Nuovo Saronno Fbc: ore febbrili per la rinascita
SARONNO – Giornata d’attesa per i tifosi del calcio saronnese, il nodo da sciogliere è legato alla meticolosità degli investitori che credono nel progetto del “nuovo Saronno Fbc” e che per questo non vogliono “sorprese” legate a problemi di carattere burocratico.
Venerdì il Comitato per la rinascita del Saronno Fbc, il football locale ad un certo livello era scomparso tre anni fa dopo la fusione nel 2010, aveva incassato il supporto dell’Amministrazione comunale e del sindaco Luciano Porro, disponibili a concedere in uso lo stadio di via Biffi per le gare interne e di offrire in licenza l’uso del nome, Fbc Saronno srl, acquisito nel 2005 a seguito del fallimento di uno dei molti “Fbc” succedutisi nel corso di un secolo di storia.
Proprio la questione della “licenza” aveva raffreddato l’entusiasmo degli investitori guidati dal produttore tv Luciano Silighini Garagnani,”impossibile pensare di mettere dei soldi in un progetto per una squadra della quale non saremmo proprietari neppure del nome” il concetto subito espresso dagli interessati.
Ore di febbrili consultazioni, quelle del fine settimana Saronno, per trovare una soluzione dell’impasse. Che forse aggirare è più facile del previsto: basta trovare una denominazione differente, e comunque il “Saronno” resterebbe sempre il “Saronno”. Che poi, a livello di matricola federale, nel corso del tempo ha assunto i nomi “ufficiali” più diversi, da Circolo sportivo saronnese nel 1910, a FootBall Saronno nel 1912, e poi tanti altri ancora, da Associazione Saronno Calcio, a Real Cesate Saronno a Saronno 1910, tanto per citarne alcuni.
Ai tifosi, c’è da giurarlo, interessa soltanto rivedere al “Colombo Gianetti” la “squadra di Saronno”, in una categoria regionale come potrebbe essere quella della Promozione che il Comitato vorrebbe acquisire. Gli altri sono solo dettagli, e le prossime ore serviranno per metterli a fuoco.
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Commenti
Una squadra con un “Saronno” qualsiasi nel nome già gioca da un anno al Colombo Gianetti. Peccato che i tifosissimi non muovono il culo per sostenere una categoria minore che non merita la loro preziosissima partecipazione.
E’ meglio che qualcuno acquisti un titolo sportivo, cosa vietata dalla FIGC (un divieto che fa ridere), piuttosto che venga guadagnato sul campo.
E questi sindaci che acquistano un nome e un logo, li concedono in licenza, litigano con altri per questioni di primogenitura e deposito marchi… ma non hanno di meglio a cui pensare? Al posto di partecipare alle febbrili consultazioni, non possono occuparsi degli innumerevoli problemi che assillano la Città?
Invece pensano di approfittare di qualcuno che ha qualche decina di migliaia di euro da spendere per portare in cassa qualcosa; questo qualcuno pensa di approfittare dell’Amministrazione per farsi la campagna elettorale, e così via.
Approfitto io che approfitti tu, quelli che si illudono sono sempre quegli ingenui idealisti degli sportivi cittadini.