CARONNO PERTUSELLA – Si è chiusa la 12′ edizione del torneo “Città di Caronno Pertusella”. Il torneo, con il patrocinio dell’assessorato allo Sport di Caronno Pertusella e autorizzato dalla Figc del Comitato regionale lombardo, ha visto in campo dalla scorsa metà di maggio, all’interno di una vera e propria festa del calcio, i più giovani calciatori in erba, dai Piccoli amici 2007 ai più “grandi” Pulcini del 2003.
Ogni weekend è stato dedicato ad una categoria, ogni fine settimana lo stadio comunale di via Capo Sile a Caronno Pertusella ha ospitato i più importanti vivai del varesotto e del milanese. Lo scorso fine settimana ha visto protagonisti, sabato, i Piccoli Amici della classe 2006: in campo a difendere i propri colori Marnate, Poglianese, Osl Garbagnate e Caronnese. La finale è stata disputata da Centro Schiaffino e Robur Saronno (che si è aggiudicata la coppa di prima della classe). Domenica bis coi Pulcini 2005: sul rettangolo di gioco si sono presentate Pro Juventute, Osl Garbagnate, Lainatese, Caronnese, Canegrate e Veri Sport (primi in una virtuale classifica).
L’ultima giornata del torneo è stata suggellata dalla presenza del presidente della Caronnese, Augusto Reina, che ha approfittato dell’occasione anche per fare i complimenti alla squadra dei Giovanissimi 2000 B provinciali, primi assoluti della loro categoria: tutti i protagonisti della squadra, dallo staff a tutta la rosa, sono stati premiati. E per raccontare al meglio questo grande evento alcune delle foto più belle scattate durante il torneo si ritrovano su www.caronnese.it nella speciale gallery fotografica.
Fabrizio Volontè
130614
Mi fa molto piace vedere un magnate come Augusto in mezzo a dei giovanissimi e non a gongolarsi in mezzo a grandi squadre. Orgoglio saronnese e dintorni
scusi orgoglio caronnese e dintorni
La caronnese è un’ottima società con gente che ha voglia di fare e molto esperta nel settore.
Bene, orgoglio caronnese!!!!!!!!!
famiglia di un pulcino caronnese
Scusi, si chiama diCaronno o diSaronno? Ecco che si è dato la risposta.
a parte che non capisco quanto affermato da Anonimo … ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole. Anche quella di non investire nel calcio nella città dell’amaretto, ma nel paese limitrofo, rinunciando in parte a blasone e privilegi, esistenti nel mondo pallonaro, che una città più grande potrebbe offrire. Peccato però !
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