Sgarbi al Santuario: “Saronno può essere meta turistica colta e raffinata”
SARONNO – Ieri in serata Vittorio Sgarbi, uno dei critici d’arte più famosi d’Italia, ha visitato il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno. Il critico dopo aver visitato la mostra “Bernardino Luini e i suoi figli” a Palazzo Reale ha voluto ripercorrere
alcune delle tappe salienti degli itinerari proposti dalla mostra. Dopo aver visitato quindi la Villa Pelucca a Cinisello Balsamo e la chiesa di San Vittore a Meda è giunto verso le 19 al Santuario accolto dal curatore dell’archivio storico del Santuario Giuseppe Colombo appositamente incaricato dal Prevosto Mons Armando Cattaneo.
Sgarbi si è lungamente soffermato sul ciclo di affreschi di Luini definendolo “il più bell’esempio di raffigurazione religiosa rinascimentale in Lombardia” e sul Concerto degli Angeli di Gaudenzio Ferrari “qualcosa di unico al mondo che avete il dovere di valorizzare adeguatamente”. In sagrestia si è intrattenuto sulla grande pala del Procaccini “un pezzo di valore assoluto – secondo Sgarbi – che merita di essere goduto dalla popolazione” e infine ha osservato lungamente le statue lignee delle Sibille e dei Profeti sui cui “bisognerebbe fare assolutamente una mostra prima di ricollocarle sulla cupola”.
Sgarbi, entusiasta e vulcanico come sempre, ha sostenuto che Saronno ha le potenzialità per tornare ad essere luogo di turismo colto e raffinato come lo fu ai primi dell’800 e fino alle porte della rivoluzione industriale. Quanto alla “Dama con l’Ermellino”, il famoso dipinto di Leonardo che raffigura la feudataria di Saronno Cecilia Gallerani, non si è espresso sulle possibilità di averlo in Italia l’anno prossimo ma ha aggiunto “se riuscite a portarlo a Saronno sarò il primo a comprare il biglietto!”.
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30052014
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Commenti
Gentile signora Manuela, condivido pienamente il suo scritto e ritengo che l’apporto degli operatori turistici (in primis albergatori) sia fondamentale nei programmi di rilancio di Saronno come meta turistica attrattiva. Quello che manca a mio modo di vedere non sono le buone idee ma una “cabina di regia” che le armonizzi e le coordini in modo che la città si presenti con un’unica voce davanti alle istituzioni di più alto livello. Mi auguro di incontrarla presto.
c.a. Pierluigi Gilli
Ho letto con interesse il Suo progetto e finalmente, dopo numerose vane ricerche sugli eventi legati ad Expo 2015 e alla promozione del nostro patrimonio artistico, ho trovato un’iniziativa concreta!
Sono la titolare di un piccolo storico albergo di Saronno, Hotel Firenze, in attività dal 1969, da tre generazioni.
Da quando gestisco questa attività la domanda tipica che mi sono sentita ripetere dai saronnesi è la seguente: “Ma scusami, come fa a lavorare un hotel a Saronno?? Non è un posto turistico! Cosa vengono a fare a Saronno!??!” E quando rispondo che, oltre alla clientela business da tutto il mondo in visita al polo fieristico o presso aziende della zona, è in costante crescita il turista leisure che valorizza la posizione strategica di Saronno non solo per soste di una notte durante un viaggio, ma per visitare i laghi, Varese, Milano, Monza, la Svizzera… rimangono increduli! Abituati purtroppo, come la stragrande maggioranza degli italiani, a viaggiare e scoprire nuove mete turistiche più che a valorizzare le nostre, abbiamo difficoltà a fare incoming e soddisfare la domanda del turista, che vorrebbe trovare visite guidate ai luoghi di interesse, negozi sempre aperti (come nelle riuscite serate d’estate), souvenir… Una sola agenzia di viaggi di Varese ha finora proposto delle escursioni con partenze fisse tutti i sabati da Varese per il Lago Maggiore, Lugano e Bellinzona, i beni del FAI. Iniziative simili non ci sono mai pervenute da parte di agenzie di Saronno purtroppo. Se potessimo disporre noi alberghi di un pacchetto come la “Leonardo Card” a cui unire il biglietto di ingresso ad Expo 2015, da poter vendere direttamente online, il ritorno sarebbe immediato e potremmo veicolare i flussi turistici sulla nostra città anziché solo su Milano.
Mi è dispiaciuto non leggere tra le righe della Sua proposta il coinvolgimento degli alberghi e delle agenzie di viaggio, visto che l’incoming e l’accoglienza turistica passano in prima battuta da noi, attraverso i principali motori di ricerca di hotel e booking online.
Sono convinta che un’iniziativa come quella da Lei proposta, che coinvolga di concerto tutte le attività legate alla ricettività turistica renderebbe omaggio al grande patrimonio artistico e culturale di cui dobbiamo andare orgogliosi!
Non perdiamo l’occasione di dare il giusto valore al patrimonio artistico e culturale di Saronno!
Cordiali saluti
Manuela Ventura
ci mancava l’illuminato parere di sgarbi
Il degrado è il frutto del disinteresse oltre che dell’ignoranza. Servono anche i controlli ma prima di tutto è una questione di senso civico. Se teniamo così il luogo più prezioso di Saronno è perchè non siamo consapevoli del suo valore.
…strano non abbia visto quell’ignobile cosa che è il parcheggio selvaggio proprio davanti al Santuario, sul sagrato, mirabile esembio di chiesa drive-in
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e le scritte sui muri a fianco Santuario ? ed il marciapiede di fronte senza il 50% del porfido ? e gli zingari che DA ANNI “accattoneggiano” davanti la chiesa e quello che chiede elemosina a chi parcheggia in zona?
Concordo con Gian Paolo. Occorre riorientare la città in modo permanente verso la produzione e la fruizione culturale. Fino al 1860 Saronno era luogo di delizie, poi è arrivata la ferrovia e con essa la rivoluzione industriale e la città si è trasformata. Ora le industrie pesanti sono andate via. Occorre trovare una nuova vocazione al territorio. I tesori artistici che abbiamo e che spesso sottovalutiamo ci indicano la direzione in cui muoverci.
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illuso, saronno era un posto di scambio cavalli tra como e milano. searrivarono le ferrovie, era naturale conseguenza. la cultura non esiste a saronno anche il museo dell’industria – forse l’unica istituzione culturale – non conta piu’ di molto.
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Sgarbi, Daverio ed altri famosi critici d’arte sostengono che a Saronno sono conservati importanti tesori artistici.
Nell’800 Stendhal raccomandava di visitare gli affreschi del Santuario di Saronno.
Caro genovese, rispetto la tua opinione, ma prima documentati meglio.
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Vittorio è venuto almeno una decina di volte a Saronno sia in veste privata sia pubblica, financo come vice Ministro. Ben oltre una decina di anni fa, con un gruppo di amici saronnesi, ha ammirato sia il Santuario sia la San Francesco … e non solo. Già da allora auspicava un impegno civico per una maggior valorizzazione e salvaguardia del patrimonio locale. Ben venga quindi anche un tardivo risveglio dell’attenzione saronnese per una autentico impegno per la valorizzazione delle risorse Antiche, Vecchie e Nuove di TUTTE le Arti presenti sul territorio. Personalmente spero che il risveglio abbia una continuità nel futuro e non resti il classico fuoco di paglia momentaneo creato esclusivamente per l’EXPO.
Con la mirabile giunta che abbiamo sarà davvero difficile valorizzare questi capolavori. Ah, non è che lo dice solo Sgarbi eh!