Casa della solidarietà, il comitato: “No alle strumentalizzazioni, vogliamo solo chiarezza”
SARONNO – “Ciò che è accaduto l’altra sera in consiglio comunale non è la vittoria di nessuno se non del buon senso. Firmare una convenzione con un soggetto privato (ancorchè non profit) senza aver definito nel dettaglio la tipologia e l’impatto territoriale dei servizi che verrebbero concentrati nella palazzina ex Bnl sarebbe stato un atto imprudente oltre che un’evidente forzatura in assenza di un adeguato percorso informativo della cittadinanza. Alla fine il Sindaco ha capito che era meglio non insistere e ha fatto una scelta di buon senso di cui gli diamo atto”.
Inizia così la nota inviata dal Comitato di via Piave in merito alla nascita della casa della Solidarietà in via Piave.
“Ora dobbiamo prepararci al confronto con la Fondazione che a questo punto ci sarà perché il Comune si è impegnato in tal senso. Il Comitato cercherà di raccogliere più materiale possibile e di metterlo a disposizione di tutti per avere un’idea precisa del progetto. Ciascuno di noi è invitato a esprimere le proprie valutazioni, osservazioni e soprattutto proposte. Nessuno di noi vuole bloccare un progetto che presenta molte valenze positive però nessuno ci può tappare la bocca con la scusa della solidarietà. Vogliamo sapere esattamente cosa la Fondazione intende fare (anche nei due piani di cui non si parla nei documenti presentati) ed eventualmente suggerire correttivi che rendano compatibile il nuovo insediamento con la vita del quartiere (sicurezza, viabilità, inquinamento acustico, decoro, ecc.). Vorremmo anche proporre l’inserimento di servizi utili al quartiere e stiamo raccogliendo proposte in merito dai cittadini. Per tenerci in contatto abbiamo aperto la pagina FB “Sei dell’aquilone se” .
Preghiamo inoltre i partiti e in particolare alcuni “professionisti della visibilità” ben noti in città di astenersi da strumentalizzazioni politiche della vicenda. Ognuno di noi ha le sue idee politiche e sociali ma il Comitato è strettamente apolitico e vogliamo evitare che l’Aquilone diventi terreno di scontro tra i partiti con il risultato di impedire qualsiasi miglioramento del progetto in discussione.
Il Comitato Aquilone
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Commenti
la Casa della solidarietà non sarà gestita dalla Premiata ( 30 km/h ) Giunta Porro a spese dei cittadini e sarà tenuta d’occhio più della sede dei Tls – non basta ?
Circolano le voci più diverse. Secondo alcuni i dipendenti della CRI sarebbero contrari al trasferimento, altri sostengono che l’ASL non sappia nulla del ventilato spostamento della Guardia Medica. Regna una grande incertezza. Mi auguro che all’assemblea promessa dal Sindaco l’Attuatore arrivi con delle certezze.
Caro Robin Hood, stai sbagliando. Qui non c’è nessun effetto nimby. I residenti vogliono sapere per condividere ed eventualmente chiedere correttivi e contropartite. Siamo nella fisiologia della democrazia. Ricordo per l’ennesima volta che questi servizi GIA’ ESISTONO. Il progetto è concentrarli qui, Mi sembra giusto che se il quartiere si fa carico di un costo sociale per tutta la città chieda in cambio qualcuno dei servizi che invoca da anni…
certo ci mancherebbe… concentrare tutti questi servizi in un unico edificio è ovviamente ben diverso che averle sparse in giro per tutta la città dove ogni quartiere si fa carico solo di una parte di essi e di eventuali relative conseguenze. Prima bisogna valutarne le conseguenze e verificare se la scelta è adeguata e quali eventuali altre azioni correttive (se sono possibili) vanno messe in opera.
Non mi è ancora chiaro se la presenza di guardia medica / croce rossa / altri servizi sanitari sono già “sicuri” o sono solo “auspicati” dall’attuatore del progetto ?
bellissimo spaccato di una città, che poi ovviamente invoca le manganellate sui no-TAV o su quelli che non vogliono la Pedemontana (ma in zona si era già visto il comitato contro il raddoppio della Saronno-Seregno perchè tagliava i giardini abusivi..) Law & Order
… a volte ho l’impressione che a Saronno “uno col SUV” che paga le tasse e rispetta la legge (compresi i 30Km/h) sia una brutta persona da castigare, mentre un clandestino illegale (che magari ruba e fa quello che vuole) sia una bella persona da aiutare …
Chissa’ se anche tu o un tuo avo non siate stati clandestini…… in un momento della vostra vita. Si è clandestini verso la società anche non pagando le tasse o deturpare il bene pubblico o aver occupato un posto di lavoro per raccomandazione, a discapito di un’altra persona più meritevole. Ovviamente tutto per cercare di migliorare la propria condizione di vita.
“clandestino” significa essere all’interno di un paese che non è il tuo senza regolare permesso di soggiorno ecc ecc (perchè fino a prova contraria per entrare in “casa d’altri” è necessario identificarsi, venire approvati e rispettare le regole in quanto “ospiti”). Magari sfruttando questa condizione per commettere altri reati, tanto dato che non sei identificabile e questo Paese ha maglie moooolto larghe a riguardo, anche se vieni “beccato” ti rimettono in libertà dopo un giorno e tu puoi sparire e andare avanti a fare quello che vuoi. Ti ricordo che a Saronno abbiamo già avuto numerosi episodi di criminalità (risse varie ed eventuali, furti di cellulari in zona stazione, ecc ecc) e gli abitanti di questo quartiere si sono già lamentati a riguardo.
Veramente curioso che qualcuno sia favorevole alla clandestinità.
Questo lo chiederemo alla Fondazione quando avremo modo di confrontarci. Immagino che ci saranno delle economie di scala. Le risorse risparmiate potrebbero essere impiegate in nuovi servizi per il quartiere….la butto lì…
Questo dibattito così vivace e civile conferma che c’era bisogno di informazione per creare condivisione. Solo una precisazione; i servizi che si intende concentrare in Via Piave sono tutti o quasi già esistenti in città. Stiamo parlando dell’opportunità di erogarli tutti in un’unica struttura e di quale impatto questa concentrazione comporterà sul quartiere. Nessuno vuol togliere l’ambulanza ai malati o il pasto caldo ai bisognosi!
la domanda è appunto perchè concentrarli tutti in via Piave. Da dove nasce l’esigenza ? C’è un motivo specifico, o semplicemente c’è un palazzo da sfruttare e non si sapeva cosa metterci dentro ?
Perchè non lasciare tutti questi servizi là dove sono, eventualmente potenziandoli, visto che sono probabilmente più vicini all’utenza e in ogni caso “frazionati” tra più zone ?
Se le regole per la frequentazione della Casa saranno adeguate non potrà esserci malcontento da parte di alcuno per la realizzazione della stessa .
Si deve essere vigili ed attenti solo sulle regole per usufruire dei servizi della casa in modo da non permetterne abusi e degrado
Caro Sindaco in democrazia l’interesse di tanti prevale sull’interesse e egoismo di pochi: è l’ Italia che cambia!!!!!
sussistono forti dubbi sul fatto che questa “casa delle solidarietà” sia relamente motivata da fini solidaristici, e non si tratti invece dello “specchietto per le allodole” di uno scambio economico per mettere le mani sulla palazzina ex PIME in centro a Saronno, sfruttando un edificio dal bassissimo valore commerciale.
Tra l’altro non è chiaro se ASL e Croce Rossa fossero state preventivamente informate di questo progetto e accettino il cambio di sede (che almeno per la Croce Rossa comporta evidenti problemi “logistici” da risolvere)infatti siamo sommersi da una marea di clandestini che scelgono proprio l’Italia come punto di approdo perchè gli altri paesi li rimbalzerebbero alle frontiere. Forse è il caso di dargli un taglio !
La “ Casa della Solidarietà” si propone di venire incontro ai Bisogni, anche se ben si sa che non potrà soddisfarli tutti
Non si può pretendere di vedere soddisfatti solo i propri bisogni senza tener conto anche di quelli degli altri, è solo puro egoismo, e perché i tuoi bisogni si e per quelli degli altri no
corretto: ci sono anche i bisogno degli abitanti del quartiere che potrebbero dovere subire pesanti disagi da questa struttura. Vorremmo che anche i nostri bisogni vengano rispettati.
Bisogno è la necessità di conforto in un momento di disperazione
Bisogno è la necessità di un pasto caldo
Bisogno è la necessità di un letto per riposare
Bisogno è la necessità di mantenere un minimo di dignità per continuare a vivere
Il bisogno di tanti non si risolve con il solo aiuto economico, ma creando strutture che possano, anche in minima parte, venire incontro ai bisogni di tanti meno fortunati di noi
Bisogno è la necessità di vedere arrivare l’autoambulanza della Croce Rossa
Bisogno è la necessità della Guardia Medica
Bisogno è la necessità di un aiuto economico per arrivare a fine mese
Bisogno è la necessità di un sussidio per chi perde il posto di lavoro
CASA DELLA SOLIDARIETA’
CASA DELLA SOLIDARIETA’
Bisogno è la necessità di vedere arrivare l’autoambulanza della Croce Rossa
Bisogno è la necessità della Guardia Medica
CASA DELLA SOLIDARIETA’
Diciamo che è un efficientamento di funzioni in gran parte già esistenti sul territorio e oggi sparse il luoghi diversi. Va bene, basta che l’impatto sia sostenibile e che il quartiere oltre ai disagi ne abbia dei benefici
io credo che la responsabilità da quanto si apprende dalla stampa sia di volontè e sodali che non hanno minimamente pensato di informare il quartiere su un progetto cosi’ grosso.
rimane il fatto che è un progetto assai ambizioso e utile per la città a mio avviso.
Accidenti, è vero! E’ da un anno che stanno informando solo la città! Insipienti loro che non sanno che il quartiere non fa parte della città!!!
Vai sulla pagina FB “sei dell’aquilone se” o sulla mia e mandami un messaggio, ti do i riferimenti.
Grazie, gentilissimo.
Mi pare un ragionamento che fila. Posso sapere dove e come il Comitato si riunisce, se volessi partecipare ai lavori, visto che abito lì vicino?
Grazie