Omicidio: padre colpito da un’unica fatale coltellata
SARONNO – Con un solo colpo sferrato con un grosso coltello da cucina Luca Alberti ha ucciso ieri sera alle 20 il padre Angelo, 86enne malato di Alzheimer. La tragedia si è consumata tra le mura domestiche dell’appartamento che i due condividevano in una palazzina a poche centinaia di metri dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli.
Secondo le prime ricostruzioni ieri sera padre e figlio era scoppiata una delle tante liti: i problemi di alcol del 46enne uniti a quelli di salute del padre creavano un clima davvero incandescente tanto che in passato i vicini avevano persino chiesto l’intervento dei Servizi sociali senza però che la situazione migliorasse.
I contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire è invece certo che poco dopo le 20 il 46enne abbia chiamato il 118 chiedendo aiuto per il padre. Sul posto sono intervenute due ambulanze ma per Angelo non c’era ormai più niente da fare. L’hanno trovato riverso in una pozza di sangue nel corridoio della propria casa. I vicini, ascoltati nel corso della serata dai militari, avevano sentito dei rumori e voci concitate ma nulla che lasciasse presagire una simile tragedia.
All’arrivo dei soccorritori il 46enne è parso tranquillo tanto da fornire una propria versione dell’accaduto. Sul posto sono subito accorsi i carabinieri della compagnia di Saronno guidati dal capitano Giuseppe Regina che, mentre il Nucleo investigativo di Varese eseguiva i rilievi nell’abitazione, ha iniziato ad ascoltare il figlio. Sul posto è arrivato anche il pm Nicola Rossato. Intorno alle 23 il 46enne è stato accompagnato in caserma a Saronno per approfondire l’interrogatorio. La sua versione è cambiata diverse volte nel corso della notte fino a quando, alle prime luci dell’alba, è arrivata la confessione.
E’ stato così trasferito al carcere di Busto Arsizio: l’accusa a suo carico è omicidio volontario aggravato. Poco dopo mezzanotte la salma del saronnese è stata trasferita all’obitorio, nelle prossime ore sarà sottoposta all’autopsia.
L’appartamento al secondo piano in cui è avvenuta la tragedia è ora deserto: anche il gatto che viveva con Angelo ed Luca è stato preso in consegna dai familiari.
26032014
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Commenti
I contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire…state un quarto d’ora in piazzale santuario e parlate con chi ci abita, si chiarisce tutto in maniera cristallina altrochè.
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Cioè?
che tristezza… povero uomo… 🙁