Moneta elettronica: passa la mozione-Candiani a tutela dei consumatori
SARONNO – C’è molta Varese nel voto di Palazzo Madama sull’uso della moneta elettronica (carte di credito, bancomat) che grazie a una mozione del senatore eletto sul territorio, il leghista Stefano Candiani, ha spostato l’attenzione “dagli interessi delle banche a quelli dei cittadini” impegnando il Governo”a rendere il più possibile trasparente per il consumatore il costo che grava sul commerciante per l’accettazione delle carte di pagamento, in quanto l’assenza di regolamentazione circa il limite minimo per gli acquisti tramite pos genera incertezza nei confronti dei consumatori finali”. Sì perché il testo che ha ottenuto 166 sì (risultando la mozione prevalente fra tutte quelle che erano in discussione) è il risultato di un intenso lavoro che l’onorevole di Tradate ha fatto “sentendo il territorio, le esigenze di chi lavora ed opera tutti i giorni per cercare di sopravvivere alla crisi economica difficile da combattere e che potrebbe solo essere peggiorata da provvedimenti come quelli auspicati ad esempio dal Movimento 5 Stelle e approvati con voto favorevole della maggioranza Pd e Ncd che prevede la folle e progressiva eliminazione totale dell’uso del contante, consegnando de facto consumatori e commercianti alle banche”.
Con il disco verde sul documento di Candiani, invece, Renzi ed il suo Governo sono vincolati ad “assumere i risultati del tavolo tecnico sui costi delle transazioni elettroniche aperto in sede Ue, teso ad armonizzare i costi su base europea, al fine di conseguire il livello più basso tra quelli praticati nei Paesi dell’Unione europea”. La mozione ricorda come la legge italiana preveda che le commissioni siano “a carico degli esercenti (salvo pompe di benzina dove non ci sono costi aggiuntivi), fatto che produce una ricaduta indiretta sul prezzo finale a carico dei consumatori e la preferenza da parte dell’esercente per l’utilizzo del denaro contante (o solo di alcune carte di credito più economiche), e che ciò non necessariamente per eludere il fisco, ma anche in ragione del minor costo della transazione“.
10122014