Saronno si ferma per il Giro ma rivuole l’Fbc
SARONNO – I commissari di percorso hanno fatto i complimenti alle forze dell’ordine per la chiusura delle strade saronnesi anche se il piano “alternativo” predisposto dal comando di piazza Repubblica è stato penalizzato per la chiusura di tutte le uscite dell’autostrada A9 decisa dalla polizia stradale. Fortunatamente il comandante Giuseppe Sala ha previsto un massiccio spiegamento di agenti che hanno saputo fornire delle alternative agli automobilisti.
Il passaggio del “Giro” non è stato indolore per la città degli amaretti dove non sono mancate le polemiche e le proteste. Le strade come da programma sono state chiuse intorno alle 11. Nonostante i cartelli con i divieti di sosta posizionati ogni cento metri molti automobilisti hanno dimenticato le auto lungo il percorso costringendo gli agenti ad una lunga serie di controlli. Alla fine è anche stato necessario rimuovere due vetture una in via Roma una davanti alla stazione. Bloccata la circolazione ed sparite le auto strade e marciapiedi sono state conquistate dai tifosi. Ciclisti in sella, nonni con i nipotini ed intere famiglie si sono preparate lungo il percorso a caccia il punto con la visuale migliore. Gli angoli più gettonati: la rotonda tra via Primo Maggio e via Novara, quello piazza San Francesco e davanti allo scalo ferroviario.
A garantire il corretto svolgimento del passaggio della gara competitiva dall’ingresso in provincia di Varese ad Uboldo all’uscita al confine con Ceriano Laghetto anche gli uomini della compagnia dei carabinieri guidati dal capitano Giuseppe Regina e dal luogotenente Diego Salvia.
Non sono mancante le azioni dimostrative: dalla scritta goliardica in gesso giallo sul dosso di via Roma lungo il percorso del Giro si è vista sventolare, ad opera dell’attivissimo Elio Fagioli, la bandiera del Giro di Padania e sono state parcheggiate alcune “bici di protesta contro l’Amministrazione” targate Silighini. Sicuramente quella di “maggior effetto” è stata quella degli ultra del Fronte Ribelle che hanno posizionato un maxi striscione con lo slogan “Rivogliamo il Saronno 1910”. Dopo due ore di attesa, intorno alle 13,30, la macchina d’inizio gara è stata accolta da un lungo applauso che è proseguito durante il passaggio del gruppo in fuga.
Dopo una decina di minuti d’attesa, davanti a macchine fotografiche e telefonini spianati con i saronnesi affacciati da finestre e terrazze, è passato il gruppo con i tifosi concentratissimi nel cercare di individuare la maglia rosa. Passata l’ultima ammiraglia le forze dell’ordine hanno riaperto le strade e in pochi minuti i saronnesi si sono dileguati tornando a casa per il pranzo.
Se in città il Giro è stato una festa dello sport all’esterno è stato un vero incubo: intorno alle 13 la polizia stradale comasca ha chiuso le uscite dell’autostrada di Origgio-Uboldo e di Saronno che però gli automobilisti saronnesi avevano indicato come percorso alternativo. Fortunatamente agli ingressi cittadini gli agenti presenti sono stati pronti a fornire altri percorsi alternativi anche se le proteste, alcune decisamente pesanti ed accese, non sono mancate.
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25052014