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SARONNO – Ritirata la mozione del Pdl per studiare in commissione di bilancio una delibera che nell’ambito del previsionale 2013 riduca il gettone dei consiglieri in modo da utilizzare parte dei fondi per aiutare i bisognosi. E’ questo l’epilogo del confronto di ieri sera in consiglio comunale dove è stata affrontata la proposta del Pdl di utilizzare agli emolumenti dei consigliere comunali per fare solidarietà.
LA MOZIONE
“Considerata la particolare e difficilissima situazione economica – ha spiegato Enzo Volontè che ha firmato la mozione con gli eletti nelle fila del Popolo delle Libertà – chiediamo al consiglio comunale di dare mandato alla Giunta di istituire un fondo di solidarietà a disposizione dell’Assessorato ai Servizi sociali alimentato dalle indennità spettanti ai consiglieri comunali”. L’idea del Pdl è che contestualmente alla discussione della mozione gli esponenti dei partiti manifestino l’intento a rinunciare all’indennità dalla seduta in corso fino a fine mandato.
GLI EMENDAMENTI
Prima dell’inizio della discussione la Lega Nord ha presentato una serie di emendamenti al testo della mozione. Innanzitutto chiedendo che i destinatari dei fondi provenienti dai gettoni di fossero solo “cittadini italiani residenti a Saronno da almeno vent’anni” e poi chiedendo che anche i membri della Giunta, i membri dei cda, il sindaco e il presidente del consiglio comunale rinunciassero ai propri emolumenti. La proposta leghista di concludeva chiedendo che il fondo così creato fosse rimpinguato anche dai premi dei dirigenti comunali.
I PROBLEMI FORMALI
Il consigliere comunale di [email protected] Angelo Proserpio, pur dicendosi in linea di principio d’accordo con il provvedimento, ha sollevato alcune considerazioni, poi confermate dal segretario comunale sull’inammissibilità della mozione dal punto di vista formale. Sia perchè il consiglio comunale non avrebbe potuto rinunciare a nome dei singoli al compenso (previsto per legge e spettante al singolo non all’organo collegiale) sia sul fatto che anche caso di rinuncia il consigliere avrebbe comunque dovuto pagare la ritenuta d’acconto.
LA CONTROPROPOSTA
Attualmente il gettone di presenza di un consigliere comunale è di 34,16 euro a seduta un compenso standard previsto dalla legge. L’idea proposta è stata quella di ridurlo ad un simbolico euro in modo che i fondi “risparmiati” potessero essere utilizzati per iniziative di solidarietà.
PDL RITIRA LA MOZIONE
“Non possiamo che essere contenti del dialogo e del confronto di questa sera – ha concluso il consigliere comunale Volontè – ritiriamo la mozione in modo da poter lavorare in commissione bilancio sulla proposta di una delibera da inserire nel bilancio previsionale“.
I DISTINGUO
Se pur tutti concordi sulla necessità di aiutare chi si trova in difficoltà sulla riduzione del gettone i consiglieri comunali hanno preso posizioni molto diverse.
Claudio Sala (Lega Nord)
“Sono contrario a rendere pubblica una scelta di solidarietà ma da quando sono consigliere uso il ricavato dei gettoni di presenza per finanziare un progetto che mi sta a cuore. Non vorrei rinunciare a questo gesto, al quale mi sono impegnato da tempo, per destinare gli stessi fondi a qualcosa di indefinito”
Valeria Valioni (Pd, vicesindaco e assessore ai servizi sociali)
Chiederei di evitare di creare un nuovo fondo ad hoc, abbiamo già un capito in bilancio che raccoglie le donazioni di aziende e cittadini che vengono poi utilizzati per sostegno alle famiglie e borse lavoro. Credo però che a prescindere sia necessaria una precisione: un bambino, è sempre un bambino e va aiutato a prescindere dal luogo da cui proviene così come un’anziano che, in caso di bisogno va sostenuto a prescindere da per quanti anni abbia abitato a Saronno.
Luciano Porro sindaco
Credo anche ai consiglieri comunali, così come agli assessori, debba spettare un giusto compenso. Se non ci fosse un minimo contributo, anche solo per le spese, la politica diventerebbe solo per i ricchi e non sarebbe giusto. Come Giunta abbiamo devoluto in solidarietà il 10% del compenso dandolo al fondo di solidarietà. E’ giusto aiutare ma in silenzio e ognuno per le proprie possibilità.
Anna Cinelli (Psi)
Concordo sulla necessità di dare un messaggio del resto i delegati in Sessa e Saronno Servizi indicati dal partito socialista hanno già rinunciato ai propri emolumenti.
Nicola Gilardoni (Pd)
La premessa non mi piace e non ci sto a seguire l’onda che monta. Non sono certo i 34 euro dei consiglieri comunali di Saronno a rappresentare un costo della politica. Se nella sostanza posso concordare non credo che sia giusto fare un’operazione d’immagine. Possiamo dare l’esempio nel nostro piccolo con la consapevolezza che sono ben altri i tagli che servono.
Raffaele Fagioli (Lega Nord)
Il consigliere comunale dedica il proprio ma anche le proprie risorse, internet e il telefono, per svolgere il proprio compito. Il gettone è solo un piccolo contributo a questi costi se venisse eliminato dal tutto bisognerebbe mettere a disposizione uno spazio con telefoni e pc in modo che tutti possano continuare a fare il proprio dovere senza gravare sulle proprie finanze.
Francesca Ventura (Pd)
Cercheremo di dare il buon esempio studiando la nuova delibera ma deve essere chiaro che su questo fronte le battaglie più dure ed importanti devono essere giocate ad un livello decisamente più alto.
Leggo ad inizio aricolo: “…utilizzare parte dei fondi per aiutare i meno bisognosi”.
…ma da quando si aiutano i meno bisognosi?
Mah! … Saronno è davvero un comune controcorrente!
Ottimo, mi metto in lizza anche io. Anche se in graduatoria avrò davanti tanti industriali, imprenditori etc etc
E’ un errore di battitura e me ne scuso con i lettori.
Sara Giudici
il Lura è sempre più opaco ed inquinato come la politica saronnese – chiarezza e stop alla dialettica partitica – io mi firmo
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