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SARONNO – “Le certezze sono poche ma tra queste c’è il fatto che la città metropolitana nascerà nel gennaio 2014 e che Saronno, Caronno Pertusella, Limbiate e Busto parteciperanno al gruppo di lavoro per la preparazione dello Statuto della nuova realtà”. E’ la dichiarazione del sindaco Luciano Porro che tira le somme al termine dell’incontro che si è tenuto ieri sera a Villa Gianetti.
L’appuntamento organizzato dall’Amministrazione aveva proprio come obiettivo quello di fare il punto della situazione con i comuni, Saronno, Caronno Pertusella, Busto Arsizio e Limbiate che hanno chiesto, con una delibera di consiglio comunale, di entrare a far parte della nuova città metropolitana.
“Per quanto riguarda Saronno – ha esordito Luciano Porro – la decisione di entrare nella città metropolitata è stata presa dopo un percorso condiviso. Abbiamo fatto i passi ufficiali e siamo in attesa della decisione del Governo. Al momento quindi non c’è niente di certo”. Proprio l’incertezza genera molte curiosità sulla costituenda città metropolitana tanto che all’incontro con l’assessore della Giunta milanese Daniela Benelli erano presenti i primi cittadini di Limbiate, Caronno Pertusella, Gerenzano e Cislago. Assenti invece i rappresentati della città di Busto Arsizio che pure hanno avanzato la richiesta di entrare nella città metropolitana.
“Al momento sappiamo che la città metropolitana sarà attivata da gennaio che al gruppo di lavoro per la creazione dello Statuto saranno invitati tutti i comuni che hanno fatto la richiesta e che almeno all’inizio sarà un ente di secondo livello. Per questo il ruolo dei Comuni sarà essenziale”. La città metropolitana avrà competenza in materia di mobilità, trasporti, economia e servizi”.
Varesotti, Monzesi e Bustocchi? LEVATEGLI IL VINO!!!
Leggo che la decisione del Comune di Saronno è stata presa dopo un percorso condiviso . Mi piacerebbe sapere condiviso con chi , certamente non con i Cittadini Saronnesi , sarebbe interessante chiederlo con un REFERENDUM POPOLARE , allora SI che sarebbe condiviso !!!!!!!!!!!!!MOLTO SPESSO mi pare che questa Amministrazione prenda iniziative DA SOLA e poi dice che è frutto di condivisione.
…questa me la sono persa: ma quando, dove e chi l’avrebbe mai decisa questa novità della “nostra” (città di Saronno)alla costituenda “città metropolitana”. …mi suona strana anche quella parola che il Luciano pronuncia assai spesso: “condivisa”.
Una decisione per essere condivisa deve essere accettata e voluta da tutti e il buon Luciano non foss’altro perchè io son saronnese, a me personalmente di aderire a questa iniziativa non l’ha mai chiesto. Pensavo dapprincipio di essere l’unico al quale non l’avesse chiesto, ma a quanto pare credo abbia interpellato solo i pochi eletti che fan parte del suo entourage, perchè la maggior parte dei saronnesi (se non tutti!) …insomma nessuno è mai stato chiamato a condividere, come afferma il Luciano, questa “simpatica” e quantomeno “folkloristica” iniziativa variegata di aggregazione territoriale, con utilizzando quello strumento che la Democrazia offre: …Luciano, si chiama Referendum! …svolto quello scattano le regole Democratiche della maggioranza (la metà + 1) per determinare la scelta “condivisa”, e visto che mi risulta ancora che Saronno viva nella sua vita sociale con il principio della Democrazia, fatta la scelta, ci si adegua alla maggioranza. Mi sembra che tutti questi passaggi siano mancati …quindi le conclusioni si traggono da sole: di “conviviso” non c’è niente e di “democratico” nulla …a, scusa Luciano, qui sbaglio, perchè il partito c’è ancora. …ma non sarà forse che questa scelta è stata condivisa e resa democratica solo nella sede del Partito? Allora …più Democratica di così non si poteva fare!!!!
Condivisa da chi? E la partecipazione?????? Ma per cortesia dai, abbiamo cose ben più serie cui pensare. Pura propaganda. Il prossimo “Città di Saronno” temo si chiamerà “Pravda di Saronno”. Grazie sindaco, grazie assessore. Come sempre.
in un momento in cui mi pare ogni riforma di province/regioni mi pare accantonata, questi di cosa vanno a parlare??? di area metropolitana…e concordo, possibile che io non abbia mai visto questa tanto declamata condivisione (statisticamente, mai intervistato su niente, mai una telefonata, ma a chi la danno da bere, credono che riunioni a cui partecipano quattro gatti siano la “condivisione”)???, intanto chi si intende dei sentimenti della “gente” si avvantaggia…
aggiungo, ma il reggente-Comune sa cosa vuol dire cambiare provincia (perchè questo è la realtà) sulla vita di noi comuni mortali, dal cambio di prefettura, al cambio dell’ufficio INPS, all’aumento dell’assicurazione RCA, per avere quali vantaggi?? non solo avremmo tutti gli altri comuni vicini che non ne fanno parte. E’ matto…senza offesa
Cari concittadini,
le vostre osservazioni (referendum, mancanza di partecipazione, problemi pratici nel passaggio ad una nuova provincia) sono già state dette dai consiglieri della Lega Nord in consiglio comunale in occasione della delibera che la maggioranza si e’ votata per intraprendere il percorso condiviso e partecipato per l’ingresso in città metropolitana di Milano.
Quindi non posso che ribadire il mio personale NO a questa iniziativa che per essere veramente condivisa dovrebbe essere sottoposta a referendum cittadino!
Alla stessa maniera potrei pensare di fare la Padania, richiamandomi al diritto di autodeterminazione dei popoli, senza passare dal parlamento o da un referendum?
Il signor sindaco e la sua maggioranza stanno prendendo una preoccupante deriva; speriamo si ravvedano presto.
Raffaele Fagioli
consigliere comunale
Lega Nord Lega Lombarda per l’indipendenza della Padania
per informazione
http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=239395
la provincia di varese (ora commissariata) cesserà di esistere. E questo lo desumete dal link. Erano le condizioni ai tempi in cui si è deciso di aderire alla costituenda città metropolitana. Quindi la provincia andava cambiata lo stesso (si ipotizzava una maxi provincia como/lecco/varese).
Dopodichè quando qualche genio della politica ha di fatto tolto l’appoggio al governo Monti il decreto legge 188/2012 (taglia-province) non è stato convertito e la partita è rinviata a fine 2013.
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