Luglio senza plastica: dalle sorprese… all’antizanzare
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il quarto intervento di Monica Casalini la saronnese che sta affrontando la sfida di ridurre il proprio consumo ed uso di plastica in tutto il mese di luglio.
Ci sono diverse cose nella vita che sembrano essere imprevedibili, come si dice? Un fulmine a ciel sereno! E’ quello che mi succede spesso in questi giorni di luglio, mentre cerco di evitare la plastica.
Ad esempio, ho acquistato un gioco componibile per il mio bambino: una ferrovia con trenino, alberelli e accessori tutti di legno, in una scatola di cartone. Tutta contenta torno a casa e apro la scatola per scoprire solo in quel momento che alcuni degli elementi più piccoli erano in una bella bustina di plastica! Ma una scatolina di cartone riciclato sarebbe andato benissimo.
Stessa cosa dicasi per alcuni prodotti alimentari che potrebbero essere contenuti nel proprio packaging, anziché avere un’ulteriore e inutile bustina di plastica, come ad esempio l’uva secca, che in molti altri stati del mondo viene venduta senza plastichina ma semplicemente nella propria scatola di cartoncino. Vabè, cose che capitano, ma sarebbe meglio se non capitassero. In quanto materiale inquinante e potenzialmente pericoloso, credo che sarebbe diritto del cittadino sapere cosa sta effettivamente acquistando. Un po’ come la questione degli ogm o degli allevamenti animali. Troppo estrema? Eh sì, suonano strane idee come questa, perché la plastica è talmente entrata a far parte della quotidianità che ormai è assolutamente “normale” che la gente la acquisti – anche indirettamente – senza porsi troppe domande. Poco importa che sia uno fra i primi materiali responsabili dell’inquinamento diretto e indiretto del pianeta (non dimentichiamoci che proviene dal petrolio), e che provochi la morte di milioni di uccelli, mammiferi e animali marini ogni anno.
E così anche il solo impegno lungo un mese di fare a meno della plastica sembra assurdo, disumano o, come lo ha definito una ragazza leggendo l’evento su facebook, addirittura “impossibile”.
Ebbene si da il caso invece che stiamo dimostrando l’esatto contrario, ovvero che è possibile fare a meno della plastica per un mese, almeno volontariamente! La plastica a sorpresa per il momento non possiamo prevederla nemmeno con la sfera di cristallo, ma dobbiamo doverosamente metterla in conto, ahimé.
Come diceva Nelson Mandela “tutto sembra impossibile finché non viene realizzato” e così sta accadendo ora: sono sempre di più le segnalazioni, le foto e gli articoli che mi vengono segnalati. Persone normali, gente comune, che vuole impegnarsi anche in questa sfida.
Come Minerva, una delle amministratrici del forum “La natura è bellezza” che ha scritto per noi un articolo su come produrre in casa saponi e detergenti naturali (http://herberiadelcorso.blogspot.it/2014/07/luglio-senza-plastica-il-forum-la.html); o come Siria che ha scritto un articolo di supporto al progetto tramite il suo blog (http://arte-di-saper-urlare.blogspot.it/2014/07/luglio-senza-plastica-project.html); poi ci sono quelli di “Facci un Salto” che sostengono il progetto sul loro sito (http://www.facciunsalto.it/archives/15371/luglio-plastica); e infine Alessandro, Irene, Sara, Monica, Elena, Francesca e tanti altri che mandano ogni giorno le foto delle proprie idee di riciclo quotidiano.
E ora le novità di questa settimana!
Sistemi anti-zanzare: http://herberiadelcorso.blogspot.it/2014/07/zanzare-addio-luglio-senza-plastica.html
Creare detersivi e detergenti per la casa: http://herberiadelcorso.blogspot.it/2014/07/pulizia-naturale-della-casa-luglio.html
Come fare un terrarium: http://egg-o-rama.blogspot.it/2014/07/luglio-senza-plastica-il-terrarium-fai.html
Un’idea simpaticissima per fare delle decorazioni marine: http://www.stellanera.it
Infine sulla pagina ufficiale tante idee di riciclo creativo per l’estate e i bambini: https://www.facebook.com/LuglioSenzaPlastica
22072014
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Commenti
PER SARAGUID
per opportunità espressiva intendo evidentemente quanto scritto in un mio precedente post: = farsi promotore così come di articoli
LUGLIO SENZA PLASTICA di articoli seri e fondati su packaging e riciclo. Forse non era chiaro.Spero ora si.
Grazie
MGP – SARONNO
Continuare a leggere queste banalità mi da veramente fastidio, e voi mi direte “nessuno ti obbliga a leggere”, ma il fastidio che provo è che certamente qualcun’altro leggerà questi interventi di disinformazione che contribuiscono soltanto a diffondere la non conoscenza ed i luoghi comuni.
Personalmente non me ne intendo di pedagogia ed infatti evito di scrivere articoli in merito da pubblicare su un giornale, mi piacerebbe sapere se Monica ha perlomeno frequentato un corso di chimica, uno di tecnologia dei materiali ed ha un minimo di conoscenze sul packaging dei prodotti.
Quello che contesto dei suoi interventi è questa descrizione della “plastica lupo cattivo” e del “cartoncino bene assoluto” generalizzando su un argomento che evidentemente non conosce affatto.
Ho già fatto un post di commento al precedente intervento e non mi ripeterò: https://ilsaronno.it/?p=39718
Per fare un appunto sull’esempio dell’uvetta non intendendomi di igiene alimentare evito commenti in merito anche se mi trovo abbastanza in linea con l’osservazione fatta in precedenza da MGP,
Voglio invece lanciare un’altra provocazione:
siamo proprio sicuri che il ciclo produttivo per produrre l’esiguo quantitativo di materiale di cui è composto il sacchettino che contiene l’uvetta è più inquinante di quello per la scatoletta in cartone magari bella colorata o in carta cerata?
siamo proprio sicuri che quel composto plastico è meno riciclabile del suddetto cartoncino?
A volte l’apparenza inganna!
Concludo facendo invece i complimenti a Monica per il blog che tiene consigliandole di pubblicizzarlo trattando su queste pagine altri argomenti dei quali al suo interno parla sicuramente in modo più approfondito.
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Danilo, come vedi ho già evidenziato quanto ribadisci sul cartoncino
Il ciclo di produzione della carta , insieme a quelli dell’alluminio e del vetro è tra quelli che assorbe maggiore energia ( non importa poi se prodotto da idrocarburi o fonti rinnovabili) ed è fra quelli il cui
impatto ambientale è fra i più altri , a partire dalla deforestazione
( non siamo in Scandinavia dove esiste l’industria della coltivazione della cellulosa pianificata e organizzata al meglio) fino agli scarichi e scarti di lavorazione v. suggerimento per visita a cartiera
INoltre a parità di prestazione ( capacità di contenere peso-prodotto)
necessità di maggiore quantità ( peso) di materiale e quindi ulteriori
costi maggiori di smaltimento ( idem ed ancor più per il vetro)
MGP – Saronno
Grandissima Monica, io sono un tuo fan!
Buongiorno
Posto che IL SARONNO continua a pubblicare (4 intervento!!) la carrellata di luoghi comuni sulla plastica mentre non prende posizione sul mio post precedente ( idea di un forum- seminario di educazione al packaging e riciclo per il consumatore ) forse per
dichiarata “parzialità” sul tema, leggo una vera chicca nell’ultimo intervento:
” alcuni prodotti alimentari che potrebbero essere contenuti nel proprio packaging, anziché avere un’ulteriore e inutile bustina di plastica, come ad esempio l’uva secca, che in molti altri stati del mondo viene venduta senza plastichina ma semplicemente nella propria scatola di cartoncino”
Forse, ignorando quella che è la catena produttiva e logistica che sta alla base della confezione di uva secca, la Sig.ra Monica non si rende conto che l’imballaggio primario è fondamentale
1) per garantire l’igiene del prodotto , renderlo conforme alle Leggi italiane che , almeno in questi casi, sono estremamente avanzate rispetto a quelle EU, e conservarlo adeguatamente
2) per garantire la conservazione corretta dell’uva secca con la
corretta umidità che ne consenta l’uso per cui è destinata.
A meno che la Sig.ra Monica quando necessita dell’uva secca per i suoi dolci non voglia partire e farsi un bel viaggio in Turchia o Sicilia e ritorno nelle 48 ore per godere dell’uva essiccata sfusa nel bel cartoncino.
MGP- SARONNO
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Ma MGp per cosa starebbe? 🙂
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MGP sta per un cittadino che esprime i suoi pensieri supportati
da competenza in materia di packaging e riciclo.
MGP Saronno-
Capisco. È un peccato che queste ottime opinioni non siano firmate in maniera riconoscibile. Almeno sarebbe un duello ad armi pari con la signora cui sopra che, competente o meno, ha dalla sua il fatto di metterci la faccia. 😀
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Buongiorno
Quando IL SARONNO darà pari opportunità espressiva con una vetrina equivalente a quella riservata alla Sig.ra Monica ( e relativa foto) – v.mio post precedente – non dubiti ci sarà anche la faccia di MGP, anche se credo l’apparire sia di gran lunga meno importante della sostanza del dibattito e dei contenuti, salvo per coloro i quali dibattono più per apparire che per sostanza.
MGP – Saronno
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In riferimento “alle meduse volanti” non è ancora plastica i vasetti di Yogurt e i tull di naylon impiegati?
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Esattamente, sono idee di riciclo.