggio dei pannelli nel caso in cui nel breve si andasse di nuovo alle urne”.
Ancora Campi:”Per gli scrutatori e i presidenti di seggio sono stati spesi poco più di 8500 euro. A queste spese vanno sommati gli straordinari del personale del Comune, per l’apertura straordinaria degli uffici, per i servizi della polizia locale. Per non parlare del carico di lavoro extra per tutti gli uffici comunali, anche per quelli non impattati direttamente ma solo di riflesso.
Tutte queste spese sono ben documentate e disponibili in maniera del tutto trasparente presso i nostri uffici comunali. In sostanza, per queste elezioni abbiamo dovuto sostenere una spesa di oltre 60 mila euro, a fronte di rimborsi da parte dello Stato pari a circa 28 mila. Meno della metà. Se fossero confermati questi rimborsi di entità assolutamente inadeguata, questo significherebbe che i gerenzanesi dovrebbero ingiustamente farsi carico con risorse proprie di una spesa assolutamente sovradimensionata rispetto alle esigenze di una comunità di quasi 11 mila persone. Ma soprattutto significherebbe sottrarre importanti risorse comunali da destinare alle necessità dei cittadini gerenzanesi. E questo esborso è destinato ad aumentare qualora si andasse a votare di nuovo”.
Termina il sindaco:”Concludo con un accorato invito a tutte le forze politiche del territorio affinchè si facciano portavoce presso le rispettive segreterie di partito per sostenere il Comune di Gerenzano a ottenere il rimborso di quanto speso per ottemperare agli obblighi di legge, non certo per rispondere alle reali esigenze della comunità. Ringrazio il presidente e il segretario generale di Anci Lombardia per il sostegno espresso ai Comuni attraverso la loro istanza presentata al presidente della Regione Lombardia affinchè riconsideri l’entità dei rimborsi da destinare ai Comuni, inclusa Gerenzano. Anziché darci risorse, veniamo caricati di spese che non ci competono. Non ci siamo per nulla”.
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Commenti
La menzione delle spese per spoglio e straordinari rafforzava unicamente l’argomento “costi”.
Possiamo leggerla cosi’: “già abbiamo i costi inderogabili e sacrosanti per scrutini e straordinari, ed adesso ci tocca per forza (e per legge) spendere per cartelloni che poi non si utilizzano”.
Be’, sono d’accordo sulla questione degli spazi elettorali, che sono rimasti largamente inutilizzati anche a Saronno, figuriamoci a Gerenzano o a Uboldo.
Un po’ pittoresco, invece, il fatto che Campi si lamenti del costo per la raccolta dei voti e dello spoglio. La democrazia è questa e se i cittadini devono votare i costi ci sono.
E votare va bene anche se non si fa per il sindaco, neh. 🙂
Ma magari voleva dire qualcos’altro che sinceramente non ho inteso.