IMG_2630SARONNO – “E’ un’iniziativa che non condividiamo tanto che invitiamo i camion vela a non transitare per Saronno”. E’ il duro commento del sindaco Luciano Porro e il suo vice Valeria Valioni in merito alla taglia offerta a chi fornirà informazioni che portino alla cattura dell’assassino di Maria Angela Granomelli la titolare della gioielleria “Il dono di Tiffany” uccisa a calci e pugni lo scorso 3 agosto.

Ecco la nota diffusa stamattina
L’Amministrazione comunale di Saronno dichiara

di non condividere e di prendere nettamente le distanze – per motivi di pubblico interesse – da iniziative che risultano apparire più un’operazione pubblicitaria per chi le promuove che un reale supporto alle indagini;

di non aver autorizzato, ne intende autorizzare, alcun camion vela a circolare nel territorio amministrativo con la foto segnaletica dell’assassino

di ritenere tali iniziative motivo di interferenza con le indagini in corso da parte delle forze dell’ordine di cui è noto l’impegno di uominie ingenti mezzi per assicurare alla giustizia l’assassino;

di auspicare che si possa a breve addivenire alla soluzione del caso da parte delle forze dell’ordine e consentire ai cittadini saronnesi di tornare a vivere in una dimensione di serenità e di rispetto della convivenza civile.

8 Commenti

  1. Premesso che manco io sono d’accordo, ma mi chiedo: possono davvero impedirgli di circolare (non di fermarsi) sul territorio comunale? Esiste davvero una norma che ne può vietare il transito?

    • vabè, mi pare abbia detto che ‘invita a non transitare’, tipo (penso) un gentleman agreement 🙂

  2. Qualche tempo fa i DUE (Luciano e Valeria) avrebbero detto “iniziativa che non condividiamo, …ma che rispettiamo per “scelta democratica” e per motivi di pubblico interesse – (ma quali mai saranno tali motivi per cui oggi appongono il diniego? aggiungo io… ) se non quelli di dare un nome ad un volto a colui che sembra essere il responsabile di un atroce omicidio: saranno mai motivi di interferenza alle indagini? I DUE … me lo spieghino! Lo fossero mai stati, credo che il magistrato che si occupa delle indagini, avrebbe posto per primo il veto a siffatta iniziativa (sulla quale personalmente dissento solo per il fatto di aver pubblicizzato la catena di comproro: si poteva fare anche a meno, e si sarebbero raggiunti risultati mediatici di ben più ampia portata senza strumentalizzazioni come quelle che leggo in questo articolo)
    Oggi però ai DUE manca la seconda parte della locuzione con cui ho esordito, manca il “rispetto” ……alla famiglia della vittima, che APPROVA, come dichiarato pubblicamente a mezzo stampa, l’iniziativa ad opera di un amico di famiglia, in assenza di risposte immediate delle istituzioni, pur di non lasciare nulla di intentato per assicurare un “presunto” assassino alla giustizia, ma forse più per avere GIUSTIZIA!

  3. @IlSaronnese: per favore, può spiegare meglio la frase ‘in assenza di risposte immediate delle istituzioni’, magari con degli esempi, grazie.

  4. E davvero brutto non vedere pubblicato il propio commento ancora più brutto quando si chiede spiegazioni non averle.

  5. Ci riprovo .. Prima avete dato il permesso a fare le facciate dei negozi tipo circo sono orrendi e mi chiedo se non esiste un regolamento e dei parametri da rispettare , quindi pagando di può fare quello che si vuole.
    Ora ordinate i divieti a questa iniziativa??

  6. La strumentalizzazione di una faccenda delicata (ad essere quanto meno eufemistici) ad opera di un esercizio commerciale (tra l’altro di dubbia moralità) ci pone nuovamente di fronte ad un interrogativo, interrogativo che ormai da molti anni si fa strada laddove la giustizia – a torto o ragione -ingenuamente o strumentalmente che sia – viene accusata di negligenza.
    Lo “sceriffismo”, spesso cavalcato dai leghisti per tristi ragioni di campagna elettorale ancor prima che per endemico giustizialismo, a quanto pare ha dato i suoi velenosi frutti anche alla piccola ed unita comunità saronnese.
    In buona sostanza un tempo soltanto i ricchi, i paranoici e gli appartenenti ad alcune categorie d’élite affermavano d’aver bisogno di una giustizia che travalicasse l’ordine costituito non appena si presentasse loro in intralcio un omicidio particolarmente efferato, ovviamente se ai danni di un loro “coscritto”.
    Possiamo oggi, invece, edificare una società in maniera che l’esercizio della giustizia percorra binari di legalità che giustamente gli competono: anche se parrebbe esercizio tautologico, oggigiorno pare che sia importante rimarcare di continuo le ovvietà che un tempo si davano per assodato.
    O altrimenti sarà per sempre uno “sbatti il mostro in prima pagina ed intasca la tua taglia”.

    Marco Pragno,
    filosofo saronnese

  7. Ben vengano queste iniziative, sono incentivi alla collaborazione civile, altro che far west.
    Questa amministrazione non deve permettersi di giudicare una nobile iniziativa di un amico della famiglia della vittima.
    Mettere il proprio nome in primo piano offrendo una taglia sostanziosa a colui che avrebbe fornito informazioni utili sulla cattura dell’assassino è un gesto di coraggio oltre che di grande solidarietà.
    Se nessuno, e dico NESSUNO, a partire dagli inquirenti ha vietato questo tipo di azione, non vedo perchè debbano farlo il Sindaco e la sua Vice, avrebbero fatto più bella figura a rimanere in silenzio e rispettare una scelta condivisa dai famigliari della vittima.
    Questa amministrazione in materia di sicurezza è l’ultima che dovrebbe parlare.

    Bernardo

Comments are closed.