Bandiera Ue: dal Saronnese solidarietà a Casapound
15 Dicembre 2013

SARONNO – Fa discutere anche nel Saronnese l’arresto di Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound, che venerdì aveva cercato di rimuovere la bandiera europea dal pennone della sede della Commissione europea a Roma, nel corso di una manifestazione contro le politiche europee.
Da Facebook le reazioni di gruppi ed esponenti politici locali. La lista civica Saronno 2015 solidarizza con Di Stefano
Simone Di Stefano libero subito! Arrestato perché ha tolto la bandiera dell’Ue sostituendola col Tricolore. Vergogna!
Anche da parte di Domà Nunch la solidarietà a Di Stefano
Per porre fine alla “violenza” nelle strade la Boldrini ha il coraggio di invocare la lezione di Mandela, che non era certo un pacifista, bensì il capo dell’ala militare del suo movimento e responsabile di vere violenze (quelle senza virgolette). La vera violenza si è vista anche ieri a Roma quando Casapound è stata attaccata dalle forze dello stato, accorse affannosamente per difendere i vessilli di loro interesse, dimostrandosi per l’ennesima volta collaborazionisti con gli strozzini dell’Ue e illegittimi in ogni loro aspetto istituzionale. Domà Nunch esprime la propria solidarietà per l’arresto di Simone Di Stefano, per la persecuzione subita a causa di un gesto fortemente simbolico ma non violento. La forza dell’Italia è nella dignità delle Nazioni che la compongono, non nei falsi simboli imposti dall’Unione Europea. Insubria nazione.
Nei confronti di Di Stefano l’accusa di furto pluriaggravato, che aveva cercato di sostituire il vessillo blu con quello tricolore dell’Italia. Oltre a lui, sono stati denunciati a piede libero dieci militanti di Casa Pound, gruppo di destra, che avevano partecipato al corteo; per loro le accuse di concorso in furto aggravato e manifestzione non autorizzata.
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È il caso di pubblicare certi deliri?