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SARONNO . “Sul problema della chiusura della succursale di via Buozzi del liceo Gb Grassi l’Amministrazione è in prima linea”. Inizia così il sindaco Luciano Porro quando commenta la decisione della Provincia di Varese di non rinnovare il contratto d’affitto per la sede separata del liceo di via Croce dove sono ospitate 11 delle 44 classi del liceo scientifico fiore all’occhiello del polo scolastico saronnese.
L’obiettivo della Provincia è quello di risparmiare, in ottica di spending review, 150 mila euro spostando alcune classi nella sede centrale e altre in altri plessi scolastici.
“Abbiamo incontrato Claudio Merletti dell’Ufficio scolastico territoriale, i genitori e anche il dirigente Giulio Ramolini. Credo che la questione debba essere affrontata con un tavolo regionale e per questo ci siamo attivati. L’Amministrazione comunque segue l’evolversi della situazione perchè è importante tutelare l’offerta formativa di un istituto che è un’istituzione in città”.
28012014
L’Amministrazione era in prima linea anche per salvare il Tribunale.
Tocchiamo ferro!
Premesso che il responsabile di questi tagli e’ Dario Galli (Lega Nord), Porro puo’ e deve proporre alla Provincia degli stabili comunali inutilizzati, ne abbiamo tanti.
Ad esempio il tribunale appena chiuso di cui stiamo ancora aspettando di conoscere il piano B: forse in un piano vi trasloca la Guardia di Finanza, bene, ma l’edificio e’ grande, che si fa del piano non utilizzato ?
io cercherei di ricordarmi alle prossime elezioni di chi fece la scellerata scelta dell’uso attuale dell’ex seminario e l’altrettanta scellerata scelta di volere a tutti i costi qull’ectoplasma che è l’Università dell’insubria….
Non credo che il problema sia nella mancanza di spazi eventualmente utilizzabili, quanto quello della provincia di tagliare i costi e quindi anche avendo tutti gli spazi del mondo, di fatto non si attuerebbe nulla. Basta leggere l’articolo, apparso anche su quotidiani nazionali, per capire che la provincia contesta i costi a suo carico di cui di fatto usufruiscono studenti di altre province. Ecco che quindi si capisce l’assurdità della valutazione e soprattutto di organi inutili come le province. Nel caso di Saronno, più che di provincia, bisogna valutare le cose come territorialità, quindi semmai dovrebbe essere la regione a ripartire i costi sul territorio. Costringere studenti di Solaro, Turate, Rovello, Rovellasca o comuni analoghi a fare molti più chilometri per andare al liceo è semplicemente assurdo e porta anche a ulteriori costi per le famiglie e costi sociali. La soluzione? Ragionare per territorialità e spazzare via i costi inutili di buona parte delle province.
Ottima analisi Lorenzo.
Il radiomobile dei Carabinieri di Dal Pozzo e’ a Desio, quando il radiomobile di Saronno e’ a 1 minuto di macchina!
E non parliamo dell’assurda suddivisione su base provinciale delle ASL che e’ alla base dei problemi del nostro ospedale.
Via questi confini che a tavolino si sono inventati i politici per avere delle poltrone in piu’.
ELIMINARE SUBITO LE PROVINCE, ma per davvero, non come la finta riforma di adesso.
Effettivamente, per ora, le province esistono in tutto e per tutto (dipendenti e competenze): solo la parte di gestione politica è stata cancellata (Presidente, Giunta, Consiglio Provinciale).
concordo con Lorenzo.
dal canto suo Galli un minimo di ragione ce l’ha; l’assurdità consiste tuttavia nella dispersione dei Comuni del ‘saronnese’ sotto più province o enti (vi ricordo che gli ospedali o i Carabinieri non sono organizzati esattamente su base provinciale… è un discorso un pelino più complesso).
è vero che occorre semplificare l’architettura politico/burocratica eliminando le province, ma è anche vero che dobbiamo sostenere il territorio saronnese come unica entità… o correremo il rischio di farci frammentare in ‘compartimenti’ costruiti secondo piani assurdi basati non sulle aree di influenza/richiamo.
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