Cecchetti vuole salvare il tribunale, i saronnesi tacciono
SARONNO – Nella vicina Legnano, così come a Rho e nella “piccola” Cassano D’Adda si sono mobilitati per salvare i “loro” tribunali, sindaci ed associazioni locali sono passati alle carte bollate, mentre a Saronno è ancora tutto fermo. Se sul fronte del giudice di pace la mobilitazione dell’Amministrazione ha portato ad un tavolo di lavoro con i comuni che dovrebbe riuscire a tenere il servizio in città per il tribunale, a parte il progetto di allargarne la competenza presentato anche con una delibera di consiglio comunale, non si registrano iniziative.
Eppure le possibili alleanze e convergenze con gli altri Comuni impegnati a contrastare il “colpo di spugna” deciso dal Governo Monti non mancano, ad iniziare dal vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Fabrizio Cecchetti, pronto ad una levata di scudi per difendere i tribunali “a rischio”.
“Che la Regione Lombardia torni a sollecitare la revisione delle circoscrizioni giudiziarie decise dal vecchio Governo che prevede la soppressione di tutte e 18 le sezioni staccate dei tribunali esistenti in Lombardia” tuona Cecchetti, che sulla questione annuncia la presentazione di una nuova interrogazione da portare al vaglio dell’assemblea regionale “affinché le istituzioni lombarde tornino a fare pressione per arrivare alla revisione del piano”.
In pole position c’è chi alle parole ha saputo unire anche i fatti:”Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi – ricorda Cecchetti – con una ordinanza cautelare, su ricorso dei sindaci e di un gruppo di avvocati, ha sospeso, in attesa di una sentenza di merito, la soppressione delle sedi distaccate dei tribunali di Legnano, Rho e Cassano d’Adda.Speriamo adesso che la questione venga affrontata nella sua vera sostanza: non si possono lasciare senza tribunali zone densamente popolate e caratterizzate da un forte tessuto economico produttivo come quelle in questione”. E’ il caso di Saronno, dove però al momento non è stato presentato alcun ricorso contro la decisione di chiudere, da settembre, il palazzo di giustizia di via Varese.
“Al di là della sentenza di merito che emetterà il Consiglio di Stato – rimarca Cecchetti – adesso c’è la speranza che a Roma riaprano il dossier sulla giustizia. Tagliare per tagliare senza nessun criterio non porta da nessuna parte. Il numero di casi che finiscono ogni anno all’attenzione dei tribunali sono la prova che quelle sezioni distaccate non sono inutili. Inoltre il trasferimento delle udienze provocherebbe ulteriori rallentamenti e non pochi disagi per i cittadini. Ecco perché Legnano, Rho e Cassano d’Adda, come tutte le altre sedi distaccate della Lombardia, non devono chiudere”.
Ma a Saronno, al di là di generiche dichiarazioni, per il momento non è stato fatto nulla di concreto per salvare una struttura che tra l’altro è vittima di un crescente degrado.
030413
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Commenti
Grandissimo Cecchetti, sempre il migliore!