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Anna CinelliSARONNO – Ecco in versione integrale l’intervento del consigliere comunale Anna Cinelli, Psi, sull’approvazione del bilancio previsionale 2013.

Il Partito Socialista voterà questo bilancio

Lo voterà per responsabilità, perché è un atto dovuto nei confronti dei cittadini, dell’amministrazione e della maggioranza di cui fa parte, secondo le regole proprie del gioco di squadra, anche se con la consapevolezza che molte regole del gioco sono imposte da chi sta giocando un altro campionato (il governo) e che molte regole non sono neppure certe.

Detto questo, proprio con lo spirito del giocatore che vuole vedere la sua squadra vincere e vincere bene, poniamo all’attenzione del consiglio alcune considerazioni

Anzitutto i tempi di approvazione del bilancio

Dal governo ci vengono periodicamente propinati decreti legge che consentono proroghe dei termini di approvazione del bilancio preventivo, motivate con l’incertezza degli effetti dell’entrata in vigore delle nuove regole per il finanziamento degli enti locali

Sono provvedimenti dagli effetti perversi in quanto inducono, se accolti, all’ingessamento dell’attività delle amministrazioni, a ridurre le prerogative di controllo proprie del consiglio comunale e a produrre inefficienze nel governo della spesa (che rimane sostanzialmente bloccata).

Per fare l’esempio del comune di Saronno, approvare il bilancio a luglio, con due mesi di ritardo rispetto allo scorso anno e sei mesi rispetto alle scadenze naturali, ha comportato il non poter assumere molte decisioni in tema di lavori pubblici con i riflessi negativi sulla manutenzione della città che sono sotto gli occhi di tutti.

Inoltre rinviare l’adozione del bilancio non si concilia con le esigenze di programmazione e con la introduzione del metodo di governo per obiettivi introdotto dalla legislazione in vigore.

L’approvazione ritardata del bilancio, indotta dallo stato di incertezza sulle decisioni governative, si trasforma paradossalmente in un’ operazione urgente, che confligge con gli obiettivi di trasparenza nei confronti dei cittadini, e con l’opportunità di realizzare nei dovuti tempi un percorso di partecipazione che coinvolga la cittadinanza e le rappresentanze degli interessi locali.

Sollecitiamo quindi l’amministrazione ad essere se non disobbediente, almeno indifferente alle suggestioni di continue proroghe, che contribuiscono solamente a dare l’impressione di un comune in difficoltà, e ad avviare da subito le procedure per la predisposizione del bilancio preventivo 2014, in modo da poter essere operativi sul fronte della spesa all’inizio dell’anno, con le ovvie ricadute in termini di efficienza e trasparenza.

 

Le scelte del bilancio

Purtroppo anche quest’anno si dovranno chiedere sacrifici a cittadini e categorie sociali.

Come abbiamo già avuto modo di affermare, anche pubblicamente, è una scelta dolorosa che noi socialisti praticheremo per lealtà, ma con scarsa convinzione.

Anche perché i ritorni per il comune di una scelta così impopolare e per molti versi iniqua non ci sembrano poi tanto significativi, al netto di quanto dovrà essere trasferito allo stato.

Avremmo preferito, anche se in via del tutto eccezionale, l’utilizzo di una parte degli oneri di urbanizzazione anche per le spese correnti.

Secondo noi, almeno una percentuale di quelle entrate, avrebbe potuto essere utilizzata per alleviare la situazione di difficoltà in cui versano le famiglie, evitando nuovi prelievi in un momento in cui i redditi complessivi delle famiglie diminuiscono.

Anche l’applicazione progressiva delle aliquote non introduce significativi elementi di equità, facendo gravare il peso di tutti gli aumenti, fiscali e tariffari, su un’unica categoria di cittadini.

Dovremo dire “poveri ricchi”?

Rimane l’interrogativo se esistono margini di miglioramento sul nostro bilancio comunale evitando o riducendo al minimo il ricorso al prelievi fiscale e tariffario.

Noi socialisti siamo convinti di sì.

Riteniamo che il bilancio possa essere più incisivo nell’affrontare gli aspetti strutturali della spesa corrente.

Nonostante i molti interventi già effettuati crediamo che si possano ridurre ulteriormente i costi di gestione della sede comunale e forse si può limare su qualche fornitura.

Non si deve neppure trascurare che alcuni servizi e partecipazioni sono rimasti immutati da tempo nella loro configurazione strutturale e, forse, è possibile con una razionalizzazione e un adeguamento ai tempi correnti ridurne l’incidenza sui costi complessivi.

Infine, va ripreso un tema su cui riteniamo si possa fare di più. Ci riferiamo alla lotta all’evasione fiscale.

Su questo terreno chiediamo un impegno maggiore e una verifica indispensabile della commissione tributi di cui si è persa traccia.

Ribadiamo che noi voteremo questo bilancio anche perché riteniamo, o almeno ci auguriamo, che in futuro non si possa che fare di meglio.

Con questo bilancio abbiamo praticamente esaurito ogni possibilità di ulteriore ricorso alla leva fiscale.

Non resta, finalmente, che la tanto auspicata revisione strutturale della spesa corrente, per trovare i meccanismi che la rendano più efficiente e soprattutto più contenuta.

Una parte significativa del lavoro è già stata effettuata per quanto riguarda i costi del personale, al quale abbiamo già chiesto molto in termini di rinuncia economica e al quale possiamo per ora chiedere un ulteriore sforzo in termini di efficienza, contribuendo a segnalare le possibili riduzioni di spesa.

Anzi, proponiamo che la riduzione/razionalizzazione della spesa dei singoli settori sia inserita tra gli obiettivi da raggiungere nel 2014 dai dipendenti comunali.

Ci sembra sia giunto il momento non più rinviabile per affrontare il tema dei servizi (quali servizi possiamo permetterci e a quali condizioni), delle partecipate, dei costi complessivi di gestione della macchina comunale.

Viene spesso evocata la figura del buon padre di famiglia quale modello di buon amministratore

A prescindere dal fatto che per lo più in famiglia a decidere sono le madri, bisogna intendersi su quale è il modello familiare di riferimento.

A parità di obiettivi da conseguire (il pareggio del bilancio familiare) ci sono padri che in tempi migliori hanno acquistato macchine superlusso che ora continuano a mantenere imponendo sacrifici al resto della famiglia, magari con la scusa che tanto a venderla si realizzerebbe poco, e padri che decidono di andare a piedi e con il ricavato della vendita investire sul presente e magari anche sul futuro del resto della famiglia.

Si tratta solo di scegliere il modello a cui ispirarsi.

Ci rendiamo conto che il lavoro da affrontare è molto e non semplice e forse travalica forze e competenze dello staff tecnico e amministrativo.

Auspichiamo quindi che venga costituito un apposito gruppo di lavoro, anche con risorse esterne e il più possibile bipartisan per affrontare in modo esaustivo ed efficace il tema di una revisione strutturale della spesa che consenta di ridurre al minimo indispensabile il ricorso alle risorse dei cittadini.

08072013

10 Commenti

  1. …io ho scelto il modello “DEL FARE!”… per RIDARE DIGNITA’ a SARONNO … e voi?

  2. Una maggioranza spaccata che va a dirlo apertamente alla stampa.
    E la richiesta di un gruppo di lavoro esterno e bipartisan motivato in modo pesante contro i dipendenti comunali!!!
    Non credo di interpretare in modo errato la frase:
    “Ci rendiamo conto che il lavoro da affrontare è molto e non semplice e forse travalica forze e competenze dello staff tecnico e amministrativo.”

  3. Mi spiace per Andrea, ma ha proprio sbagliato l’interpretazione.
    Con quella frase intendevo dire che di fronte a scelte di fondo così importanti (verifica sui servizi, sulle partecipate, sul modello di gestione della macchina comunale) che competono prevalentemente, se non esclusivamente, alla politica, non si può pensare di lasciare la responsabilità delle decisioni all’apparato tecnico e amministativo. Nè di lasciare ad una sola parte politica decisioni che potrebbero conivolgere tutta la cittadinaza. Da qui l’invito ad un gruppo bipartisan (che potrebbe anche essere la già esistente commissione bilancio) ad analizzare la situazione e formulare proposte adeguate per trasformare le criticità di questa fase in opportunità per il futuro.
    Tutto qui.

  4. grazie Anna – il buon senso femminile unito all’onestà intellettuale hanno prodotto un messaggio chiaro ed equilibrato – il rischio è quello del cortocircuito della pubblica amministrazione e già si sente odore di bruciato …

  5. io questa storia del bipartisan non l’ho mai capita e mai la capirò. In Dalemese si chiama inciucio, se uno ha vinto (se…) le elezioni ha il diritto/dovere di governare, che vuol dire decidere, al turno successivo i cittadini giudicherannoo quanto fatto. Altro è chiedere un bilancio leggibile e spiegato ai cittadini (e sfido chiunque a dire che lo sia) per capire i centri di spesa, e senza aver capito come si fa a decidere??

  6. “Lo voterà per responsabilità, perché è un atto dovuto nei confronti dei cittadini”
    +
    “Purtroppo anche quest’anno si dovranno chiedere sacrifici a cittadini e categorie sociali. Come abbiamo già avuto modo di affermare, anche pubblicamente, è una scelta dolorosa che noi socialisti praticheremo per lealtà, ma con scarsa convinzione”

    –> “atto dovuto nei confronti” = chiedere sacrifici (seppur votando con scarsa convinzione per lealtà alla maggioranza politica)

    ….corretto?

  7. Anselmo, dare un bilancio alla città di Saronno è un atto dovuto.

    Sulla polemica mi deludi, mi aspettavo di meglio. Dai dai…prova…Milla Milla, tenero cagnetto… dai che ce la fai 🙂

  8. Certo Pedrito, ma non si è obbligati a votarlo se non lo si condivide 😉

  9. Ho letto l’interessante articolo dell’ottima consigliera Cinelli e gli altrettanto interessanti interventi, tutti pertinenti e accurati.
    Ne emergono pareri discordi, ma tutti rispettabili e tutti con un fondo di verità, se non altro perché sono scritti disinteressatamente da persone che hanno a cuore il bene della nostra città.
    A livello locale non posso che esser contento di avere concittadini con attenzioni e intelligenze così vivaci.
    Se alzo lo sguardo, però, mi intristisco, poiché vedo queste discussioni, che di per sé potrebbero esser costruttive, come delle piccole “guerre tra poveri”.
    Mi spiego: la realtà è che l’Italia si sta impoverendo sempre di più!
    Ogni anno sentiremo sempre maggiormente il peso di questa depressione, poiché avremo da un lato sempre minori risorse e, dall’altro, sempre maggiori bisogni.
    La coperta sarà sempre più corta e litigheremo sempre di più per tirarla da una parte o dall’altra.
    Gli unici che non litigheranno , se non in televisione, sono i nostri politici nazionali ed europei. Tanto vivono nell’ovatta e non si rendono conto.
    Secondo le stime del Fondo Monetario Mondiale nel 2020 l’Italia non sarà più nemmeno fra i primi 10 Paesi più sviluppati.

    Carlo A. Mazzola

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