11032014 maxi operazione cc saronno (11)SARONNO – Un’attività ramificata che spaziava dall’estorsione allo spaccio di droga venuta allo scoperto grazie ad una lunga indagine dei carabinieri della compagnia di Saronno che non hanno potuto contare nemmeno sulla collaborazione delle vittime letteralmente terrorizzate dalla fama criminale e dalle intimidazioni della banda.

L’AVVIO DELLE INDAGINI
Tutto è partito nel gennaio 2011 da una denuncia per calunnia presentata da uno dei capi della banda a carico di una delle vittime. La querela era stata presentata con lo scopo di sminuire eventuali azioni e denunce per estorsioni poste in essere dall’imprenditore minacciato. I militari non solo hanno ricostruito l’inconsistenza dell’accusa mossa all’imprenditore ma hanno avviato anche l’attività d’indagine che ha permesso di ricostruire, con intercettazioni e pedinamenti, l’intera attività della banda. L’operazione è stata denominata “San Marco” dal nome del locale in cui si ritrovavano i membri dell’organizzazione.

LEGAMI DI FAMIGLIA E DI METODO CON L’NDRANGHETA
Quella sgominata dalla compagnia di Saronno era una banda in grado di lavorare in diversi ambiti tra il Saronnese e la Bassa Comasca con diverse diramazioni su tutto il territorio nazionale e legami familiari con l’ndrangheta calabrese. Non a caso la banda agiva, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, con “modalità tipiche del metodo mafioso” per intimidire gli imprenditori della zona.

VIOLENZA E INTIMIDAZIONI
Diversi gli episodi che testimoniano l’aggressività della banda: dagli 8 proiettili sparati, nel 2012 a Limido Comasco, contro la portiera dell’auto operazione carabinieri saronnodi una vittima, così terrorizzata da portare la vettura in officina la mattina successiva per paura che qualcuno la vedesse rendendo necessario sporgere una denuncia; all’episodio di Gerenzano dove, alla rotonda alle porte di Saronno, è stato picchiato, sulla strada davanti ai figli della compagna, un imprenditore che non voleva pagare. Anche per questo solo una delle vittime ha avuto il coraggio di denunciare l’estorsione collaborando con i carabinieri della compagnia di Saronno guidati dal capitano Giuseppe Regina.

IL BOSS
Regista della banda era Diego Tripepi, 56 anni, di Gerenzano, esponente di una famiglia di Reggio Calabria legata a ‘ndrangheta. Proprio partendo dalla forza di intimidazione derivante dalla sua posizione aveva promosso e organizzato, fungendo da intermediario, una complessa attività di false revisioni ad autovetture. Era riuscito anche a farsi assumere da una delle vittime delle estorsioni percependo lo stipendio, per un anno, senza aver mai lavorato.
All’interno dell’organizzazione altri volti noti come Francesco De Marte, già finito nei guai quattro anni fa per una serie di estorsioni e incendi messi a segno anche nel Saronnese. Ben 14 delle 35 persone coinvolte della retata di stamattina risiedono nel Saronnese: cinque a Gerenzano, tre a Cislago, due a Uboldo e a Saronno, una a Origgio e Caronno Pertusella.

LE FALSE REVISIONI
Era l’attività principale del boss che obbligava una decina di officine presenti tra Saronnese e Bassa Comasca a rivolgersi a lui per le revisioni. In realtà nessuna vettura veniva mai controllata al centro di revisione comasco a cui si appoggiava: lì arrivavano solo i libretti che venivano semplicemente timbrati. Il 20% di quanto versato dai clienti andava a Tripepi mentre il 5% all’officina. Era questo uno dei settori in cui le intimidazioni era più forti: le officine della zona erano praticamente costrette a passare da lui e chi cercava di sottrarsi, o di saltare l’intermediario, era vittima di ritorsioni come accaduto ad un’officina di Villa Guardia. Proprio per l’affare delle false revisioni il pm Pasquale Addesso ha contestato alle persone coinvolte l’associazione per delinquere.

wpid-imag0670.jpgESTORSIONI
Era una delle attività principale della banda che veniva messa a segno tra il Varesotto e la Bassa comasca ai danni delle attività più diverse: un ristorante (a Mozzate), un venditore ambulante di panini (Busto Arsizio), imprese edili (Saronno, Olgiate Comasco e Gerenzano) e un’agenzia di pompe funebri (Saronno).

LE ALTRE ATTIVITA’: RAPINE, FURTI, DROGA E PROSTITUZIONE
Tra gli altri reati contestati ad alcuni dei 35 fermati vi sono la rapina alla sala giochi Las Vegas di Mozzate messa a segno nel luglio 2012 e fruttata un bottino di 10 mila euro. Non mancano i furti ai danni di aziende. Al momento quelli attribuiti all’organizzazione sono 8 messi a segno a Cesano Maderno, Fenegrò, Milano, Rovellasca, Mozzate, Rescaldina, Figino Serenza, Vertemate con Minoprio. L’organizzazione operava anche nel mercato della droga, con spaccio di hashish e della cocaina e in quello dello sfruttamento della prostituzione.

L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI
Stamattina i militari della compagnia saronnese guidati dal capitano Giuseppe Regina, con il supporto del 3° Battaglione Lombardia, di unità elicottero saronno operazione san marcoicinofile antisabotaggio e antidroga dei Nuclei di Orio al Serio e Casatenovo, di un velivolo del secondo Nucleo Elicotteri di Orio al Serio, hanno eseguito 35 misure cautelari (23 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), 50 perquisizioni (a 61 indagati complessivi) nelle province di Varese, Como, Milano, Chieti e Palermo. I reati vanno dalla corruzione, al falso in atto pubblico, alle estorsioni in danno di imprenditori, alle rapine in esercizi commerciali e a persone, allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione senza dimenticare l’associazione a delinquere.

11032014

2 Commenti

  1. bravi i tutori dell’ordine ma il problema resta sempre lo stesso : e poi ? – niente pena di morte ma almeno i lavori forzati per chi non deve gravare sul cittadino contribuente – mandiamoli tutti nella terra dei fuochi a lavorare sodo ! – lo stato deve cominciare a fare sul serio altrimenti è come tenere in pugno la sabbia – la pietà è complicità

  2. bravi alle forze dell’ordine..ma devo rammentarvi che tra i boschi di origgio,linate e caronno sono 20anni che spacciano cocaina,eroina ed altro.ventanni che fanno le cose platealmente non pensate che qualcosa non va

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