SARONNO – E’ sceso il sipario sul tribunale di Saronno: dopo cent’anni quella dello scorso fine settimana è stata la definitiva chiusura, sancita dalla spending review dell’allora Governo Monti, in nome di dubbi risparmi di scala.

Nel Varesotto a pagare dazio è stato per il momento soltanto la sede saronnese, completamente smantellata nel weekend, al primo piano dove c’erano uffici e cancellerie restano solo locali semivuoti, con qualche armadio e qualche fascicolo ancora da portare via. Al pian terreno, stamane – lunedì 16 settembre – dalle 8.30 e sino all’ora della chiusura nel primo pomeriggio, una delegazione composta da una decina di avvocati saronnesi, compreso il presidente dell’Associazione forense, Paola Conti. Per protestare e per informare i cittadini delle novità; un centinaio quelli che erano all’oscuro di tutto e che in poche ore si sono comunque presentati al palazzo di giustizia di via Varese, per pratiche di cancelleria che d’ora in poi dovranno compiere a Busto, o per testimoniare a processi trasferiti anch’essi nella sede bustocca.

“Siamo venuti per protestare contro la chiusura del tribunale, e per fornire delucidazioni ai concittadini – ha riepilogato Conti (video) – Purtroppo non c’è stata la possibilità di comunicarlo per tempo alla gente, dopo tanti si dice la notizia ufficiale anche a noi è giunta solo nello scorso fine settimane. Molti cittadini stamane si sono comunque presentati qui, ignorando il trasferimento degli uffici a Busto Arsizio. Una chiusura tanto improvvisa quanto disorganizzata, che sta creando grossi disagi”.

La posizione dell’Associazione forense saronnese, ribadita anche questa mattina davanti all’ingresso dell’ormai ex tribunale, è molto chiara:”E’ stata chiusa una struttura che ha sempre lavorato molto bene, fornendo un prezioso servizio agli abitanti in diversi comuni del comprensorio. La chiusuira è una grave perdita per tutti i cittadini di Saronno e circondario, non non solo degli avvocati!”

Oltre tutto, senza risparmi effettivi, perchè lo stabile resta comunque in uso e dunque aperto, per cancellerie ed udienze dei tre giudici di pace di Saronno, la cui sede si trova al pian terreno dell’edificio. A livello di costi non cambia niente, ma processi e servizi si spostano fra Busto Arsizio e Legnano, dove da domani si tengono le udienze civili dei procedimenti saronnesi già aperti.

Duro il commento degli avvocati che ieri mattina erano in tribunale, che hanno incassato anche la solidarietà dei locali giudici di pace. Tra gli altri c’erano l’ex vicepresidente dell’Associazione forense, Guido Garofalo; ed Angelo Proserpio che ha parlato di “una riforma insana e folle, che è iniziata dalla coda e non dalla testa. Ora saranno tutti costretti a spostarsi a Busto, non solo per i processi ma anche per le tante pratiche che venivano svolte in questi uffici”.

Sconcertati anche l’ex pretore, ora avvocato Silvio Mazza ed il veterano degli avvocati saronnesi, Corrado Belfiore:”Non si risparmia niente e si toglie un servizio importante. Molti non si sono ancora resi conti del peso di quel che si è perso”.

Attesa presto una presa di posizione dell’Amministrazione civica guidata dal sindaco Luciano Porro.

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4 Commenti

  1. Come dice la saggezza popolare, è inutile chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati…a Busto Arsizio!! Gli avvocati dovevano rinunciare alle ferie, non abbandonare il campo e presidiare prima il Tribunale di Saronno, sarebbero stati più credibili!!. a cosa possono servire le attuali proteste?? Cosa si aspettavano gli avvocati? Un improbabile miracolo???

  2. Come afferma la saggezza popolare, è inutile chiudere la stalla quando i buoi sono ormai già scappati …a Busto Arsizio!!!

    • La vergogna e’ che si chiude solo a Saronno.
      Cosi’ non si risparmia nulla, l’IVA aumentera’ per tutti e noi spenderemo di piu’ in tempo e benzina rispetto ai “fortunati” di Legnano e Gallarate (che peraltro sono piu’ vicini a Busto rispetto a Saronno).
      Svegliamoci!

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