Arrestati, grazie al sonno leggero di un saronnese, gli autori della spaccata
SARONNO – Il senso civico di un saronnese e il tempestivo intervento delle pattuglie del Nucleo operativo e radiomobile hanno permesso i carabinieri di arrestare i due ladri che hanno messo a segno la spaccata ai danni della gioielleria Temporo di via San Cristoforo.
Stamattina, infatti, sono stati resi noti i dettagli di quanto accaduto dopo il colpo che ha animato la notte tra sabato e domenica.
Ricapitoliamo l’accaduto. I malviventi si sono messi all’opera subito dopo mezzanotte quando con grosso tronco di legno hanno colpito ripetutamente la seconda vetrina della gioielleria quella che si affaccia su via San Giacomo. Nonostante l’impegno però il vetro antisfondamento ha retto e i malviventi sono riusciti solo a scalfire leggermente la parte centrale.
Nonostante la malaparata non hanno demorso e si sono allontanati cercando qualcosa con cui sfondare la vetrata. L’hanno trovato qualche centinaia di metri più avanti dove hanno recuperato un paletto di ferro usato per delimitare i parcheggi. Con quello hanno iniziato a colpire con forza la prima vetrata dove erano esposti degli orologi.
Proprio il rumore del palo di metallo contro il vetro antisfondamento, che dopo una decina di colpi ha ceduto, ha svegliato un trentenne saronnese che, uscito sul balcone a controllare cosa fosse accaduto ha subito allertato i carabinieri fornendo una dettagliata descrizione dei ladri e dei loro movimenti. Così mentre i malviventi infilavano la mano nel vetro e si impossessavano di due orologi Maserati, del valore di 200 euro l’uno, diverse pattuglie convergevano sul posto costringendo i due complici alla fuga.
Gli stranieri sono corsi lungo via San Cristoforo in direzione della periferia e arrivati in piazza Unità d’Italia si sono nascosti in un cortile. Sono stati però subito scovati dai militari che, interventi in forze, hanno bloccato ogni via di fuga e per poi setacciare la zona. Come estremo tentativo di scappare i ladri hanno aggredito i carabinieri ma sono stati subito immobilizzati.
Fermati i due uomini sono stati portati al comando di via Manzoni ed identificati: sono entrambi 36enne uno di nazionalità tunisina e uno originario dell’Algeria. Tutti e due con molti alias e con una lunghissima serie di precedenti penali. I carabinieri hanno anche recuperato la refurtiva, i due orologi che saranno restituiti alla gioielleria.
Dopo le cure al pronto soccorso, uno dei complici si è ferito infilando la mano nella vetrina riportando escoriazioni giudicate guaribili in 6 giorni, i due malviventi sono stati trasferiti al carcere di Busto Arsizio. Dovranno rispondere dei reati di concorso in furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
29042013
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Commenti
sono convinto che se i cittadini saronnesi collaborassero di più con le forze dell’ordine e con l’amministrazione comunale denunciando alcune anomalie in città^^ specialmente con l’Assessore alla sicurezza Giuseppe Nigro
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ma parliamo dello stesso Assessore che nega le evidenze e che pensa che fare una foto dimostri che tutto va bene? mah… vabè…
Che i CC facciano il proprio dovere non sfugge a nessuno, ma la sicurezza in città è o non è un problema?
Be’, di certo questa non è l’immigrazione di cui abbiamo bisogno, e questi soggetti screditano anche tutta una categoria di persone che contribuiscono ogni giorno alla tenuta del nostro sistema economico.
Tuttavia, per rispondere all’ “Anomimo” qui sopra, questo è un paese in cui, mi risulta, le norme per immigrazione (e relative espulsioni) sono regolate da una legge che si chiama Bossi – Fini, e fino a un anno e mezzo fa era la Lega a esprimere il ministro dell’Interno.
Non sembra stia funzionando benissimo.
‘Tutti e due con molti alias e con una lunga serie di precenti penali ‘ a questo punto mi chiedo : ma questi personaggi cosa ci fanno ancora in Italia ? Per essere rimandati al loro paese cosa devono ancora combinare ?
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Sono pienamente d’accordo
Saronno in particolare, è piena di stranieri con facce poco raccomandabili, in giro a far niente negli orari lavorativi
Nonostante la crisi ho l’impressione che siano sempre di più.
Devo ammettere che sono molto preoccupato per la sicurezza della mia famiglia