Comi e Bocedi: solidarietà a Massimiliano Latorre
SARONNO – Solidarietà anche da Saronno per Massimiliano Latorre, uno dei due fuciliari di Marina italiani da tempo trattenuti in India e vittima nelle scorse ore di una ischemia.
Lara Comi, europarlamentare saronnese e coordinatrice provinciale di Forza Italia ha affidato il proprio messaggio anche a Facebook, strumenti spesso utlizzato assieme a Twitter ancher dallo stesso Latorre e dal suo collega Salvatore Girone
Auguro di cuore a Massimiliano Latorre una rapida ripresa dal malore per il quale è stato necessario il ricovero in ospedale. I nostri fucilieri di Marina devono tornare a casa!!!
Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Bocedi, saronnese presidente dell’associazione anti-racket ed anti-usura Sos Italia libera, con più di una nota polemica nei confronti dell’allora Governo Monti
Ringraziamo il Governo Monti che ha avuto paura e li ha rimandati in India; se fossero stati americani li avrebbero sicuramente rimpatriati a forza. Noi invece tanti blablabla, non so cosa stiamo aspettando!
01092014
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e l’amministrazione saronnese tace in attesa che ” la giustizia indiana faccia il suo corso ” – tuttavia se si tratta di mantenere l’ordine nella zona stazione si affrettano a chiedere aiuto ai Carabinieri, un corpo armato dello stato che indossa una divisa e obbedisce a degli ordini – il PD di governo vuole risolvere il problema e manifesta solidarietà, il PD di Saronno non vede, non sente, non parla
dalla destra solidarietà a chi la destra ha voluto mandare a spese nostre a difender le navi dei ricchi petrolieri… certo fossero stati due fucilieri slavi a sparare a due pescatori veneti…
oramai è una sola questione di propaganda politica.
non riesco a capire come si possa essere così arbitrari nella solidarietà a delle persone, senza dubbio ad una persona che sta male va la mia solidarietà, mi piacerebbe però leggere anche della solidarietà alle famiglie dei pescatori uccisi, in certe occasioni la politica dovrebbe essere messa da parte e ricordarci che stiamo parlando di uomini come noi.
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Per riportarli a casa serve:
diplomazia,
perserveranza
buon senso
tenendo sempre presente il punto di partenza: i nostri due militari, nell’esercizio della loro funzione di protezione antipirateria di una nave italiana in alto mare, hanno purtroppo ucciso due pescatori innocenti, imbarcati su un barcone da pescaMandare le cannoniere a bombardare Bombay?
Dichiarare la guerra commerciale all’India?
Fare un quarantotto (inutile) all’ONU?
Rompere le relazioni diplomatiche?Qualsiasi governo si sarebbe fatto applaudire sul momento per aver “mostrato i denti”, con il risultato di aggravare la situazione e PRIVARE i due Marò di ogni protezione sul posto e persino di un’Ambasciata in cui vivere che ad oggi è quella ITALIANA
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Gli ostacoli , da quanto ho letto, al rimpatrio dei nostri militari erano stati tre:
le elezioni politiche indiane
l’italiana Sonia Gandhi
la fragilità politica del nostro governo.
Il primo problema si è risolto rapidamente attraverso l’elezione di Narendra Modi,conservatore e nazionalista, ma uomo con cui trattare.
Il secondo problema, ossia la strumentalizzazione in funzione anti-Italia di SoniaGandhi, indicata dall’opposizione come una straniera al potere, e dai più acerrimiavversari come un’usurpatrice, ma al momento confinata ad un ruolo marginale dal puntodi vista politico, pare essere arginato. Tanto da favorire il dialogo interno al Paese per laliberazione dei marò.
Terzo ostacolo al rimpatrio dei fucilieri di marina italiani: la fragilità della nostrapolitica estera.
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