Varesina bis: “Nessun accordo fra Gerenzano e Cislago sul tracciato”
GERENZANO – “Varesina bis, nessun accordo fra Gerenzano e Cislago riguardo al tracciato”: a rimarcarlo una nota della sezione gerenzanese della Lega Nord. Il Carroccio ha governato il paese sino a due anni fa e per un decennio.
“Non c’è mai stato alcun accordo tra le allora amministrazioni di Gerenzano e Cislago inerente il tracciato della Varesina bis, accordo che secondo Legambiente “avrebbe letteralmente distrutto il nostro territorio”. Chiediamo a chi afferma il contrario se abbia presente l’iter dell’opera, se così non fosse lo inviterei a visionare i verbali prima di dire cose inesatte. Oppure lo fa volutamente per screditare la nostra amministrazione, che allora aveva gestito il problema, o quella di Cislago? Dato che ci sono varie bozze di progetto con diversi tracciati e verbali di interminabili riunioni in Regione, basta leggerli, ma con quella correttezza intellettuale che è richiesta a chi difende l’ambiente e non fa politica”.
Sia chiaro, una volta per tutte: non c’è stato nessun accordo tra i Comuni di Gerenzano e Cislago finalizzato a modificare il tracciato. Noi abbiamo fortemente sottolineato la impossibilità che la strada passasse tra le due discariche per i motivi già espressi ovvero gli impianti di captazione che passano sotto la strada, il calibro esiguo della stessa per sostenere una viabilità di quel genere e la presenza di rifiuti collocati nelle due discariche. Non siamo intervenuti in nessuna scelta che riguardava altro Comune che non il nostro. Il tracciato è stato spostato in Gerenzano portandolo al di la della discarica e un accordo c’è stato ma con Rescaldina, infatti passato il torrente Bozzente la strada non rientra più in Gerenzano, proseguendo nel territorio proprio di questo Comune che avrebbe avuto intenzione di valorizzare quella zona. La necessità di Gerenzano no ha influito su Cislago. Invitiamo il sindaco di Cislago, Luciano Biscella, persona corretta e seria, a mettere la parola fine a questa polemica ribadendo che non c’è stato nessun accordo. I due Comuni hanno agito nella piena sovranità a difesa del loro territorio. Noi abbiamo evitato che la strada passasse sui rifiuti, ed abbiamo fatto sì che il nostro territorio, l’Amministrazione leghista ha dato vita a più di 4 milioni di metri quadrati di verde pubblico protetto solo in Gerenzano, fosse interessato per il minimo possibile da detta opera pubblica. Venendo da un Comitato anti discarica, invitiamo chi arriva un po’ tardi sul pezzo e che non s’è visto al fianco della Authority dei sindaci del Basso varesotto quando manifestavamo contro gli scarichi nelle discariche di Gorla e Mozzate, ad essere più puntuali nelle informazioni. Possiamo discutere su tutto, ognuno può avere la sua posizione, ma se ci sono dati oggettivi certi come progetti e verbali, occorre partire da quelli e non da ipotesi campate sul nulla. Se si difende l’ambiente così non si va da nessuna parte.
19032015
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Commenti
Mi sembra giusto rimarcare la positività della proposta di variante fatta a suo tempo dalla Lega, poi approvata, per portare il tracciato sul territorio di Rescaldina. Non avrebbe avuto senso tagliare la discarica in due, anche per i conseguenti problemi che questa scelta avrebbe creato.
Positiva quindi questa prima variante, concordo con Lorenzo sul fatto che poi si sarebbe dovuto sfruttare l’esistente, adeguandolo, senza rovinare altro bosco. Ed è proprio qui che è mancato il controllo e le relative osservazioni, che avrebbero potuto far modificare il tragitto, che poi è stato definitivamente approvato.
Mi sembra giusto sottolineare la bontà della proposta fatta a suo tempo dalla Lega, poi accettata, che porta il tracciato al di fuori del territorio di Gerenzano. Non avrebbe avuto senso tagliare la discarica in due, con i conseguenti problemi che avrebbe creato questa scelta.
Promuovendo quindi questa prima variante, sono poi concorde con Lorenzo sul fatto che si poteva sfruttare l’esistente, adeguandolo, senza distruggere altro bosco. Questa seconda scelta non è però stata di competenza di Gerenzano, ed è proprio qui che e’ mancata la presenza di osservazioni e controllo sul progetto che impedissero di arrivare al tragitto poi approvato in maniera definitiva.
Tra le due discariche già ora ci passa una strada parecchio trafficata ma anche ammettendo che sia problematico a livello tecnico (su questo non ho elementi per giudicare), non si capisce perché proseguire dritti e tagliare il bosco (di fatto eliminando tutta la porzione orientale del bosco del rugareto e frammentadola fra tre strade), quando a meno di 150 metri in parallelo c’è già un’altra strada rettilinea che taglia il bosco esistente. Si poteva a questo punto passare esternamente alle discariche (come è stato scelto), poi unirsi con una rotonda al tratto già esistente, adeguarlo alle nuove esigenze e si evitava di rovinare una bella fetta di parco del Rugareto, guarda a caso quello che in parte proponeva il tracciato originale, quindi direi che resta ancora la domanda, perché una variante peggiorativa? Le discariche sono prima, pur accettando il fatto che non era possibile farlo passare in mezzo, è comunque possibile evitare il taglio e la distruzione di una bella fetta di bosco.
L’ambiente si difende anche non facendo strade discutibili o quanto meno cercando di realizzarle nella maniera meno impattante possibile. Vero che l’amministrazione ha creato un parco anche a Gerenzano ma vero anche che era prontissima a tagliarlo in due con una tangenzialina interna, senza farsi troppi problemi e che credo i costi e anche una certa contrarietà della popolazione abbiano fermato (del resto non si può prima creare un parco e poi farci una strada in mezzo). Credo che manchi di fondo la conoscenza di cosa siano questi ambienti e degli elementi che devono essere tutelati, fauna e flora che li popolano. Oltre a nozioni di base su cosa comporti la continua frammentazione del territorio, riducendo le aree verdi a spezzoni verdi. Neppure così credo sia opportuno difendere l’ambiente. Era meglio scegliere una variante meno impattante, la possibilità c’era anche superando le problematiche tecniche qui citate.