Gilli “Il logo del Santuario si sta sgretolando, va recuperato”
SARONNO – Un accorato appello lanciato attraverso Facebook affinchè si intervenga al più presto per salvare il logo del Santuario realizzato al centro della pavimentazione davanti al sagrato che si sta sgretolando. Autore dell’appello l’ex sindaco Pierluigi Gilli.
“Il logo BVM (Beata Vergine dei Miracoli) in piazza Santuario – si legge sul profilo dell’ex primo cittadino – mosaico di materiale pregiato, ormai a pezzi, abbandonato all’incuria ed al parcheggio selvaggio. Urge un immediato intervento di restauro di questo importante simbolo saronnese, cui far seguire una forma incisiva e sicura di protezione (basterebbe una leggera transenna) a scanso di ulteriori danni. Mi spiace dover nuovamente segnalare questo inammissibile degrado, di cui l’Amministrazione non può non essere al corrente (come pure del parcheggio illimitato, abusivo e rovinoso per la pavimentazione monumentale, anche di pullman)”.
L’appello di Gilli è stato condiviso, sempre sul social network, anche dall’imprenditore Lucio Bergamaschi: “Mi auguro che si provveda al più presto – ha commentato il saronnese – il Santuario è il nostro fiore all’occhiello!”.
Negli ultimi mesi l’Amministrazione ha realizzato alcuni interventi in piazza del Santuario: si è trattato soprattutto di piccole riparazioni ai sampietrini traballanti che rischiavano di provocare la caduta dei passanti.
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21082014
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Commenti
Ma per quale motivo gli oneri sono a carico dell’amministrazione? il piazzale è del santuario che i responsabile del santuario sistemino, e anche se non fosse del santuario con tutto quello che “ricevono” potrebbero fare opera di bene e sistemare.
E’ vero il Santuario è un preziosissimo monumento che va certamente mantenuto nel miglio modo possibile, ma ricordiamoci che, prima di tutto è una chiesa che deve poter accogliere soprattutto fedeli e pellegrini, coloro cioè che lo hanno voluto ed ora lo frequentare che siano abili o disabili. Purtroppo quando è stato rifatto il sagrato non si è voluto tener conto dei numerosi pellegrini che abitualmente o saltuariamente desiderano “visitare” la casa della nostra BVM! Faccio però notare che il danno non è tanto provocato dalle auto bensì dal’acqua e dal gelo e quel tipo di pavimentazione richiede comunque periodiche manutenzioni (vedasi Corso Italia e dintorni!). Ma la periferia è sempre stata trascurata: si vada a percorrere il marciapiedi in via varese in zona ex passaggio a livello del “Novara” e camminare su quei finti binari, pericolo segnalato più volte alle autorità amministrative!
Mai compreso perché è stato riaperto il parcheggio. Capisco in occasioni eccezionali, ma la piazza senz’auto era decisamente più accogliente per rispettare la bellezza del monumento. Ma mi sa oggi l’auto è la priorità assoluta e in Italia non sappiamo mai valorizzare ciò che abbiamo di bello e prezioso.
il parcheggio selvaggio??? ma cosa sta a dire, che lo ha favorito, ricordo che ha accettato le richieste del Santuario di riaprire il parcheggio per fare un santuario drive-in…si faccia promotore della chiusura e smetta di sparare sciocchezze
La Sua memoria è labile: la disciplina dell’accesso al piazzale esclusivamente per funzioni religiose fu disposta dalla mia Amministrazione – comprese molte polemiche contrarie -, tanto che l’ingresso venne dotato di una catena telecomandabile per la chiusura automatica al di fuori degli orari delle funzioni. Non so che fine abbia fatto; oggi è sempre aperto a qualsiasi ora, sebbene un malinconico cartello confermi il divieto di accesso come in origine. Forse è bene che rimediti sul concetto di sparare e, soprattutto, di sciocchezze. Si documenti e stia bene.
io ho solo detto che il parcheggio era chiuso e la sua amministrazione sotto pressione di quella religiosa ne ha decretata la riapertura perchè i fedeli se non hanno il parcheggio non vanno alle funzioni, poi è stato concesso il parcheggio per l’università e per le riunioni comunali.Tutto su una proprietà comunale, i cui costi di manutenzione ricadono sui cittadini (fedeli o no), costi che si aggravano se viene usato come parcheggio (aggiungo anche che è una scelta scellerata quella di usare i sampietrini anche sulla varesina dove il traffico veicolare leggero e pesante è ammesso, in nome di un discutibile estetismo). Ricordo che mentre si può capire che i disabili possano poter parcheggiare, non mi pare che altrettanta cura ci sia nell’accesso alle funzioni
Non è così: l’accesso per le funzioni religiose (S. Messe, funerali, matrimoni) è sempre stato ammesso; per l’università, solo per carico/scarico; il Consiglio Comunale si tiene di sera, quando nei dintorni ci sono spazi adeguati per il parcheggio; a me non pare che occorra usare il piazzale. A comprova dell’originaria disciplina restrittiva, la catena amovibile, che non vedo più in funzione dal 2010. Già nel 2011 presentai un’interpellanza per la rovina del logo, che fu sistemato, mentre nulla fu fatto per il parcheggio, che – per quanto ne sappia – è tuttora regolato dall’originaria ordinanza mai revocata, anche se di fatto non applicata, poiché la catena non è in funzione da almeno 4 anni a mia memoria. L’estetismo (sic) del pavet sulla Varesina ha funzionato e funziona,, nonostante il notevole traffico: la robusta pavimentazione ( peraltro in grande uso anche altrove) è in buone condizioni, perché prevista per l’uso veicolare e tecnicamente adeguata. Diversi i più delicati materiali lapidei del piazzale, destinati ad un uso prevalentemente pedonale; è ovvio che se ci entrano continuamente i veicoli (ho visto pullman, camion ed anche un Tir!), le conseguenze già nel medio periodo sono serie. Al Duomo di Milano, alla Basilica di San Pietro (dove i pellegrini sono centinaia di migliaia e si sorbiscono pazientemente ache ore di coda per l’ingresso), al Duomo di Como non si arriva in auto, pretesa che non condivido e che, appunto, nonostante polemiche innestate da chi oggi siede nei banchi della maggioranza, fu contenuta il più possibile. Nessun dubbio che debba essere fatta eccezione per chi ha problemi di invalidità (lo prescrive già il codice della strada). Peccato che nel 2004, quando la piazza fu inaugurata, le barriere architettoniche (scalini) all’ingresso sulla facciata della chiesa non fossero state ancora abbattute da chi ne aveva competenza (non il Comune). Quanto al logo semidistrutto, basterebbe circondarlo con una recinzione simile a quella che delimita il piazzale e così sarebbe preservato da un parcheggio tuttora selvaggio e difforme dalla disciplina che ho appena ricordato e che – salvo nuove notizie provenienti dall’amministrazione – è tuttora vigente, ma non rispettata, né fatta rispettare.