SARONNO – Matteo Renzi cita l’imprenditore e parlamentare saronnese Gianfranco Librandi, di Scelta civica, nel suo discorso alla Camera dei deputati, per il “voto di fiducia” al nuovo Governo.
Librandi, in mattinata, aveva preso la parola per esortare Renzi a visitare le aziende, a parlare con gli imprenditori per capire i problemi che si trovano ad affrontare e trovare il modo di risolverli, per rilanciare l’economia italiana. Suggerimento che Renzi ha detto di essere ben disposto ad accogliere.
Ecco, integralmente, il discorso di Librandi
Signor presidente del Consiglio,
nel suo intervento, Lei ha assunto su di sé la responsabilità di un eventuale insuccesso dell’esperienza di governo. Ciò le fa onore, in un Paese in cui la mancata assunzione di responstabilità è un’attività frequente. Ha scelto di osare, consapevole dei rischi e delle opportunità: da imprenditore che rischia ogni mattina sui mercati internazionali, oltre che da deputato, le dico che il rischio merita fiducia. E dunque, con un atteggiamento di fiducia nei suoi confronti e nella squadra che ha formato, solida e giovane, mi lasci ora riflettere su alcuni elementi cruciali per i prossimi anni.
Ha posto la scuola come primo punto all’attenzione del governo. “Education, education, education”, diceva Tony Blair. Con Stefania Giannini come ministro dell’Istruzione, Scelta Civica le mette a disposizione il massimo riformismo possibile. Solo nella costruzione di un sistema scolastico e universitario capace di formare i talenti, ritroveremo competitività e creatività. I test Pisa dell’Ocse mostrano il dramma del sistema formativo italiano, peraltro più accentuato nel Mezzogiorno. Dopo il famigerato ’68, la fantasia è andata al potere e la mediocrità ha spesso occupato il posto dell’eccellenza. Agli educatori migliori vanno invece riconosciuti ruolo, status, poteri disciplinari e remunerazioni migliori, anche a costo di chiudere la stagione dell’egualitarismo degli insegnanti! Alle scuole va riconosciuta vera autonomia e agli studenti la facoltà di scegliere quale scuola frequentare. Propongo di sostenere fiscalmente questa rivoluzione, permettendo alle famiglie di detrarre una quota significativa delle spese scolastiche e universitarie, inclusi i canoni di locazione degli studenti fuorisede.
Il successo del suo governo dipenderà in buona parte da quanto lo Stato allenterà la morsa fiscale sui contribuenti. Ma attenzione: se non vogliamo vanificare gli sforzi compiuti dall’Italia negli ultimi anni, a cominciare dalla stagione eccezionale e cruciale del governo Monti, dobbiamo tenere la barra dritta. Ogni euro di riduzione fiscale dovrà venire da tagli certi e concreti della spesa pubblica corrente. Basta operazioni di maquillage, come quelle viste fino al 2011! Il lavoro del commissario Cottarelli va sostenuto politicamente, più di quanto fatto finora. Possiamo essere più ambiziosi negli obiettivi di razionalizzazione della spesa per il prossimo triennio, come noi chiedevamo già nella scorsa Legge di Stabilità, in modo da recuperare più risorse per abbattere il cuneo fiscale. Ma evitiamo uno sterile dibattito sullo sforamento del 3 per cento deficit/PIL: non è la panacea dei mali italiani. Sa bene il ministro Padoan che all’Europa possiamo chiedere più solidarietà solo se sappiamo offrire una piena assunzione di responsabilità fiscale. Lo stesso vale per il debito pubblico: il suo impegno per lo sblocco totale dei debiti della PA verso i fornitori è cruciale, ma in nessun caso questo può compromettere l’andamento del debito pubblico, finalmente tornato sotto controllo.
Quando parla di sburocratizzazione, non dimentichi le politiche di liberalizzazione dell’economia, altro elemento nel Dna di Scelta civica. Le segnalo uno strumento normativo che colpevolmente i precedenti governi, con l’eccezione del governo Monti, hanno tenuto nel cassetto: la Legge annuale sulla Concorrenza. Liberalizzare vuol dire riformare a costo zero, aprire opportunità per i più giovani, promuovere l’approdo in Italia di nuovi investimenti. Dimostri il governo Renzi che crede nella concorrenza come un bene pubblico da tutelare e promuovere.
Chiudo con un invito personale. Lei ha dichiarato che visiterà spesso delle scuole, conservando un’ abitudine da sindaco. Ebbene, visiti anche molte aziende. Venga con me in azienda, a Saronno. Le mostrerò un’impresa che non chiede nessun sussidio allo Stato e nessun favore alla politica, che sperimenta innovazione tecnologica, che esporta, che offre ai suoi lavoratori un welfare aziendale aggiuntivo a quello pubblico. Venga a timbrare con me il cartellino.
Accanto a troppi imprenditori che cercano nella politica dei capri espiatori, ve ne sono tanti che vogliono aiutare le istituzioni, ma che vogliono essere lasciati liberi di fare e di rischiare. Come il rischio in politica, anche quello imprenditoriale merita fiducia.
250214
Che importa il Made in China non lo cita l’On. Librandi?
C’è anche il mio invito personale. …..Dopo aver visitato l’azienda del “Gianfrà” ….venga con me in giro per Saronno: ho tante cose da mostrale e sono certo che come ex-sindaco di Firenze, capirà qual è la vera realtà di Saronno: possiamo incominciare dalla stazione.. che ne dice? …credo che a noi due si uniranno parecchi altri cittadini ben felici (o infelici…) di accompagnarla per un gradito tour nel degrado in cui versa Saronno! …non è tutto oro quello che luccica, caro “gianfrà”, anche senza “timbrare il cartellino” (che padronale infelice uscita!) si vede a occhio nudo.
@il Saronnese: ovviamente quando governava il CDX Saronno era ipersicura e la stazione era il posto più tranquillo del mondo… Ma per favore!!!
… quindi sarebbe una giustificazione all’assenza di questa amministrazione ?
Su questa amministrazione si possono fare tutte le critiche del caso, ma non bisogna raccontare le favole, i problemi di sicurezza nelle citta’ come Saronno c’erano anni fa’, ci sono oggi e ci saranno sempre, non esiste la bacchetta magica.
Il metodo Giuliani New York non vi dice nulla? Tolleranza zero.
I dati in questo grafico dicono più di mille parole http://it.wikipedia.org/wiki/File:Giuliani_crime_rate.png
Ritengo che sia fuori luogo dare colpe alla passata amministrazione: qui il giudizio è da esprimersi sulla Porro & Co.(-1) che conscia del problema, non ha fatto nulla per risolverlo, se non sbandierando ai quattro venti frasi del tipo …tranquilli, tutto a posto, …..non strumentalizziamo, …abbassiamo i toni; e il tutto passeggiando tranquillamente in bicicletta senza accorgersi di nulla o …forse facendo finta di non accorgersene. Mah!
Innovazione nel senso di essere innovativi nell’andare a produrre in Cina?
Perché l’On.Librandi non spiega a Renzi il motivo che lo porta a produrre in Cina ed importare il semi-lavorato per l’assemblaggio? Perché successivamente il premier non ci spiega come mai queste aziende di assemblaggio possono permettersi di sbandierare il Made in Italy dove il grosso del lavoro viene fatto esclusivamente nei paesi asiatici? Incentiviamo chi realmente produce il 100% dei propri prodotti in Italia….
Saluti.
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