Lara Comi: “Latte, le ragioni dei produttori italiani trascurate da Renzi”
SARONNO – “La battaglia dei produttori di latte va combattuta con un lavoro costante e concreto su tutti i fronti. In Europa abbiamo salvato il salvabile: la Pac, Politica agricola comune, rischiava di essere tutta a favore dei Paesi del Nord, ma così non è stato, avendo noi battagliato per far prevalere sul concetto di superficie quello di produttività. Quello che però andava fatto, e invece è stato del tutto trascurato dal Governo di Renzi, era tutelare il made in soprattutto per quanto riguarda il settore alimentare. Non posso che essere solidale con la protesta organizzata stamattina a Milano da Coldidretti e continuerò a sostenere in Europa le ragioni dei produttori e degli allevatori italiani, penalizzati da troppe iniquità. Certo è che quando c’è l’occasione per portare a casa un risultato positivo, e torno sulla questione del made in, non si può perderla per incompetenza e per superficialità”.
Così Lara Comi, saronnese, europarlamentare di Forza Italia e cicepresidente del Gruppo Ppe.
(foto archivio)
06022015
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Commenti
In forma come sempre la segreteria politica di Comi
le solite balle per prendere voti
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Comi ha già preso 85.ooo preferenza
Toh chi si rivede.
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I francesi speculano sulla vendita al dettaglio, rivendendo ad un prezzo di almeno 4 volte superiore a quello d’acquisto: infatti sugli scaffali il prezzo medio di un litro di latte fresco è di 1,50 euro.
La crisi della stalle da latte in Lombardia è costata, dal 2003 al 2014 quasi 7 mila posti di lavoro con la chiusura di un allevamento su quattro,in una regione, che rappresenta il 40% di tutto il latte italiano, è stato decimato un intero sistema produttivo con perdita di occupati e del giro d’affari dell’indotto.
vai Comi vai così
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Dall’inizio della crisi è stata chiusa una stalla italiana su cinque, con la perdita di 32mila posti di lavoro e il rischio concreto della scomparsa del latte italiano e dei prestigiosi formaggi made in Italy, con effetti drammatici anche sulla sicurezza alimentare e sul presidio ambientale.
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Perfettamente d’accordo con Comi
Dal primo aprile 2015 stop al regime delle quote latteIl sistema delle quote è stato introdotto nel 1984 al fine d’ evitare che la produzione di latte diventasse eccessiva e portasse a un cedimento dei prezzi.
Decisero di fissare delle soglie annue da non superare, in caso contrario si stabilirono penali piuttosto salate.
L’Italia ha pagato, negli anni, oltre quattro miliardi di euro per non aver rispettato i contingenti di produzione. Le sanzioni, però, sono sempre state pagate dallo Stato, quindi con denaro pubblico, e non dagli allevatori come, invece, è richiesto dall’Unione europea., penalizzando gli allevatori virtuosi.
Ora le quote verranno abolite. In sostituzione si sta creando un sistema di governo dell’offerta per permettere agli allevatori e all’apparato produttivo di contenere le fluttuazioni, d’assicurare gli obiettivi produttivi e di concedere agli Stati membri d’inserire dispositivi di incentivi e disincentivi