Kyenge, la riflessione di Licata segretario Pd
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del segretario cittadino del Pd Francesco Licata in merito all’incontro con il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge.
La nomina a ministro dell’ On. Kyenge ha avuto un profondo significato in un paese, il nostro, che storicamente accoglie ed integra popoli e razze le più disparate, e che possiede, come dimostra un recente studio, un Dna tra i più eterogenei.
L’accoglienza per la neo ministro non è stata fin da subito tenera, soprattutto da parte di esponenti di spicco della Lega che non hanno esitato a paragonarla ad un orango (una scimmia ndr) o a rivolgerle altri epiteti decisamente poco lusinghieri. Tutto ciò in via pregiudiziale, senza alcuna valutazione sul suo operato quasi come se il problema fosse il paese nativo della ministra o peggio il suo colore della pelle (l’origine congolese è stata infatti il fulcro degli attacchi mossi da Erminio Boso e Mario Borghezio). Il gioco poi per il neo segretario leghista Salvini è stato semplice, continuare con questa linea spinto anche dal profondo affanno elettorale del suo partito.
Al di là di questi episodi squalificanti, già ampiamente condannati, la gradita visita del ministro nella nostra città e quindi il riaccendersi del dibatto è funzionale ad alcune riflessioni sul tema dei diritti degli stranieri.
In primis è utile ribadire la distinzione fondamentale tra profughi in fuga da guerre e persecuzioni e chi emigra per ragioni economiche e cerca lavoro in Italia. Ai primi si deve applicare il diritto di asilo previsto dalla Costituzione, dalle norme internazionali e, prima ancora, dal senso di umana pietà e compassione. Ai secondi il criterio dell’utilità per il paese di accoglienza, criterio che in Italia si è tradotto nel sistema delle “quote” di ingresso. Queste hanno certamente dei limiti e dei difetti, e per questo vanno riformate, ma non certo abolite
Il reale nodo politico in questo momento è l’accesso a diritti sociali come il sussidio di disoccupazione o l’integrazione al reddito, piuttosto che l’accesso reddito minimo (quando il nostro Paese lo prevederà). Questi diritti sono vitali in un momento di crisi ed il criterio di attribuzione dovrebbe essere quello di residenza e di lavoro continuativo in Italia. Tuttavia il centro destra contesta spesso l’accesso degli stranieri all’assistenza sociale quando rimangono disoccupati. Noi invece pensiamo che questi non possano essere trattati a modi di “usa e getta”. La nostra economia ha richiesto delle braccia, sono invece arrivate delle persone e come tali devono essere trattate.
Un’altra riflessione è sulla tesi del tipo “accogliamoli tutti”. Questa non appartiene alla tradizione del centro-sinistra, nonostante diversi esponenti di centro destra, in perenne campagna elettorale, si ostinino a sostenere il contrario. La programmazione dei flussi di ingresso è stata introdotta dalla legge Martelli del 1990, poi seguita dalla legge Turco-Napolitano nel 1998 (all’epoca fu votata in Parlamento anche da Rifondazione Comunista), e infine dalla Bossi-Fini.
Una speciale menzione merita anche il reato di clandestinità. Questo, introdotto nel 2009 con il pacchetto sicurezza del Ministro Maroni, non prevede la pena detentiva, ma un’ammenda, per comminare la quale bisogna istituire un processo. Solo a Milano nel 2012 ce ne sono stati 800, ad Agrigento 2000. Questo va abolito perché si è dimostrato completamente inefficace nel combattere il fenomeno e, nello stesso tempo, costosissimo per lo Stato. Va infatti pagato il giudice e il difensore d’ufficio che si occupa di difendere l’imputato anche se quest’ultimo non si presenta e non sa nemmeno di essere sotto processo. Nei fatti, il reato di clandestinità non favorisce nemmeno i provvedimenti di espulsione. Il giudice di pace può sostituire la pena pecuniaria con l’espulsione solo se quest’ultima è immediatamente eseguibile cioè se l’imputato è presente ed in possesso di documenti che attestino il Paese di provenienza.
Da ultimo, ma non ultimo, secondo le ultime stime della Caritas in Italia sarebbero presenti circa 330 mila irregolari. Quanti di questi sono dediti ad attività illegali o criminose?
21012014
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Commenti
Bravo Licata. Dovremmo difendere i lavoratori che hanno perso il lavoro e contribuire a sanare le maldicenze della destra che sostiene ingiustamente che noi vogliamo aprire le frontiere per far perdere il lavoro agli operai. Noi del PD siamo per il controllo dei flussi migratori. Bravo!
Gentile Licata,
avendo appreso della sua passione per gli studi sul dna e i prodigi dell’integrazione, spero di farLe cosa gradita ricordandoLe un interessante articolo scritto da un illustrissimo, quanto rinomato a livello internazionale, Professore italiano.
Poi ci spiegherà come avete fatto a beffare persino il dna del camaleonte, integrandovi in quattro e quatrotto con questo bel tomo qui sotto.
Vengo al dunque, riporto un brevissimo quanto significativo sunto dell’articolo:
“con tutti i problemi che abbiamo dobbiamo aggiungere quelli di una «difficile convivenza razziale»?
«Vogliamo proprio aprire le porte ai lavoratori stranieri» con tutti i disoccupati italiani che ci sono?
I lavoratori immigrati stanno assumendo un ruolo significativo e inquietante in un settore primario … è una soluzione che deve essere scoraggiata” perchè gli stranieri “comportano grossi problemi sociali”
Quando non se ne può proprio fare a meno per “alcune mansioni manuali particolarmente pesanti che nessuno vuole fare” è “inevitabile un limitato aumento delle immigrazioni dal Terzo Mondo” che “va però regolato con un ‘Immigration Act’, una legge che stabilisca il numero degli ingressi”
Professor R.P.”
Licata ci faccia il piacere…
non si ammanti di “studi scientifici sul dna”, chieda piuttosto a qualsiasi Saronnese se la città era più sicura nel 1990 o se invece lo sia oggi.
Chieda a qualsiasi donna, o bambino, o ragazzo, se nel 1990 si aveva paura ad uscire di casa la sera… o il pomeriggio!
Licata, se lo ricorda quel barcone di cinesi che nel 1980 tutta l’europa, e l’italia in primis, rifiutò di accogliere?
Ebbene, Licata, si ricorda quale forza politica in italia si oppose ferocemente all’accoglimento, e con quale motivazione? Se lo ricorda Licata, o glielo devo ricordare io?
il diritto di accoglienza ( non di mantenimento ) è sacrosanto come il diritto del paese ospitante di rimandare al mittente persone indegne senza scusanti – ma questo presuppone che il paese ospitante abbia una giustizia che funziona per i propri cittadini come per gli stranieri ospiti e non è il caso dell’Italia – e se la giustizia funziona bisogna che lo stato funzioni e i fatti pongono seri dubbi al riguardo – basti pensare che lo stato italiano ha bisogno dell’aiuto internazionale per uscire dalla vergognosa vicenda dei Marò in cui si è cacciato per l’incapacità dei suoi governanti – rifletta ancora signor Licata
Bravo Fra, ottimo intervento di contenuto.
Peccato che sia in fondo alla pagina, perché aggiunge molte cose a un tema che meriterebbe di essere discusso in altro modo, invece che con le solite berciate tra anonimi.
non merita alcun commento
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Allora perchè scrivi??
Ne bastano 3 di clandestini che rapinano a Saronno.
Licata siamo un pò vecchi dentro? non credi?
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Da cosa lo desumi? Mi sembra l’unico che scrive cose sensate sia da destra che da sinistra…
A conti fatti le stime della Caritas sono arrotondate per difetto?
Perchè occhio e croce sembrano sensibilemnte di più …o mi sbaglio? Se solo tra Milano e Agrigento si sono celebrati 2800 processi nel 2012 i conti son presto fatti dal 2009 al 2013 considerando l’intero territorio nazionale!
Licata .Questo falso buonismo è davvero stucchevole
Accogliere, accogliere, accogliere. E nel modo più incivile: cioè senza risorse né adeguate politiche di inserimento degli immigrati.
Condannati a pagare i costi.
Anche loro, anche gli stranieri: perchè prescindendo dalle opportunità del mercato del lavoro, senza politiche e risorse adeguate, significa condannare a delinquere per sopravvivere quelli stessi che vorrebbero un impiego.
Condannati anzitutto noi a subire un degrado di giorno in giorno più intollerabile.
E intanto la sinistra predica l’accoglienza. Predica senza spiegare dove trovare le risorse per un accoglienza cristiana
Come si può predicare l’accoglienza senza fare i conti della spesa. Perchè sarebbe come promettere un reddito di cittadinanza da 5 mila euro il mese a tutti i cittadini, trascurando un particolare secondario: l’indicazione di dove trovare le risorse necessarie.
Le risorse?
Ma intanto i sindaci fanno i conti con la realtà: quattro soldi da destinare agli immigrati li trovano solo sottraendoli ai nostri poveri.
Anche loro come noi tutti: condannati all’accoglienza.
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“Accogliere, accogliere, accogliere”
Ma chi predica l’accoglienza? Ma lei legge gli articoli prima di commentarli??-
L’articolo,è più un attacco politico e maldestro che una riflessione di buon senso in merito al problema immigrazione
-Riporta norme di legge in merito ai flussi migratori regolari.(evita invece di parlare di flussi irregolari!! che sono d’interesse) che da esponente del PD dice di approvare e accogliere .
-Mi chiedo, quindi, come mai non si sia attivato, nel rispetto delle norme di legge, ed essendo un’amministrazione a guida PD, a porre fine alla clandestinità dei moltissimi che vivono nella nostra città ? Distrazione? Spirito “ cristiano” dell’”accogliamoli tutti “? Disattesa delle norme ?
– La distinzione tra profughi con diritto d’asilo e immigrati regolari “per ragioni economiche e cerca lavoro in Italia” è nota a tutti. Anche qui si attiene al flusso regolare, controllato, ma svia il problema del FLUSSO IRREGOLARE, CLANDESTINO
– si parla di “ accesso a diritti sociali come il sussidio di disoccupazione o l’integrazione al reddito, piuttosto che l’accesso reddito minimo……ma non indica con quali fondi ? Parole al vento
– Reato di clandestinità : inasprimento no abolizione . Se sceglie quest’ultimo significa che “l’accogliamoli tutti “è in fondo la linea del PD.Coerenza ?
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Quanto tenera è stata l’accoglienza riservata ai nostri migranti regolari , non clandestini in Belgio (ricorda Marcinelle ) in America ? Eppure nella stragrande maggioranza di loro ,a testa bassa, hanno fatto i lavori più umili adeguandosi alle regole, agli usi della terra d’accoglienza dando il loro contributo prima in dovere che in diritto. Molti di loro come dei loro figli e nipoti , oggi occupano posti di grande rilievo nelle nuove società d’appartenenza.
L’accoglienza riservata ai clandestini in ingresso nel Congo è l’immediata espulsione : ne vogliamo parlare?
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Hai letto l’articolo? Mi sembra che il tizio abbia detto qualcosa di diverso…ma tu sei troppo convinto di quello che dovevi dire, ed allora lo hai detto..
Ti aiuto, leggi qui!!
“Un’altra riflessione è sulla tesi del tipo “accogliamoli tutti”. Questa non appartiene alla tradizione del centro-sinistra, nonostante diversi esponenti di centro destra, in perenne campagna elettorale, si ostinino a sostenere il contrario. La programmazione dei flussi di ingresso è stata introdotta dalla legge Martelli del 1990, poi seguita dalla legge Turco-Napolitano nel 1998 (all’epoca fu votata in Parlamento anche da Rifondazione Comunista), e infine dalla Bossi-Fini.”-
Giorgio
Ti aiuto visto che ne hai bisogno: sono una persona accogliente .I flussi migratori, sui quali riflette l’esponente del PD, sono stabiliti per legge e sono normati ; hanno quindi come base un concetto: IMMIGRAZIONE LEGALE
Ciò di cui, invece, sottace, chi scrive, è quanto d’interesse primario anche in Saronno: i flussi di CLANDESTINI : IMMIGRAZIONE ILLEGALE
E’ su questi che si pone l’attenzione e la preoccupazione costante di tutte le persone che hanno nel loro DNA la legalità e la vera accoglienza che non è sfruttamento di chi è in condizioni di svantaggio .
Licata è sempre della tesi del non “accogliamoli tutti”. tradizione del centro-sinistra??
Se così è,averebbe dovuto e dovrebbe mettere mano alla questione dei numerosi clandestini in città come a tutti è noto.
Se così è come intende agire di fronte alla questione di clandestinità : respingimento come in Congo o ha altre alternative da proporre ?
Grazie-
Gentile Rotamatt,
premetto che non sono del PD, mi disturba il qualunquismo, ma visto che lei argomenta le rispondo volentieri.
Che sottaccia questo non lo so, più che altro mi sembra che non sia oggetto dell’articolo. Mi sembra evidente che l’immigrazione clandestina vada combattuta, anche se l’equazione clandestino=delinquente non è appropriata!
Il reato di clandestinità, questo è vero bisogna prenderne atto, non risolve il problema! I clandestini vanno respinti, ma non con le armi e soprattutto non mettendo a repentaglio la loro vita.
Non si può sparare sui barconi di disperati, come qualcuno vorrebbe!!
Poi mi permetta, “i numerosi clandestini presenti in città” mi sembra eccessivo!!-
Egr Giorgio B.
a lei disturba il qualunquismo, come a tutti. Pertanto è sempre opportuno non farne uso ed essere puntuali nell”argomentare; Il sottoporre regole che normano l’immigrazione legale come l’evidenziare la differenza fra immigrati per lavoro e rifugiati, ma non porre, a tema, l’immigrazione illegale che è il nododella contestazione e il “punto” per cui i cittadini stessi sono allarmati , mi pare qualunquismo .
Ho chiesto a Licata, non a lei , visto che sciorina norme che , per aver significato vanno applicate, che cosa ha fatto e che cosa intende fare per contrastare l’immigrazione clandestina anche ìin città.
Chiedo, per uscire dal qualunquismo, come rislverebbe il problema dei clandestini che arrivano con i barconi : respingimento in acue internazionali, accoglienza o altro ?
“i numerosi clandestini presenti in città” mi sembra eccessivo !! Se a lei pare sia così stiamo tutti più tranquilli.Faccia una telefonata agli albergatori saronnesi per dismettere i body-gard
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Chiedo a Licata se i dirittti dei cittadini saronnesi , tutti, sono rispettatti , quali quellio della sicurezza (un esenpio frai tanti )?