SOLARO – Un modo nuovo per protestare: è quello al cui hanno pensato i lavoratori dello stabilimento Electrolux di Solaro: sabato, 22 marzo, hanno in programma quella che hanno definito come “la lotta che diventa aggregazione”, per una intensa giornata di eventi con “musica, vino, cibo e chiacchiere”.

feb 2014 stabilimento electrolux solaro (2)

Il tutto per coinvolgere gli abitanti nel Saronnese ed infromarli del contenzioso in atto, alla Electrolux, fra dipendenti e società. La multinazionale svesese, infatti, vorrebbe ridimensionare i salari nelle succursali italiane, per renderle più “competitive”. Una ipotesi, quella del taglio degli stipendi, respinta da parte dei sindacati (che hanno fatto notare come i salari dei metalmeccanici in Italia siano già fra i più bassi d’Europa, fra i 1200 ed i 1300 euro mensili) e che nelle ultime settimane ha fatto molto discutere tanto che fosse richiesta anche la mediazione del neo-presidente del consiglio, Matteo Renzi. Una vicenda che deve ancora definirsi e sulla quale rimane alta l’attenzione delle forze sindacali ed anche, ovviamente, dei dipendenti Electrolux, che attendono di conoscere le future scelte aziendali.

210314

1 commento

  1. Sono molto amareggiato per i lavoratori della Electrolux di Solaro, in quanto loro hanno sicuramente fatto il loro dovere sempre e con diligenza. Purtroppo qui come nel resto del paese, sono mancati i politici, sia romani che lombardi, e a parte ora, sono sempre stati PDL, o Lega. In Lombardia questo problema esiste da anni, non e’ l’unico, purtroppo non vengono fatti ne elenchi ne liste di crisi, ed anche i sindacati ne hanno di colpe, per he’ pensano solo al salario o posto di lavoro, senza pensare come. Queste aziende non sono italiane, e quindi devono decidere in base alle loro esigenze. Consiglio niente riunioni in fabbrica, mandate una deligazione fissa al palazzo Regione a Milano, bivacco permanente e’ l’unico sistema, se siete fuori i cancelli della vostra fabbrica non e frega a nessuno di chi conta CAPITELA ALTRIME TI FINIRETE COME LE ALTRE GIA’ CHIUSE

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