Svelata pagina nascosta della storia sportiva cittadina: la Saronno atletica raccontata da Gianni Brera
22 Ottobre 2014

SARONNO – L’anniversario dei sessant’anni della società sportiva Osa è stata l’occasione di rispolverare alcune pagine della storia dell’atletica saronnese. Nel testo che pubblichiamo qui sotto Luciano Aceti ha ricostruito la storia dei primi campionati maschili Alta-Italia organizzati nel settembre del 1945 a Saronno e raccontati da Gianni Brera sulla Gazzetta dello sport. A corredo dell’articolo alcuni immagini delle celebrazioni dell’anniversario e dei traguardi della società protagoniste delle mostra allestita a Villa Gianetti.
Nel 1956 su un giornale del saronnese si leggeva:
“Dopo il 1945 l’attività atletica in Saronno subì una battuta di arresto per ragioni del tutto sconosciute, e lo Stadio Comunale, che sino allora fu pista di lancio di tanti campioni, più o meno qualificati, venne abbandonato e scomparvero dalla pedane e dalla pista le impronte delle scarpe chiodate per lasciare il posto delle erbacce che vi crebbero in abbondanza tanto da farne scomparire ogni traccia. Trascorsero così molti anni e la speranza di una ripresa dell’attività che si faceva attendere, non ha per nulla scoraggiato gli sportivi saronnesi. Ed infatti le speranze non andarono deluse”.
Sorse così nel 1953, per volontà di alcuni appassionati, la “Polisportiva Libertas” alla quale aderirono alcuni giovani attratti dalla passione per l’atletica e desiderosi di dedicarvisi. Si riaprirono i battenti dello stadio comunali e ben presto, sia la pista che le pedane, riacquistarono il loro volto.”
A Saronno l’atletica leggera aveva avuto già una grande storia; la società Viribus Uniti aveva organizzato a Saronno i campionati maschili Alta-Italia nel settembre del 1945. I ringraziamenti dell’allora commissario della Federatletica per l’Alta-Italia Vigani, furono sentiti: “Si deve alla comprensione e alla generosità delle Società, che con tanto slancio hanno risposto al nostro richiamo, se si sono potute organizzare tante gare e riunioni e si è fatto un buon cammino. Un elogio speciale lo devo rivolgere alla Sip di Torino, alla “Viribus Unitis” di Saronno e alla “Cristoforo Colombo” di Genova per avere, in modo mirabile, organizzato rispettivamente i Campionati femminili Alta-Italia, i Campionati maschili Alta-Italia di Seconda e Terza serie ed i Campionati maschili Alta-Italia di Prima serie”
A quei primissimi Campionati post-bellici dedicò un lungo articolo, dal titolo “Kermesse atletica a Saronno”, anche Gianni Brera su La Gazzetta dello Sport del 25 settembre 1945. Col suo stile inconfondibile, il giornalista e scrittore di San Zenone Po attaccava il pezzo saronnese così: “Mezzo migliaio di giovani: da Genova, Torino Verona e da tutti i centri sportivi della Lombardia. E una gagliarda Società di strapaese che si accolla l’impegno di organizzare campionati come fosse uno scherzo, di questi tempi che tutto ha l’aria di essere proibitivo. Una Società di strapaese, ho detto: la “Viribus Unitis” di Saronno: mezzo secolo di vita, non un mecenate e tanti bravi ragazzi che ci san fare: tutti eguali e tutti concordi: competenza tecnica, acume organizzativo e, soprattutto, una buona volontà veramente ammirevole. Non vale dunque far nomi. I dirigenti della “Viribus” sono tutti eguali e non vogliono che si facciano nomi. Se la sono cavata benissimo: hanno acquistato per le bistecche qualcosa come un bue: han procurato alloggi, cucine e quanto occorreva per sistemare tutto per il meglio. E mezzo migliaio di atleti han gareggiato animatamente ier l’altro, iermattina, ieri: hanno dato l’anima in batterie, semifinali e finali. Hanno sfidato la pioggia, anche, senza mollare mai “
Gareggiarono in quella occasione Primo Nebiolo, il futuro presidente di FIDAL e IAAF, che vinse con un buon balzo di 6,63; e su tutti si elevò la classe del discobolo Adolfo Consolini, capace d’una spallata di 51,03 metri. Vale a dire della quarta prestazione mondiale dell’anno. Misura di grande valore, seppur ostacolata dalle avverse condizioni climatiche.
Fu quindi naturale nel 1954 che per Francesco Ceriani, Alfredo Girani e altri raccogliere questa eredità così importante e dare vita alla Polisportiva Libertas, che divenne poi Atletica Saronno Libertas per la parte maschile e Saf Saronno per la parte femminile; successivamente si costitui un’altra società l’Olimpia Saronno e da una fusione, decisa con grande merito dai dirigenti dell’epoca, Migliorini per la parte maschile e Taglioretti per la parte femminile, nacque l’attuale OSA Saronno, presieduta allora da Giulio Lenzi e oggi da Marco Balestrini.
La storia di questi sessant’anni è una storia di grande rispetto: ancora oggi oltre 400 tesseramenti ogni anno per formare allo sport tante generazioni. Certo non è la storia di un top team, le risorse sempre misurate, l’attenzione ai bilanci e ai progetti futuri.
Ma dire che anche partendo da Saronno si possono percorrere strade importanti nell’atletica leggera è affermazione provata e sicura.
Dalle prime maglie della nazionale negli anni 60 a Luigi Castiglioni e Fulvio Campi, ostacolisti di valore, a Uberto Veronelli e Luigi Beretta velocisti, a Alessandro Castelli, ottocentista e Enrico Banfi, compianto decatleta, che ci lasciò troppo presto, per passare a quelle conquistate, da Maurizio Perini nella velocità nel lungo da Cristina Galli e Ilaria Beltrami e nell’alto da Claudio Del Fabbro e nelle prove multiple da Alberto Zaffaroni, fino ai giovani attualmente in forza Davide Girardi, astista, Irene Morelli, ostacolista e Mirko Partenope, fondista, con la figura di Lorenzo Perini, fresco partecipante ai Campionati Europei assoluti che oggi rappresenta, pur con la doppia maglia della Osa e della Aeronautica, la punta di diamante di una struttura capace di lavorare e di costruire atleti.
In questi sessanta lunghi anni a Saronno numerose sono state le gare organizzate perché la società ha sempre dimostrato una grande capacità manageriale: da quelle negli anni 60 (Il 13 ottobre 1963 lo Stadio Comunale fu teatro di un Italia del Nord-Svizzera-Ile de France. Il 3 ottobre 1965 di un Italia B – Svizzera femminile. E, l’8 ottobre 1967, di un Italia- Austria-Svizzera tra le nazionali femminili maggiori.) a quelle più recenti culminate con l’organizzazione di un Campionato di Società Allievi finale per l’assegnazione degli scudetti tricolori nel 2011. La qualità dirigenziale ha avuto anche un riconoscimento importante. Pierluigi Migliorini, già atleta dei primi anni 50, poi giudice, poi presidente del Comitato Regionale Lombardia, è arrivato ad essere membro della giunta Fidal e membro della Commissione IAAF Master.
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