Bocciodromo: lavori finiti taglio del nastro a settembre
SARONNO – I lavori sono ormai terminati: il bocciodromo, da struttura dedicata al solo gioco delle bocce si è trasformato in un nuovo spazio polifunzionale disponibile a soddisfare le esigenze di diverse categorie di saronnesi.
L’annuncio è arrivato dal presidente della Saronno Servizi dilettantistica Franco Casali durante una conferenza stampa con il sindaco Luciano Porro.
“Da struttura sottoutilizzata e mono prodotto – spiega Casali – è diventata una struttura aperta a nuove attività diversificate e fruibili da giovanissimi, giovani, adulti ed anziani”.
Dopo meno di un trimestre di lavori, l’ex Bocciodromo di via Piave 1, Saronno aprirà il 14 settembre in una veste totalmente rinnovata e gestita, come la piscina coperta e scoperta, campus, e pattinaggio, da Saronno Servizi Società Sportiva Dilettantistica.
Ecco alcune delle attività offerte dalla nuova gestione di Ssd: calcetto e pallavolo al coperto, fitness, ginnastica dolce, corsi di autodifesa, hip hop e balli caraibici, attività ludico sportive per bambini e ragazzi, musica dal vivo, affitto per eventi e manifestazioni, ballo. Completano la struttura il giardino con piante d’alto fusto e prato di 800 mq attrezzato con pallavolo, gioco bocce su quattro piste scoperte, ampio parcheggio biciclette, ristorazione e bar al coperto e all’aperto con tavoli, sedie ed ombrelloni.
Sabato 14 settembre alle 11 è prevista l’inaugurazione alla presenza delle autorità dell’amministrazione comunale mentre domenica 15 settembre dalle 14.30 alle 22 si terranno dimostrazioni non-stop delle nuove attività sportive proposte con gli istruttori. Gran finale alle 19 con aperitivo-jazz.
Informazioni e prenotazioni di persona alla reception della piscina e sul sito www.piscinadisaronno.it
[gallery ids=”19201,19202,19203,19204,19205,19206,19207,19208″]
Lascia un commento
Commenti
….clap clap clap ottima riflessione.
Caro amico filosofo del mutamento, perché non ne mandi copia al Luciano e al Giuseppe, credo comunque apprezzeranno il gesto e non si sa mai che da un’attenta lettura e una profonda riflessione …magari prendano una saggia decisione…
Cari Saronnesi , a costo di risultare eccessivamente , voglio portarvi con questa mia a riflettere su alcune questioni dirimenti. Comprenderete che sono fondamentalmente animato da una volontà divulgativa che esula da un approccio puramente perindanico nel suo dinamismo accludente. Vi auguro buona lettura ( non esitate nel lasciare un vostro commento se lo ritienete calzante).
La Praxis in Marco Pragno come prospettiva di mutamento.
Nell’attribuzione di valore al principio della praxis marxiana nel suo continuo attuarsi sotto la duplice forma di pensiero e di azione coesiste e si sviluppa nella comunita’ umana la rappresentazione del mondo in una teogonia eterna,che si adempie nell’intimo del nostro essere.
Sostanzialmente,difatti, la questione se al pensiero umano pervenga la verità oggettiva non è una questione teorica ma una questione pratica.
Nella prassi può l’uomo provare la verità,cioè la realtà e potenza,la positività del proprio pensiero.La discussione sulla realtà o irrealtà d’un pensiero,che si isoli dalla prassi,è una questione puramente scolastica. La realtà dei fatti impone una più forte soggettività trascendentale capace di alimentare spiritualmente la stessa praxis,di rovesciarne i prodotti e di procedere verso la costruzione di un nuovo mondo.Teoria e prassi sono indissolubili, di più, inscindibili. Bisogna però precisare che il dato della morte è evidentemente indissolubile dal quadro delle categorie sovracitate. Noi abbiamo inventato l’arte del plasmare: pertanto a tutto ciò che le nostre mani stanche e disperate lasciano cadere e abbandonano fanno difetto l’estremo compimento e l’insuperabile perfezione dell’atto in sè.Noi non possiamo più respirare in un mondo chiuso e compresso. Noi abbiamo scoperto la produttività dello spirito, ovvero la sua praxis ,ed è per questo che i modelli originari hanno per noi per sempre smarrito la loro evidenza oggettiva ed il nostro pensiero batte ormai la strada senza fine dell’approssimazione mai paga e mai appagante.I rapporti sociali sono sfuggiti al controllo degli uomini stessi assumendo la forma di cose.
Marco Pragno
filosofo del mutamento