Con Facebook prese le ragazzine che imbrattarono la chiesa
SARONNO – Sono stati i carabinieri della compagnia di Saronno a trovare, grazie a delicate indagini approdate anche sul social network Facebook, le due 15enne che con spray verde e azzurro hanno riempito di graffiti la chiesa di San Vitale in via Roma a Gorla Maggiore. Il raid era stato messo a segno nottetempo lo scorso 13 giugno ed aveva suscitato molto clamore in paese sia per l’affetto che la popolazione nutre la chiesetta, risalente al 1200, sia per la presenza di alcuni simboli satanici tra gli scarabocchi apparsi sulle facciate che per la verità erano nella maggior parte dei casi molto infantili.
Effettivamente non c’era niente di oscuro, si è trattato dalla bravata di due 15enni che non solo hanno scritto i propri nomi sulla chiesetta ma hanno anche postato la propria foto su Facebook davanti ai graffiti. Un’immagine che i carabinieri della compagnia di Saronno hanno trovato e recuperato nonostante qualche giorno dopo il blitz notturno le ragazzine abbiano cercato di cancellarla forse rendendosi conto, solo allora, della gravità del proprio gesto. Le minorenni sono state denunciate alla procura dei minori per danneggiamenti mentre le famiglie hanno già contattato il vicesindaco e la comunità religiosa scusandosi e dicendosi disposte a risarcire del danno.
04072013
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Commenti
…vabbhè dai: propongo oltre alle scuse, al dovuto risarcimento danni per quanto provocato, anche un paio di settimane di lavori socialmente utili per Saronno: ci sarebbero tutte quelle scritte in centro e non solo, da “cancellare”…. come tutor dell’iniziativa cascano a “pennello” i giovani socialisti, abili nei proclami e molto meno nei fatti, tant’è che del loro operato ancora non vi è traccia!
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Chico, l’idea non è male, ma dovresti convincere il comune di Gorla Maggiore a mandarcele qui a lavorare. Vabe’ la filippica contro chi vuoi, ma almeno leggi prima di scrivere.
Facile acciuffare due ragazzine , perchè non fare la stessa cosa con gli autori delle scritte a saronno?
Rin-ban-bin-tismo.
Chissà se le famiglie fossero ignare o cosa.
Sospetto di vivere in un mondo in cui s’invocano telecamere, controlli, presenza delle forze dell’ordine e dove non si sa dove, come e con chi i propri figli passino le giornate.