Greta e Vanessa, i commenti dal Saronnese
SARONNO – Soddisfazione anche fra i politici del Saronnese per la liberazione delle due giovani italiane rapite in Siria, la varesotta Greta Ramelli e la bergamasca Vanessa Marzullo, ma c’è anche chi si unisce a quelli che chiedono chiarimenti da parte del Governo.
“Greta e Vanessa, è una gioia che siate libere, siamo felici di potervi dire “bentornate a casa”. E’ questo il sentimento che proviamo: bando a qualsiasi polemica, oggi è il giorno della gioia. Per le nostre due cooperanti finisce un’esperienza drammatica, per noi finiscono l’ansia e la paura. E’ da fine luglio, quando furono rapite in Siria, che viviamo con il fiato sospeso. Adesso finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo. Dopo il triste video del 31 dicembre e il disperato appello delle due ragazze al nostro governo, la tensione era cresciuta. Adesso abbiamo solo voglia di rivederle in Italia e di saperle sane e salve con i loro cari. Il pensiero va anche a loro, alle famiglie delle due volontarie, alle quale invio un abbraccio affettuoso”.
Lo dichiara Lara Comi (foto), europarlamentare saronnese di Forza Italia e vicepresidente del Gruppo Ppe al Parlamento europeo.
“Molte parole sono state spese in queste settimane, anche a sproposito, in merito a Vanessa Marzullo e Greta Ramella, le due cooperanti rapite in Siria. Il lavoro silenzioso della Farnesina di questi giorni ci permette di poter oggi festeggiare la loro liberazione”. Lo dice la deputata del Partito democratico eletta nella zona, Maria Chiara Gadda, commentando la notizia.”Sono assolutamente soddisfatta per il ritorno a casa delle due cooperanti. Dopo questa terribile esperienza, potranno finalmente abbracciare le loro famiglie”.
Ad unirsi al coro di chi vuole sapere di più sulle modalità di liberazione è Luciano Silighini Garagnani, candidato sindaco della lista civica Saronno 2015:”Meglio libere che martiri, speriamo ora smettano di sventolare certe bandiere. E attendiamo di sapere se per davvero sia stato pagato un riscatto dallo Stato. Ci vuole la massima trasparenza”.
16012015
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Commenti
Avevano 12 milioni di ragioni per starseme a casa!
Greta e Venessa non devono chiedere scusa a noi italiani, noi siamo contenti di avere portato salvi/e a casa nostri concittadini. Abbiamo pagato un riscatto?
Sono solo soldi e valgono quello che valgono.
Greta e Vanessa devono però chiedere scusa alle centinaia di bambini, donne, vecchi e altri uomini che verranno uccisi dalle armi di distruzione acquistate con il loro riscatto.
Questa è la responsabilità e le colpe che devono essere a loro attribuite.
Una legge fisica dice: “Ad ogni azione corrisponde una reazione contraria”. Devono esser consapevoli che la loro stupidaggine poterà sofferenze, dolore, disperazione e tanto sangue.
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io vorrei solo capire chi avendo io in mano 12 milioni di euro mi vende le armi??? perché notoriamente non basta scavare un buco per trovare un kalanshikov o un missile terra/aria…chi sono i paesi che armano i terroristi??? Yemen, Arabia Saudita?? o anche qualche paese occidentale??
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D’accordissimo con il tuo commento!!!!!
Chiamare il loro atto “imprudenza” mi pare il minimo. Se poi ci sono costate 12 milioni di riscatto, bhè, non ho parole!
La pagina facebook è diventata “Vanessa Marzullo – Personaggio Pubblico”
Direi che un primo passo è già stato fatto
un’associazione composta da tre persone: una studente di mediazione linguistica, una studente di scienze infermieristiche e volontaria della CRI, e un fabbro.
Mi sembra un po’ spregiudicata l’esperienza di questi cooperanti.
Dai profili facebook quasi pensavo fossero più vicini ai foreign fighters….
Greta, Vanessa.Imprudenza ok,come a volte la commettono turisti, giornalisti.. ma dire che se la sono cercata è vergognoso!!!!
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Si, di solito però i turisti non vanno dove c’è la guerra, sul sito del Ministero degli Esteri ci sono sempre tante informazioni per chi si vuole recare all’estero.
Non è normale partire per portare aiuti umanitari dove c’è una guerra con regole tratte dalla Shariʿah da soli.
In Zambia e in India non è in atto una guerra del genere, quell’esperienza non può far pensare di essere pronti a partire per la Siria (tra l’altro ad aiutare chi poi le ha rapite) senza qualcuno alle spalle. Il fabbro invece dov’era?-
India : due italiani sono stati sequestrati da un gruppo maoista. Immediatamente si è attivita la Farnesina
Libia : Marco Vallisa, 53 anni, il tecnico italiano.,sparito nel nulla poco più di un mese fa.
Siria : Padre Dall’Oglio, 59 anni, gesuita romano. Di lui si sono perse da oltre un anno . Sono 4 i giornalisti rapiti: il loro rapimento dura pochi giorni e poi vengono liberati.
Pakistan/Algeria .Giovanni Lo Porto, 38 anni, palermitano’ un altro cooperante scomparso da oltre due anni e da allora non si hanno sue notizie. Sono stati rapiti Maria Sandra Mariani ( poi è stata liberata) il Franco Lamolinara, Rossella Urru. E…. i sei marinai della motonave Enrico Ievoli.
Libia : Gianluca Salviato, 48 anni, originario della provincia di Venezia: un impiegato che lavorava da alcuni anni per la Ravanelli di Venzone (Udine), società che opera nel settore della costruzioni.
In Pakistan e in Algeria, tra il 2011 e il 2012 assieme a Giovanni Lo Porto sono stati rapiti Maria Sandra Mariani che poi è stata liberata il 17 aprile di due anni fa, Franco Lamolinara, Rossella Urru. Nello stesso periodo, ad allungare la liste degli italiani rapiti nel Mondo, i sei marinai della motonave Enrico Ievoli.
Sudan: Francesco Azzarà di Emergency finisce nelle mani dei rapinatori …tornato a casa il 16 dicembre. Nello stesso periodo anche l’equipaggio della “Savina Caylyn” (cinque italiani) liberato il gennaio successivo, o della “Rosalia D’Amato” (sei i connazionali a bordo), tornata a solcare i mari dopo quasi un anno “ostaggio” dei rapitori: 250 giorni.
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Buon giorno, non dubito di quello che riporta, faccio solo alcune precisazioni:
In India non mi risulta ci siano guerre in atto, si può essere rapiti così come può succedere anche in Italia
Marco Vallisa è stato liberato a metà novembre. Era e suppongo che lo sia ancora dipendente della ditta Piacentini Costruzioni non era un cooperante di qualche fronda di miliziani
Giovanni Lo Porto scomparso in Pakistan era lì con una grande società tedesca e anche in Pakistan non c’è la guerra
Maria Sandra Mariani e Rosella Urru sono state rapite in Algeria dove non c’è la guerra
Franco Lamolinara (RIP) viveva in Nigeria da più di dieci anni
I marinai della Enrico Ievoli erano in navigazione e sono stati attaccati dai pirati (come se lei fosse un bancario di una banca che viene rapinata)
Gianluca Salviato lo dice anche Lei lavorava per la Ravanelli di Udine non era andato da solo
Per gli equipaggi della Savina Caylyn e della Rosalia D’Amato vale lo stesso discorso della Enrico Ievoli.
Ma soprattutto nessuno di loro è andato in zone di guerra inneggiando la jihad a nome di una associazione composta da due studentesse e un fabbro
Non so se ha fatto copia e incolla da qualche parte, non mi importa, ma almeno rilegga e pensi a ciò che scrive o che copia, anche solo a titolo di cultura personale
Buona Domenica
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Vanessa e Greta hanno fondato con Roberto Andervill una organizzazione, il progetto Horryaty, per raccogliere aiuti destinati alla popolazione civile in Siria.
Vanessa, studia mediazione linguistica e culturale all’Università di Milano, dove impara anche inglese e arabo.
Greta, anche lei studentessa universitaria è una volontaria della Croce Rossa ed ha avuto delle esperienze di cooperazione in Zambia e in India.
Febbraio 2013: le due ragazze compiono un primo breve viaggio per portare aiuti in Siria, passando dal confine turco.
Luglio 2013: Greta e Vanessa tornano in Siria con nuovi aiuti, dopo aver attraversato il confine turco con il giornalista de Il Foglio Daniele Ranieri.
Il 31 luglio, tre giorni dopo il loro ingresso in Siria, vengono rapite nella località di Abizmu.
Apprwzzabilissimo intervento delle On Comi e Gadda
Apprezzabilissimo l’intervento sia dell’On Comi sia dell’On Gadda