CARONNO PERTUSELLA – Erano sulle tracce di un latitante gravato da un’ordinanza di custodia cautelare per rapina a portavalori e dei suoi fiancheggiatori i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza che martedì mattina hanno arrestato, che il supporto dei militari della compagnia di Saronno, in flagranza di reato con un blitz a Caronno Pertusella una banda composta da quattro persone sospettate di essere un gruppo armato dedito alle rapine ai danni di furgoni portavalori.

Le indagini, che hanno portato alla cattura dei quattro membri della banda, un 60enne latitante, un 20enne senaghese, un 24enne limbiatese ed un 44enne origgese, hanno permesso di ricostruire la rete di contatti costruita in Brianza dal latitante, colpito da un ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Pescara nell’ottobre del 2014 proprio per una rapina ad un portavalori e sfuggito alla cattura in un’operazione congiunta di carabinieri e polizia all’inizio di ottobre.

Si sospetta che fosse il coordinatore delle attività criminali del gruppo arrestato, appoggiati esternamente da un insospettabile incensurato di Caronno Pertusella, titolare di un’azienda di carpenteria metallica in via IV novembre.

I numerosi servizi di appostamento hanno permesso ai militari dell’arma di ricostruire i contatti e le frequentazioni fra i quattro che si muovono utilizzando un furgone rubato a Pisa ad un’azienda di ristrutturazioni. Si ritiene che i tre, considerando i precedenti del capobanda (precedenti penali e di polizia per furto aggravato, associazione a delinquere, traffico di stupefacenti, rapina aggravata, omicidio volontario), stessero organizzando rapine a furgoni portavalori o a centri commerciali. Il latitante infatti annovera, oltre alla lunga serie di precedenti penali, anche una condanna definitiva per omicidio volontario perpetrato nel 1979 nei confronti di un carabiniere ucciso a Genova per far evadere un criminale durante un assalto ad un furgone blindato dell’Arma.

I carabinieri hanno organizzato un blitz aspettando l’arrivo dei tre a bordo del loro furgone davanti all’azienda caronnese. Una volta bloccati e perquisito il mezzo sono state infatti rinvenute numerosissime armi, giubbetti antiproiettile, passamontagna, munizioni di vario calibro nonche’ una tanica di benzina con un innesco verosimilmente da utilizzarsi per distruggere il furgone dopo le eventuali rapine da commettersi. Perquisendo il capannone di proprietà del caronense sono state poi rinvenute altre armi, silenziatori, munizioni, radio portatili, diverse migliaia di euro e alcune centinaia di franchi svizzeri.

I quattro sono stati portati nella casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell’ autorità giudiziaria con l’accusa di favoreggiamento personale, porto abusivo di armi da guerra e comuni di sparo e armi clandestine, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

05112014

7 Commenti

  1. strana gente popola questo sito…….. appena delinque uno straniero 1000 post indignati. Appena delinque un italiano..silenzio assordante

  2. Come già fatto notare più volte, il 90% dei reati è commesso dal 10% della popolazione (stranieri) che molto spesso non è neanche in regola coi documenti

  3. dovresti vedere i vari gruppi di paese su fb, ieri inneggiavano alla pubblica gogna di tutti i clandestini, oggi silenzio e omertà…

    • ma gli italiani hanno diritto anche loro alle varie giustificazioni del tipo c’è la crisi, è colpa della società che li emargina, ecc ecc oppure vanno in galera e ci restano ?

      • I delinquenti italiani vanno in galera e ci restano, di sicuro. Inoltre hanno documenti , proprietà o assicurazioni, quindi pagano i danni. I nostri “cari” clandestini , invece oltre a non rispondere di nulla , costituiscono un puro costo . Non so quantificare l’avvocato d’ufficio , le spese processuali, i costi di vitto e alloggio in carcere, ma di certo un volo aereo di sola andata da Milano a qualunque località del nordafrica non costa più di 500 euro.

  4. nn c’è silenzio ne tanto meno omertà … spero che tutti gli arrestati nn escano presto sopratutto il piu’ anziano imprenditore …che a portato questo schifo a casa nostra ..qui nn si giustifica nessuno … ma avete visto cosa hanno trovato !!!! buttate via la chiave ….

  5. non è tanto cosa hanno trovato…. QUESTO HA AMMAZZATO UN CARABINIERE NEL 1979 ….. ED ERA IN GIRO ….. qua non si tratta di criminale straniero o italiano …. pene più severe per tutti i delinquenti e se sono stranieri vanno mandati in tutte le altre carceri di tutta europa e non che rischiamo multe per carceri troppo affollate ….. MA DOVE STIAMO ANDANDO A FINIRE

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