Uboldo civica insoddisfatta dal Comune: “Chiarezza su inquinamento delle acque”
UBOLDO – Durante il consiglio comunale del 31 marzo fra i punti in discussione c’è stata anche la risposta all’interrogazione presentata da Uboldo Civica sulla Minicava.”Abbiamo chiesto all’Amministrazione se, come previsto dalle legge, avesse comunicato agli enti superiori il superamento dei parametri di alcune sostanze nelle acque sotterranee, avvenuto nel dicembre del 2014 e se avesse intenzione di svolgere ulteriori analisi e operazioni di monitoraggio – riepiloga Enrico Testi, consigliere comunale della lista civica di opposizione – Inoltre abbiamo chiesto cosa avesse fatto per rendere complete le analisi chimiche delle acque sotterranee rispetto alle prescrizioni della Provincia e della Regione”.
Prosegue Testi:”Come anticipato durante l’incontro pubblico di venerdì 10 aprile, la risposta dell’Amministrazione è stata decisamente insoddisfacente. L’Amministrazione ha ritenuto di non dover comunicare agli enti superiori preposti, nonostante la legge lo preveda, il superamento di alcuni parametri, certamente avvenuto a dicembre 2014 (il ferro nel piezometro sud era di 335 su 200 microgrammi/litro, clorurati superiori ad 1,1 e 1,5 microgrammi/litro) e non riscontrati negli anni precedenti (2012 e 2013)”.
L’Amministrazione si è arrogata il diritto di derogare a tale obbligo limitandosi alla richiesta di nuove analisi che la società, quindi il soggetto controllato, avrebbe dovuto fare. Analisi che sono pervenute il pomeriggio stesso del consiglio, così come già era accaduto mesi prima, in occasione di un’altra interrogazione, con il registro delle aziende e le rispettive analisi delle terre da riporto, sfortunate coincidenze, chieste sempre da Uboldo Civica. Si aggiunga che questa volta le analisi andrebbero considerate incomplete, in quanto svolte solo su due punti di controllo anziché su tutti e sei.
I risultati delle analisi sui due punti di controllo dimostrano comunque che i parametri sono rientrati al di sotto delle soglie di contaminazione. L’assessore Matteo Pizzi ha inoltre sottolineato che il superamento dei clorurati (tricloroetilene, noto come trielina, e tetracloroetilene) non sono stati considerati in quanto inferiori alle soglie consentite dalla legge sulla potabilità delle acque, disconoscendo l’esistenza del Testo unico sull’ambiente che invece prevede limiti più restrittivi sui parametri delle acque sotterranee in ragione del principio di tutela delle falde (per scongiurare appunto l’inquinamento dell’acqua potabile). Una risposta che chiarisce anche la mancanza di volontà di procedere con ulteriori e più approfonditi controlli, che un’Amministrazione accorta avrebbe svolto in autonomia, proprio perché la prevenzione ha bisogno di controlli incrociati. Anche sulla richiesta di rendere sempre complete le analisi, monitorando ogni volta la presenza di tutti i parametri da cercare e previsti dalle prescrizioni, la risposta si è limitata ad asserire che lo sarebbero già, nonostante Uboldo Civica avesse evidenziato come il nichel, per esempio, non fosse stato cercato nelle analisi del 2012. La stessa cosa vale per sostanze come lo zinco e il cobalto.
Uboldo Civica, a fronte della risposta all’interrogazione, si riserva di valutare come agire. Attuando la volontà di verifica e controllo rispetto al delicato tema delle cave, dell’inquinamento e della tutela ambientale, crediamo comunque d’avere fatto il nostro dovere mantenendo l’attenzione alta ed informando i cittadini. Siamo convinti che nel nostro Paese i silenzi abbiano fatto molti più danni delle segnalazioni e che in tema di prevenzione sia un errore prendere il peggio come punto di riferimento. Così facendo prevarrebbe la logica, già ampiamente consolidata, dell’accettazione di un inquinamento diffuso e di un destino irreversibile per il nostro pianeta, cosa che non possiamo permetterci, per la semplice ragione che esistono generazioni oltre la nostra.
21042015